
Bollino rosso, bollino nero, traffico in tilt, caldo torrido. Il solito reportage estivo che ci dice che c’è coda quando sono in autostrada fermo sotto il sole e con le riserve d’acqua al lumicino. Provo a trovare ristoro nelle notizie sportive ma di quello che mi interessa il nulla più assoluto.
Faccio una seduta di training autogeno pensando al Novara calcio 1908. Un flashback mi porta a confrontare i tanti precampionati vissuti in ere geologiche (calcisticamente parlando) diverse. Con una frase abusata si può dire che come ogni partita fa storia a se anche ogni campionato fa storia a se con buona pace di monsieur Lapalisse.
Io credo che la chiarezza d’intenti dimostrata dalla società in questo frangente debba essere apprezzata senza per questo rinnegare le critiche passate e future, mosse da persone che amano i nostri colori e si incazzano quando vengono ridotti ai minimi termini non dalle sconfitte ma dalla mancanza di quell’animus pugnandi che spesso è mancato non solo in campo, ma anche a livello dirigenziale.
Squadra per forza di cose in costruzione ma che dalle avvisaglie ha come obiettivo di utilizzare logica e buonsenso con qualche sprazzo di fantasia. Non amo parlare di schemi perché il panorama pallonaro attuale è camaleontico pronto a cambiare minuto dopo minuto nell’arco di una partita. Eclettismo e buon senso il mantra che traspare dalle prime uscite.
Suona un clacson mi devo muovere e nonstante bollini rossi bollini neri e caldo torrido mi rimane una piacevole sensazione: tra poco si ricomincia e sarà un campionato col Novara protagonista.
Siviersson
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