Rimaniamo in contatto

Pensieri e parole

Lettera di un amico di Pablo ai tifosi novaresi

Published

on

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Saverio, amico personale di Pablo e del sottoscritto.

Grazie.

Vannu

La tua casa è la dove è il tuo , o per dirla alla Pablo “è meglio essere la testa del topo che la coda del leone ” che tradotto significa ” È meglio contare per chi davvero ti vuol bene che essere uno dei tanti del momento ” ; e per essere vicino al tuo si è disposti a rinunciare a tanto , alle volte tantissimo e non tutti siamo disposti a rinunciare per lo più se si tratta di denaro , tanto denaro. E’ nella natura e nell’egoismo dell’essere umano, ( io per esempio non ne sarei capace) ma se si è realmente innamorati non è , e non sarà mai un sacrificio.

Per stare poi in ambito calcistico, si dice spesso che i giocatori non hanno , che sono delle “puttane ” che pensano solo al contratto e a monetizzare quanto più possibile ( io sarei così) ma poi ci sono delle eccezioni. Pablo è un’eccezione, perché al denaro ha preferito l’amore: il grande amore che nutre per la maglia del Novara e per la città di Novara. Credetemi che ho conosciuto e conosco tanti tifosi di tutte le tifoserie; tifosi pacati , tifosi che si agitano e poi tifosi che quando la loro squadra del perde ci stanno male , un male quasi fisico e visibile per chi in quel momento è presente con lui. Ecco Pablo fa parte di questa ultima categoria, al punto che quando l’ho visto in quello stato, per sdrammatizzare gli ho detto : “azz Pablo, ma non potevi fare come tutti? Che ne so , tifa Milan , Juve , Inter , Roma , ma come si fa ad essere tifosi del Novara?” Lui, cupo in volto, a quel punto abbozza un sorriso.

Federico Buffa ( non Saverio Del Fiore ehh ) dice sempre che Pablo é un campione vero; è quel classico giocatore che ti fa innamorare del calcio , e ogni volta che ci sentiamo mi chiede sempre: “Pablo come sta ?” . Ha rinunciato a contratti “faraonici” per la sua età, e lo ha  fatto per il suo amore. Più di una volta ero presente ai suoi decisi NO! NO Decisi anche a proposte “indecenti ” , perchè proporre 90 EURO AL MINUTO per giocare a calcio è una proposta INDECENTE.  Lusinghe del ds o del presidente di turno , presidenti e DS anche di categoria superiore con ambizioni di Alta classifica. Ora è tornato dove il suo voleva tornare , è tornato là dove si sente a casa , Grazie a Dio aggiungo io , perché da ora in poi son certo che non riceverò più i suoi messaggi audio in piena notte dove con voce affranta mi diceva : “Save sento che non giocherò mai più per IL MIO Novara”.

Ora è tornato da voi , è tornato là dove è stato amato e dove è ancora amato. È per ciò che riguarda me ho scritto questo post a te Claudio, perché tu lo condivida con quanti più tifosi possibili. Perché vi dovrete sempre ricordare anche quando capiterà che faccia brutte prestazioni , che lui è uno di voi, che ha tatuata sulla pelle quella maglia, e anche se non avrà fatto una grande prestazione avrà dato tutto se stesso. E sarei felice se questo messaggio lo leggessero soprattutto quelle persone che popolano la tribuna , quelle persone che invece di incitare la squadra insultano chiunque , ( istituzioni comprese). Voi se come dite amate la maglia fareste bene sostenerla ed applaudirla anche quando esce sconfitta dal Piola , così come dovreste ricordarvi di applaudire e soprattutto rispettare la famiglia De Salvo che ancora una volta ha fatto un enorme sforzo per regalarvi un Campione, così come dovrete sempre ricordarvi di applaudire Carlarberto Ludi ( un altro che ama Novara), giovane DS che avrà, ne son certo, un futuro roseo. Lo stesso discorso vale per Paolo Morganti , il T.M Mattia Venturini, il Dott. Fabio Francese, il mitico e storico massaggiatore Lorenzo De Mani , e tutti quelli che collaborano per la società.

