Ormai il limite tra fede mistica e realtà
è andato a farsi benedire. E adesso nella ridente Carpi per vedere che succede.
LANNI: Come al solito Novara si dimostra nella maggior parte dei casi una piazza calcistica dove un buon 75% di “tifosi” non sa manco come è fatto un pallone. Arrivato in contemporanea all’ennesimo stracciamento di vesti per un cambio portiere, ha dimostrato con uscite e soprattutto perdite di tempo perché è da 8 anni che faceva la B.
DIFESA: Per onestà intellettuale devo ammettere che in entrambi i turni ci siamo cagati in mano più per paura dell’atrocita’ del destino nei nostri confronti che per reali occasioni. Il merito è anche il loro dunque. Pogliano entra pulito nel malleolo a sessanta metri dalla porta. Sbraga applica il punto uno del famoso trattato di sportività calcistica “De Regulae Sartorii” fingendo una rottura del legamento e perdendo dai 5 ai 6 minuti. Barbieri è giusto che a Luglio sia a cercare limoni al Cocorico’ di Riccione invece. Bene Cagnano con i capelli rasati a Gennaio e invece una chioma stile centromediano-metodista anni 2000 a Luglio.
CENTROCAMPO: Buba e Bianchi ogni tanto perdono dei palloni che mi rendono matto. Bella la semi ruleta di quest’ultimo nel gol del 1-2. Molto bene Nardi. E anche Strechie nello spogliatoio.
ATTACCO: Pinzauti espressione concreta del fatto che Nostro Signore è grande. Pablo con un taglio da trafficante di rame va alla grande. Bene anche Cisco e Piscitella che pur avendo solo un piede rientrano sistematicamente su quello debole.
JO CONDOR: La fortuna ha la pelata. Ed è senza dubbio la sua. Ora deve sfatare anche il tabù Carpi.
ARBITRO: Come Maggio di Lodi, corre verso il dischetto ma alla fine nega il rigore al Renate. I dieci secondi più lunghi della partita.
FORZA NOVARA SEMPRE!
Francesco Sartorio
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