Pensieri e parole
A futura memoria
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2 anni faon

Sono stati due mesi infernali e caotici dove il nostro piccolo mondo è stato ribaltato come mai era successo in 113 anni di storia.
Non eravamo pronti e soprattutto non ero pronto. Mi sono chiesto come sia potuto succedere e ho sentito l’esigenza di ripercorrere passo per passo i fatti che hanno portato alla morte del Novara Calcio 1908 per rendermi conto che tutto ciò è accaduto davvero e non si è trattato solo di un brutto incubo.
In tutta questa vicenda è eclatante il silenzio assoluto di Michelangelo e Massimo De Salvo. Dal loro covo rumeno e brianzolo nessun commento, nessuna dichiarazione, nessuna spiegazione. Senza onore e dignità hanno lasciato morire la loro creatura: un omicidio premeditato che non potrà mai essere perdonato e che il destino gli chiederà conto.
7 febbraio 2021: sotto la pioggia, 70 cuori azzurri fanno sentire a Rullo tutta la loro rabbia per una gestione societaria incomprensibile culminata con l’arresto di Cianci. Rullo prova a confrontarsi ma non ci sono più margini per un dialogo. Il giorno stesso il Novara vince contro l’Alessandria per 2-1 con la miglior prestazione dell’anno e lo stesso Rullo al termine della partita annuncia di aver in corso una trattativa con l’imprenditore milanese Leonardo Pavanati, presidente della AeG Real Estate.
11 febbraio 2021: il Sindaco Canelli ha già le idee ben chiare e in un intervenuto alla trasmissione “Azzurri in Radio” su Azzurra FM dichiara: “Sull’imprenditore Leonardo Pavanati, nulla di personale, ma non credo sia la soluzione ideale per un salto di qualità”
18 febbraio 2021: E’ Rullo a dettare i termini della cessione: “per poter acquistare una squadra di calcio devi avere una lettera di patronage che puoi avere solo con garanzie e depositi. Nel caso del Novara ti chiedono almeno una garanzia di 4 milioni di euro. Poi devi avere una fideiussione di un 1 milione e mezzo. Noi quello che chiediamo sono questi punti. Chi è in grado di produrre queste garanzie sarà ben accetto.”
31 maggio 2021: dopo 3 mesi di trattative, due diligence, lettere di patronage, garanzie, conference call ed incontri in presenza, finalmente la quota dell’80% della famiglia Rullo viene ceduta alla AeG Real Estate. Comincia la brevissima era Pavanati.
E’ lo stesso Pavanati nel corso della prima intervista a definire i termini della compravendita: acquisto a costo zero e accollo di 6,5 milioni di debiti. La parola “accollo” risuona fin da subito come un fastidioso problema da procrastinare il più possibile, sarà invece l’epitaffio della nostra Storia.
4 giugno 2021: Leonardo Pavanati presenta la nuova società ed il nuovo organigramma: Presidente: Fabrizio Lisi, Vice Presidente: Umberto Inverso, Direttore Generale: Roberto Civitarese insieme al solito Roberto Nespoli in rappresentanza della famiglia De Salvo. La prima impressione e senz’altro positiva, il nuovo proprietario si è presentato al fianco di quattro figure di primissimo piano. E’ lo stesso Pavanati a tracciare il profilo dei suoi collaboratori: “Il presidente Lisi è un profilo istituzionale che conosco da diverso tempo. Il Vice Presidente Inverso è un uomo determinato, entusiasta, con un curriculum di spessore. Bonanno è il socio che tutti vorrebbero: ci mette passione in ogni cosa che fa, un gran lavoratore. Del DG Civitarese cosa dire: instancabile, preciso, grande conoscitore del mondo del pallone”.
15 giugno 2021: A Novarello si comincia a lavorare per l’iscrizione al campionato, il DG Civitarese e il segretario generale Bolzoni devono completare tutta la documentazione necessaria per l’iscrizione al prossimo campionato di serie C che dovrà essere depositata in Lega entro e non oltre il 28 giugno.
22 giugno 2021: viene approvato il bilancio 2020 certificato dalla società di revisione Deloitte. Il passivo maturato all’ultimo bilancio ammonta a 4 milioni 500 mila euro (che vanno ad aggiungersi al monte debitorio già evidenziato). Le prime perplessità sulla figura di Pavanati sembrano essere superate e il clima intorno al Novara Calcio si sta rasserenando. Il salto di qualità tra la proprietà Rullo e quella Pavanati sembra a tutti evidente. Si cominci a parlare del nuovo allenatore, del nuovo direttore sportivo e si discute sulla composizione della prossima rosa.
