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E che vaffanculo sia

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La foto non è esaustiva …  dovrebbe essere affollata da tutti quei personaggi che negli ultimi tre anni hanno presidiato  le cronache e la mente del popolo azzurro, ma era la più significativa …. quella che più di tutte esaltasse il nostro sdegno ed evidenziasse, nel contempo, quanto il nostro vaffanculo fosse sincero, spinto dal cuore.

Pavanati, Rullo, Cianci, Civitarese, Nespoli, il duo De Salvo ed il resto della compagnia cantante sono riusciti, in soli due anni, a spezzare l’anima di almeno tre generazioni di tifosi, rubando un sogno, portandoci via l’amico di tutta una vita.

Il Novara Calcio era così : un amico.

Un amico che ha volte ti faceva incazzare ma sapeva farsi volere bene comunque; sapeva ascoltarti senza mai chiederti niente; era capace,  per un paio d’ore a settimana, di sgombrarti la mente facendo sparire le preoccupazioni e le ansie  di ciascuno di noi…. un amico che ha accompagnato, per tanti di noi, in ogni istante della vita.

E sti bastardi ( io faccio parte di quella frangia che non potrà mai dimenticare) quell’amico ce l’hanno portato via, facendolo a pezzi e buttato in un fosso.

Senza dimenticare il fatto che hanno tolto pure al buon Ferranti, con i sacrifici che sta facendo,  il diritto di avere la pienezza di oneri ed onori.

Tifiamo tutti indistintamente Novara Fc ma, sino a quando quello scudetto non sarà restituito con tutti gli onori che lo accompagnano, rimarrà il fratello del tuo amico , quello che da piccolo ci andavi d’accordo e gli volevi bene, ma non era la stessa cosa Lui, quello grande, ti mancava.

Che sti bastardi siano destinati all’ottavo cerchio dantesco non ci piove ma la speranza, per me – per noi – per Ferranti .. per tutti, è che il  sentiero con destinazione inferno possa delinearsi per tutti loro ( senza distinzione ) il prima possibile.

Non ci resta che confidare nel fatto che, avendone  combinate talmente tante,  la magistratura non possa non essersi già da tempo mossa.

E speriamo, aggiungo, che se così fosse individui talmente tanti capi di reato da buttare via la chiave per un po’ di tempo per tutti sti buffoni.

Il Novara non è mai morto nel nostro cuore e continua a vivere in quello attuale … ma sapere che tutti paghino per la fraudolenza con la quale si sono comportati darà il giusto risalto al Novara attuale sgombrando definitivamente il campo dall’equivoco, qualunque esso sia.

Ciumi

Analista tecnico delle partite e sfanculatore ufficiale del blog. Convive con una sana passione per le Converse All Star sgualcite e scolorite e per la scarsa considerazione sul genere umano. Severo ma giusto.

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Ci sono uomini e uomini …

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L’ultima volta che abbiamo dedicato una pagina ai calciatori di quello che una volta era il “Novara Calcio” eravamo appena retrocessi e, con la rubrica ” personaggetti senza coglioni ” avevamo sottolineato quanto piccoli fossero i “maroni” di una rosa che ci aveva accompagnato in una retrocessione che nessuno di noi si meritava.

Oggi, davanti alla foto in copertina,  Noi tutti dovremmo inchinarci davanti a un ragazzo che, pur avendo poco più di due paia di manciate di anni alle sue spalle, è stato l’unico, dal presidente al magazziniere, a dimostrare che non solo ha i coglioni ma sopratutto la coscienza, pur non essendo quasi mai stato in grado di partecipare, dello scempio perpetrato ( sempre dal presidente al magazziniere ) in questa stagione.
Grazie Samuele Bonaccorsi .. gli altri, dal presidente al magazziniere, che se ne vadano tutti affanculo.

