Tutto bellissimo. L’ultima volta che avevamo vinto a Vercelli facevo ancora le superiori e avevo quei venti chili in più. E non è una battuta in entrambi in casi. E ora aspettiamo i simpaticissimi magnagatti. Per l’occasione meritano una citazione tutti.
PISSARDO: Decisivo su Mustacchio per preservare il 2-1. Per tutti i seguaci della teoria del gatto di marmo, magari da casa sarà sembrato parabile il tiro di Della Morte, ma io live mi sono accorto del gol solo grazie alla Madonna tirata giù a due mani dagli amici di Zoo Novara (che mi hanno pagato per citarli, un saluto); insomma un siluro. Per poco non compie una paperona sul sempre amabile Comi (salutiamo anch’egli) che, per dispiacere della mia catechista e del passato ai salesiani, ho visto bene. IL GOBBO DI FERIOLO. Voto 7.
CARILLO: Sfodera una prestazione tutto cuore e Ave Maria. Belli anche i tappi alle orecchie per evitare di contaminarsi. NAZARENO. Voto 7.
BENALOUANE: È matto. Non ci sono altri aggettivi per uno che a cinque dalla fine entra in scivolata a piedi uniti prendendo la palla per un millesimo di secondo (bravo l’arbitro a non farsi ingannare) e poi si va a guadagnare un angolo calciando una punizione da 75 metri in porta. L’espulsione un po’ severa, anche perché non gliela da’ secca. LOCO. Voto 7.
CIANCIO. Lui è il classico decimo al calcetto che il tuo amico ti descrive con “tranquilli è anziano, gioca da fermo” e invece ha una velocità sulla fascia maggiore del treno che ci ha portato nella ridente Vercelli. RV MILANO-TORINO. Voto 7.
THIAGO: Il cugino di Cancelo viaggia che è una meraviglia e ha il classico tiro di punta da tamarro di quartiere. Mentre stavo già immaginando una botta clamorosa con destinazione Casale Monferrato, Pablo ruba il tempo e sigla l’1-1. MERAVIGLIAO. Voto 7.
ROCCA: È il classico tipo che ti trasmetterebbe la carica per spaccare tutto anche alle 6.59 del lunedì mattina. Instancabile, non sbaglia nulla. Anzi, forse prova anche poco la conclusione. INDEMONIATO. Voto 7.5.
RANIERI: Lì’ in mezzo fa un po’ quello che vuole. A fine partita si fa mandare il numero di Calvano e Saco Coly per mostrare come fosse fatto il pallone su Whatsapp. GEOMETRA. Voto 7.
MASINI: Non si è ben capito che ruolo abbia ma lo trovi ovunque, sulla fascia, in fase di ripiegamento, in zona gol; persino in cucina la domenica mattina a scroccarti le gocciole. Faccia da bravo ragazzo, ma tigna pesante. GEOTAG. Voto 7.
PABLO: Non ci sono aggettivi ancora trovati dall’Accademia della Crusca per descriverlo. L’essere applaudito anche dai tifosi avversari certifica che lui è e rappresenta il Novara per il mondo del pallone. BRAVEHEART. Voto 8.
BORTOLUSSI: Anche se Cevoli ci dice che non soffra particolarmente l’essere ancora a secco, è tangibile il fatto che sia nervoso e con la testa pesante come quando aspetto da oltre dieci minuti il mio secondo Negroni. Ci mette impegno, il gol arriverà e poi credo saranno cazzi. PENSIEROSO. Voto 6.5.
GALUPPINI: Concentra in un unica entità il dualismo del tifoso medio da stadio, alternando madonne nominate per giocate di un altro pianeta e madonne per errori non possibili per uno come lui. Bello anche il cappellino da tifoso olandese in vacanza a Mallorca nel post partita. NEMO PROPHETA IN PATRIA. Voto 7.
Subentrati: Buric e Tavernelli entrano con la giusta garra e per poco non firmano l’1-3. Idem per Calcagni. Significativo l’esordio a Vercelli di Frank Amoabeng, se lo merita. Salutiamo anche Bertoncini che probabilmente vedremo domenica al posto di Benalouane.
MISTER CEVOLI: In questo inizio di stagione ci si è concentrati sulla qualità individuale innegabile dei giocatori. Ma aldilà di questo aspetto indiscutibile, se chiunque scende in campo, con le proprie differenti qualità, segue uno spartito comune, evidentemente significa che il mister ha saputo unire tutto il gruppo con un progetto tecnico comune. E non è neanche passato un mese dal suo arrivo. TIMIDO. Voto 7.
FORZA NOVARA SEMPRE!
Francesco Sartorio
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