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Pensieri e parole

Tu chiamale, se vuoi … Sensazioni

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Ci sono tre categorie di tifoso:

Quello “va tutto bene”, quello che vede sempre positivo, prono in postura costante nei confronti della proprietà, della dirigenza e dei giocatori, sempre pronto a ringraziare anche quando va tutto male .. che non si sa mai .. sempre meglio ringraziare

Quello “va tutto male”, quello che non si risparmia insulti a giocatori, dirigenza e magazziniere durante i novanta minuti quando magari stai perdendo, pronto poi a reiterarli in maniera smisurata nel dopo partita sfogando tutte le sue repressioni sul primo social che gli viene a tiro

Poi c’è il tifoso vero, quello che si è fatto partite in casa e trasferte anche nei momenti bui, quello che prende la pioggia e il sole ma non gliene frega un cazzo perché è convinto, a ragione, che la maglia sia sua e che dirigenze, proprietà, allenatori e magazzinieri siano sempre di passaggio, attori temporanei di uno spettacolo di cui lui è comunque, senza se e senza ma, il produttore

Questa categoria, alla quale evidentemente noi di “Novara Siamo Noi” (basta la parola come diceva Tino Scotti millemila anni fa) apparteniamo, è quella che ha sviluppato in tanti anni di militanza una sensibilità quasi soprannaturale sull’evoluzione di una squadra e di un campionato.
E queste sensazioni, da un mesetto a questa parte, non sono per niente buone.

Sia chiaro anche il tifoso vero ogni tanto si sbaglia, e pure Noi speriamo vivamente di sbagliarci mentre buttiamo giù queste due righe, ma il “naso”, l’esperienza, l’occhio vigile su quanto vediamo in campo e fuori non ci ci stanno portando a pensare niente di buono.

Abbiamo la netta sensazione che sia stato fatto un mercato del cazzo riempiendo delle caselle a caso con figurine il cui collocamento all’interno di una squadra che, con tutti i difetti che poteva avere, era comunque armonica e quadrata, sia problematico per caratteristiche tecniche e caratteriali.

Una squadra che con tre innesti (difesa, centrocampo ed attacco) e con la conferma di due punti cardine in termini di sviluppo prospettico (Nardi e Bortolussi venduti per un pezzo di pane) forse non avrebbe vinto il campionato ma almeno ci avrebbe regalato la consapevolezza della comunione di intenti.

Abbiamo invece il timore che le vicende condotte in maniera scellerata da una dirigenza ancor più scellerata, da agosto ad oggi,  ci stiano portando verso quel baratro che negli ultimi sei anni abbiamo toccato con mano per due volte o verso quell’anonimato che abbiamo vissuto in altrettante occasioni.

Le dichiarazioni di Mandelli ” la classifica è l’ultima cosa da guardare siamo sicuri che i risultati arriveranno” le abbiamo già sentite  da Aglietti prima della retrocessione, da Ludi lo stesso anno in una cena a Lumellogno, da Corini alla cena di Natale, da Viali due anni fa … in quelle occasioni il nostro sesto senso ci aveva allertato in periodi non sospetti.

Le stesse sensazioni che abbiamo in questo momento e che speriamo siano smentite non solo dalla partita di oggi ma, soprattutto, da una assunzione di responsabilità di tutto il Novara Calcio nella sua globalità: ci aspettiamo meno passerelle in campo e fuori e una competenza tecnica e manageriale che fino ad oggi non abbiamo visto.

Siamo qui vigili e pronti a gioire felici se le nostre sensazioni saranno smentite dai fatti ma pronti a rompere il culo in caso contrario.

Ciumi

Analista tecnico delle partite e sfanculatore ufficiale del blog. Convive con una sana passione per le Converse All Star sgualcite e scolorite e per la scarsa considerazione sul genere umano. Severo ma giusto.

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Giügastron milanés

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E così dopo un anno trascorso tranquillamente ad osservare i soliti incensatori turibolari competere con i baciapile, a loro volta in competizione con i più esperti e inarrivabili barlèca balaüstri, ci aspetta un’altra estate la cui regia sarà nuovamente affidata a Dario Argento.

Ci tocca ancora una volta assistere ai movimenti impastati dei soliti escrementi che vagano da un tubo della fogna all’altro, senza andar d’accordo nemmeno con la carta igienica sporca.

Che si tratti di un imprenditore sanitario o di un giügastròn milanés, conta poco, anzi nulla.

Intanto i cugini d’oltresesia hanno già fissato il periodo per la preparazione in quota, che si svolgerà in Vigezzo, più precisamente a Druogno, mentre noi aspettiamo con ansia di conoscere a quali trafficoni, briganti o maneggioni verrà data in prestito la nostra maglia, che sia targata AC o FC non è importante, essendo questa materia da affidare alla prestigiosa tastiera del Depa.

Per ora accontentiamoci di sapere che si stanno valutando i curriculum di un Romano, un gruppo americano, di un’altro arabo e infine uno biellese. Ci manca il gatto, il topo e un’elefante e poi non manca più nessuno, ma si spera molto nei due leocorni.

Sembra una barzelletta o la solita battuta del cazzo, si è vero, ma dopo avere avuto a che fare con le false promesse NespoloDesalviane, il duo CianciRullo e il figàt in Ferrari Pavanati, io mi fiderei di più dei Leocorni, sicuramente più attendibili dela feccia sopracitata.

E “stu povr om” dal Ferranti, dove lo collochiamo nell’ album del calcio Novarese? In prima pagina di sicuro, posto che dell’FC Novara è stato il primo, colui che ha dato inizio alla nuova avventura ora così precocemente andata a puttane.

C’è da sperare che ci sia qualche altra pagina su cui continuare a scrivere qualche tranquilla pagina di calcio.

