Dopo i 5 consigli non richiesti che mi sono permesso di dare a Ferranti lo scorso anno, ne propongo oggi “solo” 4. La premessa è la stessa di sempre: Ferranti & Co sono liberi di farne quello che credono, compreso il non leggerli o accartocciarli mettendoli nel dimenticatoio. Ma secondo me, se quanto meno li leggessero e spendessero 3 minuti del loro tempo per una breve riflessione, male non gli farebbe.
Presentazione della squadra. Parto in anticipo considerando che ci sono ancora 15 giorni di mercato, quattro giocatori almeno da prendere e, nel momento in cui sto scrivendo, anche un allenatore. Ma un mini evento pubblico, che può essere al castello, in piazza o allo stadio con presentazione alla città della rosa è cosa buona e giusta. Non necessariamente si deve organizzare qualcosa di imponente, ma un minimo sindacale di evento volto anche a rimarcare la presenza e il legame con la città dovrebbe essere un’abitudine perché aiuta a creare interesse e permette di rinsaldare il legame con la propria Piazza. Se questo fosse già in programma ne sarei felice, al contrario sarebbe bene pensarci visto che il tempo non manca.
Presentare la maglia da gara 2022/2023. Il tema maglia da sempre non ammette vie di mezzo tra la tifoseria. Ad alcuni interessa zero, ad altri è di vitale importanza. Tuttavia la curiosità per capire le novità di una maglia che noi tifosi “presteremo” ai giocatori di quest’anno affinché ci rappresentino in questo campionato è decisamente comune. A tutti è capitato di chiedersi “ma come sarà la maglia di quest’anno?” Al 22 di agosto (se non ci fosse stata la grana Campobasso ieri avremmo giocato la Coppa Italia) non è stato scritto sui Social o mostrato ancora nulla. Nessuna indiscrezione, nessuna creazione di aspettativa o hype commerciale. Da questo punto di vista mi permetto di dire che si può e deve migliorare. Quasi ovunque la presentazione della maglia è già stata fatta a testimonianza del fatto che il tema non sia così stupido. Presentarla insieme alla presentazione pubblica della squadra può essere un buon suggerimento.
Migliorare la biglietteria. È dai tempi di Faccioli DG che mi sento dire che il box biglietteria necessita di cablaggio reti perché Internet è lento. Altre volte il problema è stato la mancanza di pc o stampanti. Rimane il fatto che credo debba essere umiliante per una Società constatare che un centinaio di tifosi sabato abbiano desistito e siano tornati a casa dopo oltre un’ora di coda. Intendiamoci: con me sfondate una porta aperta quando fate notare che c’era la prevendita su internet ma a Novara è una guerra persa, bisogna farsene una ragione. Preferiscono fare tutti le coda e, se possibile, pagare in contanti. Credo ve ne sarete accorti anche voi, ma sappiate che il passo è molto breve tra il passare dal “sono orgoglioso di essere stato uno di quelli che si è fatto 3 ore di fila per sottoscrivere il primo abbonamento”, al “vanno capiti è normale che manchi organizzazione” per arrivare al “che Società di merda, davvero assurdo”. Lo so che è impietoso, ma spesso la credibilità e il seguito si basa su “cazzate” (o percepite tali) che magari in buona fede non vengono analizzate a dovere perché tanto “è ferragosto”.
Valorizzare il ritiro. Noi siamo tifosi e non atleti. Per noi tifosi il raduno in valle interessa poco che sia il periodo in cui la squadra accumula fiato e possa ossigenarsi meglio. Per noi il ritiro è un momento di aggregazione, la possibilità di una gita per scoprire il primo nuovo Novara. Il ritiro è iniziato lunedì 18 luglio ed è terminato sabato mattina 30 luglio con il trasferimento a Monza per giocare contro Galliani. Significa che si è avuto un solo weekend completo a disposizione speso con un’amichevole a pagamento contro il Cameri il sabato (massimo rispetto per la formazione ma sempre Cameri rimane) e, assurdità, una domenica libera in cui il Novara non si è nemmeno allenato. La sola domenica a disposizione in ritiro , dove la gente non lavorava e avrebbe potuto passare una giornata insieme alla squadra, si è deciso di sparire dalla circolazione. Non è stato speso dalla Società nessun vero invito pubblico a raggiungere il ritiro, nessuna indicazione stradale, nessun suggerimento di ristorazione, che peraltro cose sempre fatte molto bene negli anni “d’oro”. Solo la comunicazione di due amichevoli di cui appunto una in giornata lavorativa. Anzi, alcuni tifosi mi hanno personalmente segnalato un pochino di diffidenza da parte di alcune persone dello staff che si sono viste l’arrivo di qualche tifoso una mattina. Per come la vedo io, in ritro estivo la domenica non ti devi permettere di spostarti dal campo di allenamento, altroché il giorno libero per andare in gita. Ci vai il lunedì. Per fare un ritiro così, quasi privato e così poco raccontato o mostrato in video, allora si fa prima a stare a Novarello. Occasione buttata, peccato.
Sperando che arrivi in Società l’intento assolutamente propositivo di questo articolo, non ci resta che rimboccarci(vi) le maniche e migliorare. La perfezione non esiste ma l’approssimazione invece è aspetto molto più tangibile e rilevabile. Attenzione perché siamo (siete) molto meglio di come talvolta appariamo (apparite).
Claudio Vannucci
Lascia un commento