25 giugno 2021: cominciano a trapelare voci inquietanti. La parola fallimento circola sui siti web del settore (TuttoC) subito ripresa dai giornali locali. Cosa è cambiato in soli tre giorni? Come mai giornalisti, molto ben indirizzati, parlano solo ora di fallimento imminente? Da chi hanno ricevuto il via per cominciare a sparare sul Novara Calcio? Perché hanno taciuto fino ad ora?
2 luglio 2021: “la scelta del direttore sportivo e dell’allenatore può attendere, la priorità è risolvere i problemi burocratici-economici per avere il via libera ufficiale dalla Covisoc riguardo la domanda d’iscrizione al campionato, presentata lo scorso lunedì” Pavanati sembra sul pezzo e con le idee chiare…
5 luglio 2021: Pavanati incontra le istituzioni, il sindaco Canelli ed i rappresentanti della provincia, parlando di programmi, rapporti con il territorio ed interventi da effettuare allo stadio…
8 luglio 2021: inizia l’incubo, il Novara Calcio non è iscritto al Campionato di Serie C 2021-22 per irregolarità riscontrate nella documentazione presentata all’atto dell’iscrizione. Questa la sentenza della Covisoc, da questo momento inizia la nostra agonia.
10 luglio 2021: comincia il balletto delle giustificazioni e delle mezze verità: i conti correnti societari sono pignorati e i pagamenti degli stipendi arretrati sono stati fatti dai conti personali di Pavanati, l’inaccessibilità al cassetto fiscale non consente di avere una situazione debitoria chiara, il pagamento dei debiti tributari è stato effettuato tramite compensazione per surrogazione. La situazione appare subito tragica anche se la nuova proprietà confida nel ricorso.
16 luglio 2021: una cinquantina di tifosi azzurri si recano a Novarello per confrontarsi con Pavanati e Nespoli che accettano insulti e provocazioni senza reagire.
17 luglio 2021: l’ex Generale della Guardia di Finanza Fabrizio Lisi e il Manager bancario Umberto Inverso, rispettivamente indicati nell’organigramma societario come Presidente e Vice Presidente e spariti dopo pochi giorni dalla prima conferenza stampa, sono indagati dalla procura di Napoli in un’inchiesta per rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e traffico di influenze.
26 luglio 2021: Il Collegio di Garanzia del CONI mette una pietra tombale sulle sorti del Novara Calcio respingendo il ricorso presentato dall’avvocato Cesare Di Cintio.
30 luglio 2021: 500 tifosi azzurri marciano uniti e compatti come non mai verso il Comune per gridare la loro disperazione e chiedere al Sindaco spiegazioni. La situazione è confusa e anche il Sindaco non contribuisce a chiarirla. Quello che molti ancora non vogliono accettare, io per primo, è che il Novara Calcio 1908 è morto definitivamente, non risorgerà mai più. Ci sarà un’altra società che porterà avanti il nome della città di Novara.
5 agosto 2021: in un comunicato ufficiale il Pavanati esprime la sua posizione in un lessico improbabile e con virgolettati stravaganti. Il personaggio è con le spalle al muro e lancia il suo j’accuse contro tutti: proprietari precedenti, organi di controllo, istituzioni cittadine e federazioni calcistiche.
7 agosto 2021: Non perdonerò mai tra le altre cose, a questa associazione a delinquere , il fatto che il certificato di morte del Novara Calcio 1908 avrà la stessa data del mio compleanno. Me ne farò una ragione e anzi sarà il definitivo promemoria di disprezzo eterno. Il 31 maggio, Pavanati diventa proprietario del Novara Calcio, l’8 luglio la Covisoc esclude il Novara dal campionato di serie C: In 38 giorni Pavanati è riuscito a distruggere e far scomparire per sempre la Storia del nostro Club. Non penso esista un altro precedente nella storia del Calcio.
Rimane da capire se Leonardo Pavanati sia stato un freddo e cinico esecutore oppure il turista italo-americano turlupinato da Totò e Nino Taranto con la vendita della Fontana di Trevi.
Se fosse reale la prima ipotesi, spero che si sia fatto pagare moltissimo, perché le ore di sonno che perderà saranno impagabili anche se personalmente penso sia più verosimile la seconda ipotesi senza la simpatia della commedia all’italiana.
In questo caso, pur rimanendo responsabile al pari degli altri, spero che il suo socio Bonanno abbia rabbia, avvocati, conoscenze, amicizie e soldi in abbondanza, per far pagare tutto il possibile e anche di più a Totò e Nino Taranto.
Depa
Se la cava meglio con i video che con la scrittura, spiega meglio il passato che il presente. Ma l’importante è che ci sia Novara ed il Novara di mezzo. La sintesi è la sua dote migliore.

