
240 presenze con la maglia azzurra , oltre 40 gol, tanti chilometri fatti sul campo dello stadio vecchio avrebbero meritato una considerazione diversa da parte di una Società ormai abituata a scivoloni quando deve ricordare chi ha contribuito a farla diventare grande.
La morte di Giorgio Milanesi , una delle bandiere del Novara degli anni 60, è passata nell’anonimato più completo : il sito ufficiale e i social … muti… tristi e muti … ma la forza e la grandezza di una Società si misurano anche dalla consapevolezza del suo passato e dalla capacità di renderlo vivo per continuare a proiettarsi nel futuro.
Questo non è un pippone nostalgico fatto da chi vive con malinconia il tempo che fu …. questo è la doverosa presa di posizione nei confronti dell’ennesima e becera lacuna che si aggiunge alle tante manifestate in questi anni in termini di marketing e di corporate identity.
Siamo bravi a costruire campi e chiese , siamo bravi a sollevare il naso stizziti se l’esercito non ci sfila davanti compatto facendo il baciamano … ma di come si alimenta ( o si risveglia ) il fuoco della passione intorno alla squadra non valiamo un emerito cazzo.
Siamo stati bravi a produrre e promuovere la maglia celebrativa senza minimamente sapere chi la indossava
Sono piccole cose queste ma il proprio patrimonio non può essere mai svilito … deve essere protetto , valorizzato e, come in questi momenti, celebrato.
Un altra occasione persa … una delle tante .
Il ricordo di Giorgio Milanesi lo faremo noi nelle prossime settimane, invitando i suoi compagni del tempo, senza retorica e senza nostalgia. Celebreremo semplicemente chi come lui, come Vivian e altri non ci sono più … loro hanno fatto la storia … quelli di oggi non hanno ancora comprato la copertina del libro.
ciumi
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