Pensieri e parole
Se non hanno più pane che mangino brioche
Published
2 anni faon
By
ilVannu
L’articolo di Filippo Massara sulla Stampa di oggi mi ha procurato sensazioni contrastanti. L’invito alla pazienza di Pavanati e Civitarese, in risposta alla domanda che un po’ tutta la piazza si pone oggi circa il presunto immobilismo post iscrizione, l’ho trovato tanto impeccabile dal punto di vista della logica quanto drammatico dal punto di vista emotivo. E’ impeccabile perché, se ci pensiamo, a noi tifosi non cambia sostanzialmente nulla se il DS viene annunciato oggi, domani o lunedì. Ne tantomeno cambia qualcosa se l’allenatore venisse annunciato la prossima settimana o quella dopo. Possiamo fare finta di non crederci, e il management fa bene a smentire, ma rimane il fatto che abbiamo capito tutti che un DS in sostanza ce l’abbiamo e che già sta lavorando. Ed è probabile che pure il tema allenatore sia già stato smarcato, o sia prossimo ad essere ultimato. Quest’anno abbiamo un’enorme fortuna rappresentata dal fatto di avere circa 20 giocatori a contratto, con la maggior parte di questi che probabilmente farà effettivamente parte della rosa 2021/2022, di conseguenza tutta questa fretta di chiudere subito le questioni è immotivata. Bisogna subito mentalizzarsi sul fatto che, anche se oggi avessimo già ufficializzato DS e allenatore, in termini di mercato non sarebbe cambiato nulla visto che comunque avremmo fondamentalmente operato in ingresso andando a cercare quei 4-5 elementi in sostituzione per lo più di quelli che abbiamo perso. Perché questo faremo quest’anno. Il paradosso è che mai come oggi è possibile si arrivi a quella ambita situazione di stabilità già al raduno che è sempre mancata in passato; quante volte ci siamo detti dell’assurdità di iniziare un ritiro composto da una squadra diversa da quella che poi avrebbe iniziato il campionato? Ecco, quest’anno avremo invece un blocco di giocatori che dal primo all’ultimo giorno di ritiro lavorerà per il Novara Calcio. Ma allora perché siamo infelici? Vado al punto due.
Questo invito alla pazienza è anche drammatico. L’impressione che mi sono fatto conoscendo il patron e soprattutto il DG, è che dal punto di vista imprenditoriale e di conoscenza del mondo del calcio (in questo caso mi riferisco a Civitarese) non abbiano da imparare assolutamente nulla. Dove devono, a mio avviso, ancora farsi le ossa è sul fatto che la gestione di una squadra di calcio non è esclusivamente un tema di risultato sportivo, di bilanci, di rapporti col materiale umano a disposizione e di gestione burocratica amministrativa del tutto. C’è poi tutto un tema di gestione dell’emotività della piazza. Che spesso si regge su delicati equilibri che è un attimo spezzare. Oggi sei un eroe domani sei un pirla. Faccio un esempio. Ho in passato conosciuto per il mio lavoro un famoso DS di squadre di A e B, che in occasione di un incontro mi confidò quanto fosse indaffarato per chiudere col centravanti titolare nel minor tempo possibile. Il classico “colpo estivo”. Mi disse: “devo chiudere immediatamente con questo giocatore prima di prenderne altri che fanno legna, perché altrimenti la piazza mi rompe i coglioni se inizio il mercato con qualche comprimario”. Che poi, se vi ricordate, era la stessa filosofia di MDS quando aveva voglia di fare calcio: il primo acquisto era quasi sempre il centravanti. Ecco, la vera difficoltà dei DG e DS è proprio quella di trovare il giusto compromesso tra il non farsi guidare dall’emotività della piazza, ma nemmeno pretendere che la stessa gli conceda sempre tempo prima di giudicarli. Perché la pretesa di tempo e pazienza, pur logica e corretta che sia, in questo mondo te la devi meritare. Purtroppo per loro, il micro mondo novarese è fatto di persone che “non hanno nemmeno il pane” (sportivamente parlando). A Novara c’è fame di novità, fame di inversione di tendenza, fame di iniziare una nuova storia, ed è difficile iniziarla bene al suon di dichiarazioni che sembrano più un “se non hanno più pane che mangino brioche” perché si parte male. Magari non ai miei occhi, ma il dato di fatto che oggi, dopo che la collettività leggerà quell’articolo, sarà un muro del pianto. Tornando al punto iniziale, è chiaro che non cambia niente apprendere che fino alla prossima settimana probabilmente non si leggerà l’ufficialità del nuovo DS, ma bisogna anche capire chi si sveglia, guarda TuttoC e vede che il calciomercato è già iniziato e in tanti ufficializzano i primi colpi. Insomma, è evidente che i conti si fanno alla fine, però oggi per esempio è già limpido a tutti come il Modena abbia lanciato un grosso messaggio di voler provare a vincere. E se poi si confronta con Novara, dove la cronaca attuale dice che, romanzo iscrizione a parte cui continuo a credere sia stata un po’ troppo romanzata dai media, da un mese si è fermi ai 4 DS in lizza (poi scesi a 2) , credo sia legittimo storcere il naso. Ed è proprio qui che, per come la vedo io, ci dobbiamo annusare a vicenda come fanno i gatti per conoscersi, e magari venirci incontro. Noi imparare a scassare un po’ meno il cazzo, e loro iniziare a dare in pasto qualche brioche nel momento giusto.