Scelti per te

Un fortissimo abbraccio a Roberto Cevoli con auguri di pronta guarigione. Nella storia del Novara Roberto non entrerà per i risultati ma sulla sua onestà e dedizione non si può eccepire nulla. Pacato e mai sopra le righe si è trovato a dover gestire una situazione difficile suo malgrado e come spesso accade nel calcio si sono riversate su di lui tutte le colpe. Probabilmente ha commesso qualche errore ma non era certo il colpevole assoluto. Persona piacevole con cui interloquire e discutere senza dover alzare mai i toni.
Un grandissimo in bocca al lupo dai tifosi azzurri per poter tornare ad una vita serena in cui tu possa sederti su una panchina probabilmente da avversario ma con tutto il nostro rispetto.
Siviersson

Pavanati e De Salvo sono falliti. Non riesco ancora a prenderla come una buona notizia, anzi rabbia e indignazione sono ancora predominanti per una vicenda truffaldina che ci ha privato della storia del nostro Novara Calcio 1908.
Ora per lo meno la strada è tracciata: Pavanati e De Salvo sono falliti, dovranno probabilmente rispondere di bancarotta fraudolenta e sinceramente spero che la giustizia una volta tanto, vada fino in fondo facendogli pagare fino all’ultimo centesimo.
L’iter fallimentare prevede che tutti i beni materiali della società (Coppe, Trofei, Maglie Storiche e tutti i cimeli del Novara Calcio 1908) dovranno essere messi all’asta per risarcire i creditori.
E questo è il primo punto: bisogna evitare che un privato o un collezionista se ne impossessi. Le associazioni ed i club vicini al Novara Calcio, penso al Coordinamento e ai Fedelissimi ma anche al Panathlon Club Novara attuale con Presidente Carlo Accornero oppure lo stesso Comune di Novara devono recuperare tutto questo patrimonio e restituirlo alla città. Passeranno parecchi mesi prima dell’asta fallimentare ma sarebbe utile cominciare a pensarci ed organizzarci.
Il secondo punto è la restituzione del titolo sportivo alla società che in questo momento rappresenta il calcio a Novara. Può sembrare un banale capriccio sentimentale ma in realtà è l’unico modo per restituire la Storia del Novara Calcio ai suoi tifosi. Insisto e ripeto l’esempio più banale: festeggiare il record di gol realizzati da Gonzalez è un’ipocrisia che tale rimarrà finché il titolo sportivo del Novara Calcio 1908 non verrà assegnato al FC Novara.
L’art. 52, 2° comma, delle N.O.I.F. è chiaro “il titolo sportivo di una società cui venga revocata l’affiliazione, può essere attribuito ad altra società con delibera del presidente della F.I.G.C.” ma perché questo avvenga qualcuno con le carte in regola deve richiederlo e l’unico ad averle è il FC Novara.
Non ho mai sentito Ferranti esporsi su questo argomento forse perché attendeva la sentenza di fallimento definitiva. Adesso è arrivato il momento di far sapere le sue intenzioni. Questa sarà la sua partita più importante, l’unica veramente da vincere e così finalmente capiremo se sta diventando un “nuares” o viceversa se al di la di tante parole il FC Novara è soltanto un bel passatempo.
Vinci per noi Massimo Ferranti!

La parola “amore” può essere riferita talmente a tante cose e situazioni, che è impossibile definirne in modo compiuto un significato generale, ed è possibile spiegarla solo osservandone i vari aspetti che la caratterizzano nelle situazioni specifiche a cui la si può associare.
E queste situazioni non sempre sono determinate dai classici rapporti umani nei quali si stabiliscono relazioni che convenzionalmente definiamo amorose. A volte sono passioni di diverso genere, verso cose, attivitá spesso di lavoro, insomma ogni cosa che fa riferimento a tutto lo scibile possibile e immaginabile.
Eppure in molti casi si determina un rapporto amoroso che risulta più intenso e duraturo di quello che si può stabilire in una relazione di coppia.
Esiste, per esempio, un amore che spesso nasce nel periodo in cui si accendono quei rapporti che dureranno tutta la vita, ovvero l’infanzia, dove sará pressocché impossibile successivamente abbandonarlo e che ti seguirá fedelmente per tutta la vita: l’amore per il calcio.
Questo sentimento nasce, appunto, solitamente da piccoli, quando è più facile dare fuoco alle fantasie create dalla purezza d’ animo che accompagna, mano nella mano, i sogni che più avanti si trasformeranno in speranze: scatta la scintilla e si viene assaliti da una irresistibile voglia di emulare le gesta e le imprese dei giocatori della tua squadra del cuore e di provare a diventare come loro; ed è così, proprio con queste motivazioni e queste aspettative che si inizia a giocare a calcio, magari in una squadretta di periferia, non prima di aver calcato ogni tipo di terreno improvvisato.