Si svegli alla sveltina il Giügastron Milanés, si dia da fare per convincere velocemente con i fatti i più scettici come il sottoscritto, che il suo “legame” con Novara e il suo new Novara sia stato da tifoso vero, anche se di passaggio, consegnando il suo “balocco” a gente seria a cui lei stesso ha passato ai raggi x, TAC, e risonanza magnetica la loro serietà.

Perchè una società che vuole coagulare amore e interesse (sono sue parole), soprattutto in un momento di bisogno come l’attuale, non esita a rompere gli indugi e agire saggiamente correndo anche eventuali rischi personali.

Se ne vada, se può, con onore, dottore, la ricorderemo con misurato piacere direttamente proporzionale alle credenziali che potrà esibire la nuova proprietà a cui affiderà il nostro passato, la nostra maglia e i nostri sogni.

Ci pensi dottore, ci pensi.

Nonnopipo

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La cordata ….

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Valuteremo, non appena lo stesso sarà depositato, il bilancio del Novara FC per verificarne, come abbiamo fatto con le precedenti gestioni, la bontà; il capitolo della gestione ex Ferranti, di conseguenza, lo affronteremo a tempo debito senza nessuno sconto.

Non è ancora giunto il tempo per tirare le somme anche se i presupposti (ci resta da verificarne solo l’epilogo) non sono dei migliori principalmente per quanto, da puri osservatori a volte completamente disinteressati, abbiamo toccato con mano in questi ultimi 20 mesi.

Venti mesi di disastri gestionali che si sono aggiunti ai 36 del trio meraviglia … una somma di mesi nel corso dei quali i nostri coglioni si sono ingigantiti a dismisura.

Ma anche questo è un argomento su cui ritornare a tempo debito e a mente fredda; una mente e un tempo che tanti di noi non si sono regalati in questi anni pronti a gettarsi nelle braccia di chiunque arrivasse pur di partecipare al banchetto, orgogliosi del  loro ruolo di cortigiani, obnubilati nel contempo da un potere che non avevano perdendo così   il senso della realtà delle cose: sono quattro anni che ci facciamo prendere per il culo da chiunque arrivi e che alzi la mano giurando, su una maglia per tanti di noi ancora sacra, di essere spinto solo da amore e passione.

Ci siamo frantumati i coglioni delle ansie e delle speranze estive così come ci siamo scassati la minchia di dover mostrare gratitudine a chiunque arrivi perché così ci risolve il problema di come gestire il week end.

Il Novara Calcio ( ritorniamo a chiamarlo con il Suo Nome ) merita qualcosa di più per quella che è stata la sua storia … piantiamola di parlare di cordate, da chiunque siano formate, piantiamola …. romani, arabi, americani o indigeni … il Novara non si compra per passione o per amore ma solo per una solida e prospettica lungimiranza da sviluppare nel tempo, senza proclami e senza dichiarazioni di amore… quello ce lo mettiamo noi.

Ciumi

 

 

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Vendesi, offresi, cercasi

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La Sampdoria costerà ai nuovi proprietari (Andrea Radrizzani-Matteo Manfredi) qualcosa come 156 milioni: aumento di capitale (40 milioni di euro), saldo dei concordati (26 milioni di euro), pagamento debiti pregressi (90 milioni di euro). Poi ci saranno investimenti valutati in 35 milioni di euro per far ripartire la società Doriana e riportarla prontamente in serie A. Se gli investimenti sono ipotizzati (35 milioni di euro), i 156 milioni di euro spesi per acquistare la società e chiudere il capitolo Ferrero sono certi.

Una cifra enorme se si pensa che a zero euro, il sindaco di Genova, tra qualche settimana, avrebbe potuto affidare alla stessa coppia di imprenditori il titolo sportivo, facendo ripartire la “FC Doria” dalla serie D. In pratica il duo Radrizzani-Manfredi ha pagato 156 milioni di euro per il marchio Sampdoria, per il titolo sportivo, per la sua Storia e per un paio di stagioni calcistiche in categorie inferiori alla serie B. Complimenti.

A Novara per poco meno di 6 milioni di euro di debiti (quasi tutti con lo Stato), la centenaria Storia del Novara Calcio è stata cancellata e a due anni di distanza, rischiamo di ritrovarci nella stessa merda nella quale ci aveva lasciato il trio De Salvo-Rullo-Pavanati. Ne valeva la pena? Non era meglio provare a salvare la Storia piuttosto che la categoria?

In ogni caso oggi il FC Novara è una società sana, con pochi debiti che verranno in ogni caso onorati da Ferranti, con bassi costi di gestione grazie ad una struttura snella con pochi dipendenti, con una rosa di solo 14 giocatori sotto contratto e senza conti da saldare con il Fisco. Uno stadio da 15.000 spettatori, un campo in sintetico in via di rifacimento a spese del Comune ed un centro sportivo pronto per essere utilizzato a costi contenuti.

Per un imprenditore sano (novarese, italiano, straniero o marziano non importa) che volesse investire nel mondo del calcio, oggi il FC Novara è un’occasione unica e irripetibile, un vero grande affare. Sarebbe un affare sia per un investimento che puntasse ad un ritorno economico nel breve-medio termine sia per un investimento a lungo termine di radicamento sul territorio. Purtroppo, per gli stessi motivi è anche la preda ideale per iene ed avventurieri alla Pavanati.

Indipendentemente dall’iscrizione al prossimo campionato la strada ora è tracciata: Il FC Novara è in vendita. E se a queste condizioni, nessuno fosse interessato, sarebbe opportuno meditare seriamente sulla possibilità che a Novara oggi non sia possibile partecipare ad un campionato professionistico.

Lunga vita al Novara Calcio 1908.

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