Dando per scontato che la volontà di attendere l’esito positivo della Covisoc prima di ufficializzare i ruoli sia solo un mero atto di cortesia e rispetto dell’Istituzione (che solo noi adottiamo ma che formalmente ha una sua logica, e chi lavora in realtà in cui il peso della burocrazia e della forma giocano un ruolo fondamentale sicuramente capirà), ad oggi penso solo sia evidente che stiano lavorando nelle retrovie e che davanti ai nostri occhi ci sia solamente una calma apparente. Chi ha tempo per aspettare è sempre quello che ha la certezza di avere la verità in tasca. Forse non è davvero ai più chiaro il rischio che abbiamo concretamente corso se fosse saltato il cambio di proprietà, e direi che ad oggi questo dovrebbe bastare per concedere un po’ di tempo.
Claudio Vannucci
Fondatore dei Blog Novara Siamo Noi e Rettilineo Tribuna, Vice Presidente del Coordinamento Cuore Azzurro e fraterno amico di chiunque al mondo consideri lo stadio la sua seconda casa. O addirittura la prima. Editorialista estremista, gattaro.

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Il regolamento per l’ammissione al campionato di Serie C 2023/24 è una lettura interessante.
È impressionate la quantità di documenti e adempimenti da presentare: licenze, verbali, contratti, certificazioni, dichiarazioni, planimetrie…tutti documenti la cui preparazione richiede parecchio tempo e che solo una società molto organizzata può produrre.
Ma è la parte economica l’aspetto che più mi interessava conoscere alla luce delle ultime indiscrezioni sulle intenzioni del Presidente Ferranti.
Sostanzialmente sono due gli adempimenti economici da rispettare entro il 20 giugno 2023:
“Depositare presso la Lega Pro l’originale della garanzia a favore della medesima Lega, da fornirsi esclusivamente attraverso fideiussione a prima richiesta dell’importo di 350.000 euro”.
Emettere una fideiussione non comporta l’esborso di 350.000 euro ma garantisce tramite un terzo (banca o assicurazione) il pagamento di eventuali debiti del contraente qualora quest’ultimo non fosse in grado di saldare quanto dovuto. Considerato il patrimonio personale di Ferranti ed i rapporti con l’Istituto di credito cittadino, l’emissione della fideiussione non può essere un problema.
Il secondo adempimento è il versamento della quota che per le società associate a Lega Pro nella stagione 2022/2023 ammonta a 60.000 euro. Entro il 20 giugno bisognerà versare 5.000 euro con assegno circolare o bonifico bancario, il resto in comode rate mensili.
Ricapitolando entro il 20 giugno per iscrivere il FC Novara al campionato 2023/24, Ferranti deve tirare fuori 5.000 euro e garantire i regolari pagamenti futuri tramite una fideiussione che tra emissione ed interessi dovrebbe costare intorno a 15-20.000 euro. Non è quindi la scadenza del 20 giugno relativa all’iscrizione il problema del nostro Presidente.
Chiaramente entro la stessa data dovranno essere dimostrati i pagamenti di tasse, stipendi e contributi pregressi che dovrebbero ammontare a circa 1,5 milioni di euro. Questa comincia ad essere una cifra importante che il Presidente ha promesso di onorare ma che farà tutta la differenza del mondo in una trattativa.
Impossibile immaginare che nel giro di qualche settimana, Ferranti riesca a trovare un nuovo acquirente credibile, cedere la società, saldare i debiti e contemporaneamente la nuova società riesca a iscriversi entro il 20 giugno. Tecnicamente impossibile.
La truffa MDS-Rullo-Pavanati cominciò a febbraio 2021 e si concretizzò il 31 maggio 2021 con il passaggio di proprietà da Rullo a Pavanati. Tre mesi di tempo per il passaggio di società da un balordo all’altro con il risultato di non riuscire ad iscriversi venti giorni dopo. La cessione di una società non può avvenire in un paio di settimane, Ferranti se ne deve fare una ragione: l’iscrizione al campionato 2023/24 è un suo compito e dovere così come il pagamento dei debiti accumulati fino ad oggi.
Poi avrà tutto il tempo ed il diritto di scegliere a chi affidare il futuro della nostra maglia. Se a fine giugno con una società senza debiti e con l’iscrizione al campionato 2023/24 in tasca non riuscirà a trovare un acquirente credibile, Ferranti avrà tutte le ragioni di questo mondo: la chiusura della società e la restituzione del titolo sportivo nelle mani del Sindaco sarà un’opzione. Non prima.

