Nel Novara di Banchieri edizione 2019/20 esordì un sedicenne (Pinotti) e un diciasettenne (Barbieri); giocarono con regolarità due diciottenni (Zunno e Capanni) e ben DODICI under 21. A parte Cagnano e Collodel i giovani azzurri erano tutti alla prima esperienza in un campionato professionistico. Non c’erano fenomeni e ancora oggi, a parte Cagnano e Cassandro giocano tutti al massimo in serie C.
Ricordo bene l’impressione che ebbi nel primo allenamento estivo vedendo tutti quei ragazzini che avevano volto e fisico da bambino. C’era anche un 36enne (Buzzegoli) un 34enne (Gonzalez) e un 30enne (Bianchi) come è giusto che sia in una squadra di giovani.
Quest’anno il FC Novara ha schierato con regolarità OTTO over 30, tra i quali un 37enne (santo subito) un 36enne e un 35enne. In alcune partite siamo entrati in campo con un’età media di 30 anni. E questo pensando di aver ingaggiato i “migliori” vecchietti sul mercato.
Saidi (17 anni) ha giocato 2 minuti come Pinotti nel 2019/20, il diciottenne Lanzarotti 5 minuti, Babacar Diop (19 anni) un’oretta in tutto e solo due under 21 (Marginean e Khailoti) hanno giocato con regolarità.
Il Novara 2019/20 fu costruito (da Zebi) con l’obbiettivo di contenere i costi, valorizzare il settore giovanile e incassare più soldi possibili dal regolamento sull’utilizzo dei giovani calciatori che premia soprattutto i giovani provenienti dal proprio settore giovanile. Arrivò anche un risultato sportivo impensabile come la semifinale play off, non so se con fortuna o grazie agli aiuti dei senatori ma è un fatto incontrovertibile il risultato sportivo che ottenne Banchieri, con la rosa tra le più giovani di tutta la serie C.
Purtroppo, l’anno seguente invece di continuare nel solco della linea tracciata, la nuova proprietà (la banda Rullo) provò la stessa giocata a poker di quest’anno: all inn. Uno per uno i giocatori presi nel 2020/21 così come quelli del 2022/23 erano buoni e con un curriculum interessante. Ma alla prova dei fatti si rivelarono solamente una raccolta di figurine ingestibili, come quest’anno. Banchieri, inizialmente “sopportato” dalla nuova dirigenza, poi messo da parte, poi richiamato, riuscì a raddrizzare una situazione ben peggiore di quella di quest’anno in una situazione societaria che ben conosciamo.
Oggi sarebbe impossibile riproporre la lungimirante strada della stagione 2019/20 perché manca e mancherà per tanto tempo il fondamento sul quale costruire: il settore giovanile. Il confronto tra il giovane Novara 19/20 ed il vecchio Novara 22/23 è significativo per la direzione che una società vuole percorrere. Lecite e condivisibili tutte e due le strade indipendentemente dai risultati poi ottenuti.
Il problema oggi è proprio la direzione da prendere. Il FC Novara mi ricorda un mio amico di tanti anni fa che all’ennesimo rimprovero della compagna sbottava: podi mia bev, podi mia fumà, podi mia ciulà, cusa podi fa alura?
Cosa può fare Ferranti?
Non può puntare sui giovani perché non ha e non avrà il settore giovanile
Non ha contatti ed entrature per avere giovani prestiti di valore
Non può provare un altro all in per mancanza di risorse
Non può programmare una stagione di transizione perché significherebbe erodere inutilmente altre risorse
Non può vendere per mancanza di compratori credibili (Pavanati/Rullo no grazie, abbiamo già dato).
Non può chiudere baracca perché oltre ad essere una brava persona si è impegnato con le Istituzioni cittadine.
Cosa può fare Ferranti? In questo momento una sola cosa: essere sincero e chiarissimo con la gente, dichiarare serenamente intenzioni e direzione qualsiasi esse siano, senza scuse e giustificazioni che conosciamo benissimo: mancanza di pubblico, mancanza di sponsor, mancanza di aiuti pubblici e dell’imprenditoria locale. Non servono le giustificazioni ma solo la direzione, se possibile, con un minimo di speranza per il futuro.
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