Ciumi

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Conquistate sto cazzo

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In questa foto, in cui si evoca la conquista addirittura dell’Arena a seguito di una immaginaria imminente vittoria sulla terza squadra di Verona (ohibò, pare che Francisco Pizarro stia prendendo appunti dall’aldilà) si riassume tutta l’ostinata presunzione, boria, mancanza consapevole o inconsapevole di realismo e equilibrata valutazione del peso in primis morale, valoriale, umano e solo in un secondo step tecnico e atletico della rosa che stava scendendo in campo da parte della società tutta. Ovviamente, come una monoposto coi freni rotti a 300 all’ora a 10 metri dal muretto, il tutto senza dare una fottuta minima soddisfazione al tifoso medio che alla vigilia chiedeva a gran voce nella sua quasi totalità solo due cose per questa molto probabile ultima apparizione: Benalouane fuori da coglioni per decenza e dignità dopo la prestazione di Trento, e Pablo in campo, sia per gratitudine eterna, sia perché alla probabile ultima presenza in azzurro, sia perché era l’unico che in questo finale di campionato avesse dimostrato di meritarselo. E invece ovviamente Benalouane in campo e addirittura CAPITANO (Nini perdonali perchè non sanno quello che fanno) e Pablo subentrato a buoi abbondantemente scappati dal recinto e solo per pro forma, con l’ulteriore sfregio di non dargli la fascia da capitano all’uscita del membro onorario della coppia d’oro di cui al mio scorso pezzo, e che non si è completata solo perché l’altro era squalificato. Tra i noti rappresentanti del catalogo dei rottami, per onestà intellettuale stavolta mi sento solo di spezzare una lancia, e chi mi legge solitamente sa quanto mi costi, quanto meno per Lazaar, che ha dimostrato nel primo tempo di cominciare ad assomigliare a un giocatore di calcio, a differenza dei suoi compagni del pacchetto arretrato, in particolare il quasi deambulante ex Frosinone e il quasi pugile tunisino.

Basterebbe questo preambolo per sintetizzare i motivi per cui il diversamente alto di Monterotondo non dovrebbe mai più neanche dipinto avvicinarsi ai cancelli di Novarello, e credo che sia un preciso dovere della dirigenza e del presidente spendersi perché questa cosa si compia, visto che il signore in questione ha fatto capire chiaramente nell’intervista post partita che di dimettersi e di perdere la sua bella annualità non ci pensa neanche lontanamente. E invece, pensa un po’, c’è stato qualcuno che è riuscito, al di là di tutte le evidenze giunte copiose in quest’ultimo mese e mezzo, a dare credito in settimana a questo personaggio e alla squadra che avrebbe mandato in campo, come facevamo noi con la ragazzina del liceo che non ti cagava per un mese, ma che quando ti degnava di uno sguardo all’intervallo riaccendeva come per magia tutte le illusioni romantiche della tua triste adolescenza brufolosa che andavano puntualmente a schiantarsi contro un enorme e mastodontico due di picche.  Abbiamo addirittura dovuto assistere alle prediche di fini opinionist* che in settimana hanno abbondantemente cosparso di saliva le terga del nostro, facendo approfondite esegesi dei concetti chiave del conquistador romano, che immagino siano stati pubblicati in un manuale a tiratura limitatissima in possesso solo di pochissimi fortunati. Perché invece i tanti sfortunati che hanno avuto modo di assistere all’obbrobrio andato in scena ieri hanno perfettamente compreso i ‘concetti chiave’ di Marchionni. Concetti chiave che sono emersi ancora una volta in tutta la loro potenza dopo i soliti 5 minuti che ci sono voluti per prendere il decimillesimo gol di merda di questa stagione, che si sono suggellati nel pallone perso da Benalouane sull’azione che ha portato al secondo gol, che si sono sublimati nei recuperi di Ariaudo condotti con la freschezza atletica di un tetraplegico.