Ma inevitabilmente quando si cresce, questa sensazione diventa ancor più forte, fino ad assumere i tratti della dipendenza, come una droga, davanti alla quale assume i tratti di un’impresa titanica dovervi rinunciare.
Ma se risulta sacrosanto fuggire dalle droghe che creano dipendenza e provocano danni inimmaginabili, dalla dipendenza dal calcio, sarebbe buona cosa non fuggire, anzi, favorire l’introduzione di un ragazzo a questa disciplina di carattere sportivo significherebbe offrire a lui una importante opportunitá di crescita.
Più importante peró sarebbe che i genitori non pretendessero di avere dopo pochi mesi, un piccolo futuro campione in casa, somigliando a quei tifosi che si convincono di avere nella rosa della propria squadra campioni da cui pretendere sempre prestazioni di alto livello.
Da questa esperienza si possono imparare tante cose come l’importanza del gioco di squadra e la imprescindibilità del reciproco sostegno nonché aiuto, e che da questa universale disciplina, a patto che si rispettino i criteri fondamentali di rispetto e lealtà nei confronti dell’avversario, si possono provare tutte quelle gioie che tutti conosciamo avendole almeno una volta provate, come vincere un torneo o una coppa, magari segnare un gol decisivo e subito trovarsi a celebrare, attraverso un abbraccio collettivo, uno di quei momenti che per sempre resteranno impressi.
Quanto sopra rappresenta il top delle emozioni, ma esistono altresi anche quelle piccole soddisfazioni quotidiane come i miglioramenti e progressi tangibili che in allenamento si possono percepire come conquiste di cui essere orgogliosi che segnalano inequivocabilmente la qualità del lavoro svolto con passione.
Bisogna però mantenere un certo equilibrio e non temere di esibire un buon livello di onestà intellettuale nel parlare di queste cose, quindi si deve sottolineare che, come dice il proverbio, non sono tutte rose e fiori, e chiarire subito che dal calcio le emozioni che si possono provare non sono solo quelle positive, anzi sono statisticamente più frequenti quelle negative, basti pensare alla recente e bruciante eliminazione dai mondiali della nostra Nazionale come esempio macroscopico.
Comunque, nonostante questi alti e bassi, il calcio entra nella vita e nell’essere di chi lo pratica, così profondamente al punto che risulta essere poi molto difficile, se non addirittura quasi impossibile, sostituire con altra materia sportiva, o dimenticare, forse anche da accantonare temporaneamente.
Non credo di sbagliare nell’affermare che per molti il calcio viene considerato più che uno sport, più che uno sfogo psicofisico, addirittura come una seconda vita.
Mi è capitato di dover difendere la mia personalissima posizione dall’attacco di chi giudica sciocco e infantile innamorarsi di uno sport il cui scopo sia quello di correre appresso una palla, e come sia possibile spendere così tanti soldi e tempo per seguire allo stadio la propria squadra, addirittura accompagnandola in trasferta.
È propabile che sia superfluo tentare una risposta, quasi certo che qualunque sia la controteoria esposta, sarà pressocché impossibile fare breccia nel qualunquismo dal quale nascono queste affermazioni.
Mai potrà capire e fare propria la gioia che si prova quando la tua squadra vince, o più ancora quando ciò avviene grazie a un gol spettacolare o anche attraverso il classico gollonzo, chi ti formula queste accuse lui si, probabilmente, è uno di quelli che è nato e vive in perenne fuorigioco!!
Per non parlare poi dell’adrenalina e della tensione tributate all’attesa di una partita importante della tua squadra, anche se tutte le partite sono importanti!
Penso che gli amanti del calcio dentro di sè, posseggano e custodiscano qualcosa di perverso o di sadico e magari di autolesionistico, in quanto il meno che ti possa capitare è una sorta di malessere fisico e comportamentale, senza voler citare quella stranissima e spiacevole sensazione intestinale di budella contorte prima di ogni appuntamento con i tuoi sacri colori.
In definitiva il calcio è si solo correre dietro a una palla, e per questo è un amore ben strano; ma in fianco a quella palla molto spesso corre anche la vita.
E se a quella palla tu riuscissi mai a dare il calcio giusto, quello che fa la differenza rispetto a quanti calci ne prendi in culo sovente dalla vita, vedrai quella palla infilarsi nella porta per accompagnarti a braccetto con lei alla vittoria.
Il Novara rappresenta tutto questo e tanto altro.
Forsa Nuara tüta la vita
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