E così dopo un anno trascorso tranquillamente ad osservare i soliti incensatori turibolari competere con i baciapile, a loro volta in competizione con i più esperti e inarrivabili barlèca balaüstri, ci aspetta un’altra estate la cui regia sarà nuovamente affidata a Dario Argento.
Ci tocca ancora una volta assistere ai movimenti impastati dei soliti escrementi che vagano da un tubo della fogna all’altro, senza andar d’accordo nemmeno con la carta igienica sporca.
Che si tratti di un imprenditore sanitario o di un giügastròn milanés, conta poco, anzi nulla.
Intanto i cugini d’oltresesia hanno già fissato il periodo per la preparazione in quota, che si svolgerà in Vigezzo, più precisamente a Druogno, mentre noi aspettiamo con ansia di conoscere a quali trafficoni, briganti o maneggioni verrà data in prestito la nostra maglia, che sia targata AC o FC non è importante, essendo questa materia da affidare alla prestigiosa tastiera del Depa.
Per ora accontentiamoci di sapere che si stanno valutando i curriculum di un Romano, un gruppo americano, di un’altro arabo e infine uno biellese. Ci manca il gatto, il topo e un’elefante e poi non manca più nessuno, ma si spera molto nei due leocorni.
Sembra una barzelletta o la solita battuta del cazzo, si è vero, ma dopo avere avuto a che fare con le false promesse NespoloDesalviane, il duo CianciRullo e il figàt in Ferrari Pavanati, io mi fiderei di più dei Leocorni, sicuramente più attendibili dela feccia sopracitata.
E “stu povr om” dal Ferranti, dove lo collochiamo nell’ album del calcio Novarese? In prima pagina di sicuro, posto che dell’FC Novara è stato il primo, colui che ha dato inizio alla nuova avventura ora così precocemente andata a puttane.
C’è da sperare che ci sia qualche altra pagina su cui continuare a scrivere qualche tranquilla pagina di calcio.
Si svegli alla sveltina il Giügastron Milanés, si dia da fare per convincere velocemente con i fatti i più scettici come il sottoscritto, che il suo “legame” con Novara e il suo new Novara sia stato da tifoso vero, anche se di passaggio, consegnando il suo “balocco” a gente seria a cui lei stesso ha passato ai raggi x, TAC, e risonanza magnetica la loro serietà.
Perchè una società che vuole coagulare amore e interesse (sono sue parole), soprattutto in un momento di bisogno come l’attuale, non esita a rompere gli indugi e agire saggiamente correndo anche eventuali rischi personali.
Se ne vada, se può, con onore, dottore, la ricorderemo con misurato piacere direttamente proporzionale alle credenziali che potrà esibire la nuova proprietà a cui affiderà il nostro passato, la nostra maglia e i nostri sogni.
Ci pensi dottore, ci pensi.
Nonnopipo

Valuteremo, non appena lo stesso sarà depositato, il bilancio del Novara FC per verificarne, come abbiamo fatto con le precedenti gestioni, la bontà; il capitolo della gestione ex Ferranti, di conseguenza, lo affronteremo a tempo debito senza nessuno sconto.
Non è ancora giunto il tempo per tirare le somme anche se i presupposti (ci resta da verificarne solo l’epilogo) non sono dei migliori principalmente per quanto, da puri osservatori a volte completamente disinteressati, abbiamo toccato con mano in questi ultimi 20 mesi.
Venti mesi di disastri gestionali che si sono aggiunti ai 36 del trio meraviglia … una somma di mesi nel corso dei quali i nostri coglioni si sono ingigantiti a dismisura.
Ma anche questo è un argomento su cui ritornare a tempo debito e a mente fredda; una mente e un tempo che tanti di noi non si sono regalati in questi anni pronti a gettarsi nelle braccia di chiunque arrivasse pur di partecipare al banchetto, orgogliosi del loro ruolo di cortigiani, obnubilati nel contempo da un potere che non avevano perdendo così il senso della realtà delle cose: sono quattro anni che ci facciamo prendere per il culo da chiunque arrivi e che alzi la mano giurando, su una maglia per tanti di noi ancora sacra, di essere spinto solo da amore e passione.
Ci siamo frantumati i coglioni delle ansie e delle speranze estive così come ci siamo scassati la minchia di dover mostrare gratitudine a chiunque arrivi perché così ci risolve il problema di come gestire il week end.
Il Novara Calcio ( ritorniamo a chiamarlo con il Suo Nome ) merita qualcosa di più per quella che è stata la sua storia … piantiamola di parlare di cordate, da chiunque siano formate, piantiamola …. romani, arabi, americani o indigeni … il Novara non si compra per passione o per amore ma solo per una solida e prospettica lungimiranza da sviluppare nel tempo, senza proclami e senza dichiarazioni di amore… quello ce lo mettiamo noi.
Ciumi
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