Ecco, adesso che è veramente finita, un caro e affettuoso vaffanculo anche a questi fenomeni delle fette di prosciutto sugli occhi, inconsapevoli o più probabilmente consapevoli solo della comodità del seggiolino in tribuna di fianco alla Novara dei vip, mi sento caldamente di rivolgerlo. Ovviamente insieme a un buon 90% della rosa e dello staff tecnico di questa stagione, che mi auguro trovino un altro posto di lavoro il più possibile lontano da una piazza che ha sopportato la loro presenza ben più del lecito.

Jacopo

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La premiata ditta di articoli per il bagno

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Gli improperi che ho tirato giù ieri penso costituiscano il mio record personale e il momento di intimità spirituale più alto che abbia mai avuto con la Vergine Maria durante una partita del Novara. A questo punto non mi resta che pregare che davvero una cospicua parte della squadra avesse consciamente programmato di scansarsi, perché se così non fosse abbiamo a che fare con dei relitti sportivi. Cosa che peraltro non è troppo lontana dalla realtà se pensiamo all’età media della difesa, o all’ennesimo infortunio muscolare del giocatore che ha testualmente dichiarato di stare al 70% dopo la partita con la Feralpi – il che dopo 4 mesi di preparazione e un altro muscolo partito mi pare un ottimo viatico per arrivare pronto intorno al 2026.

Ma i simboli della figura di merda di ieri, la coppia d’oro fra i produttori di accessori per il bagno, è quella nella foto. Tra il primo gol, con quel ridicolo teatrino ‘è mia è tua’ col risultato di far andare sul fondo un uomo a mettere in mezzo palla indisturbato (cosa che nella mia venticinquennale carriera da tifoso giuro di non aver mai visto), e il secondo, con una incomprensibile non scalata del capofamiglia tunisino su Pasquato che arrivava in mezzo come un treno, abbiamo toccato vette inesplorate di emesi calcistica – non è un typo, proprio ‘emesi’, termine che in gergo medico indica il vomito. E la cosa più incredibile è che dopo una prestazione del genere, Marchionni sia riuscito a tenere entrambi in campo nella ripresa, limitandosi all’unica mossa tattica che propone da un mese a questa parte, come un cazzo di codice binario 0/1, ossia passare dal 3-5-2 al 3-4-1-2 quando perde, insieme al passaggio alla difesa a 4 quando non ci sta capendo più un cazzo.

Tanto per cambiare Marchionni è apparso in conferenza stampa ancora una volta incredulo e profondamente sorpreso per una prestazione tanto deludente. Perché, parliamoci chiaro, è più inaspettato di un pisello da 25 cm in un porno che, se fai giocare gente che negli ultimi mesi ha dimostrato un così alto livello di attaccamento e concentrazione, di precisione nelle giocate e di sangue freddo, ne esca una prestazione del genere quando non giochi contro una squadra che he le stesse motivazioni del dopolavoro come la Feralpi domenica scorsa. E allora Marchionni, invece di fare ogni volta quello che si è svegliato un attimo fa, ha adesso la possibilità di dare un segnale concreto. Mentre per Ciancio ci ha pensato l’arbitro con un benedetto giallo alla quindicesima volta che aveva perso l’uomo a cavarcelo dalle palle, domenica a Verona io PRETENDO di non vedere più in campo neanche il lottatore di MMA mancato. Non è un auspicio, è dal mio punto di vista una necessità irrinunciabile dettata da quel poco di amor proprio che spero sia rimasto a chi dovrebbe guidare questa barca disastrata. Se non ci è rimasto altro a livello agonistico da spenderci in questa stagione di merda, e dubito che la partita di domenica testimonierà il contrario, almeno che Marchionni ci conceda di preservare la dignità. Se Marchionni crede davvero che la prestazioni di ieri non rappresenti il meglio che questa squadra può esprimere, sia conseguente: delle due l’una, altrimenti dovremo considerarlo complice. Dopodichè davvero, chi ci tiene tanto alle vacanze anticipate si accomodi pure, che qua pure noi ne abbiamo pieni i coglioni e di articoli sanitari ne abbiamo da arredarci la villa di Cristiano Ronaldo a Riad.

Jacopo

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