Concludo questo mio post con una postilla. Tutto il discorso fatto sopra vale per tutti , ma proprio tutti, tranne per quelli che non gli hanno mai risparmiato un gratuito astio nei loro post in editoriali sul web e sui Social, e che non hanno mai fatto mistero del godere contro la sua persona nel momento in cui perse la finale promozione contro il Parma. Per quanto mi riguarda non siete minimante degni neppure di nominarlo Pablo Gonzalez.

Saverio Del Fiore

Fondatore dei Blog Novara Siamo Noi e Rettilineo Tribuna, Vice Presidente del Coordinamento Cuore Azzurro e fraterno amico di chiunque al mondo consideri lo stadio la sua seconda casa. O addirittura la prima. Editorialista estremista, gattaro.

Continua a leggere
Clicca per commentare

Lascia un commento

Pensieri e parole

Forza Mister

Published

on

Un fortissimo abbraccio a Roberto Cevoli con auguri di pronta guarigione. Nella storia del Novara Roberto non entrerà per i risultati ma sulla sua onestà e dedizione non si può eccepire nulla. Pacato e mai sopra le righe si è trovato a dover gestire una situazione difficile suo malgrado e come spesso accade nel calcio si sono riversate su di lui tutte le colpe. Probabilmente ha commesso qualche errore ma non era certo il colpevole assoluto. Persona piacevole con cui interloquire e discutere senza dover alzare mai i toni.

Un grandissimo in bocca al lupo dai tifosi azzurri per poter tornare ad una vita serena in cui tu possa sederti su una panchina probabilmente da avversario ma con tutto il nostro rispetto.
Siviersson

Continua a leggere

Pensieri e parole

La Partita

Published

on

Pavanati e De Salvo sono falliti. Non riesco ancora a prenderla come una buona notizia, anzi rabbia e indignazione sono ancora predominanti per una vicenda truffaldina che ci ha privato della storia del nostro Novara Calcio 1908.

Ora per lo meno la strada è tracciata: Pavanati e De Salvo sono falliti, dovranno probabilmente rispondere di bancarotta fraudolenta e sinceramente spero che la giustizia una volta tanto, vada fino in fondo facendogli pagare fino all’ultimo centesimo.

L’iter fallimentare prevede che tutti i beni materiali della società (Coppe, Trofei, Maglie Storiche e tutti i cimeli del Novara Calcio 1908) dovranno essere messi all’asta per risarcire i creditori.

E questo è il primo punto: bisogna evitare che un privato o un collezionista se ne impossessi. Le associazioni ed i club vicini al Novara Calcio, penso al Coordinamento e ai Fedelissimi ma anche al Panathlon Club Novara attuale con Presidente Carlo Accornero oppure lo stesso Comune di Novara devono recuperare tutto questo patrimonio e restituirlo alla città. Passeranno parecchi mesi prima dell’asta fallimentare ma sarebbe utile cominciare a pensarci ed organizzarci.

Il secondo punto è la restituzione del titolo sportivo alla società che in questo momento rappresenta il calcio a Novara. Può sembrare un banale capriccio sentimentale ma in realtà è l’unico modo per restituire la Storia del Novara Calcio ai suoi tifosi. Insisto e ripeto l’esempio più banale: festeggiare il record di gol realizzati da Gonzalez è un’ipocrisia che tale rimarrà finché il titolo sportivo del Novara Calcio 1908 non verrà assegnato al FC Novara.

L’art. 52, 2° comma, delle N.O.I.F. è chiaro  “il titolo sportivo di una società cui venga revocata l’affiliazione, può essere attribuito ad altra società con delibera del presidente della F.I.G.C.” ma perché questo avvenga qualcuno con le carte in regola deve richiederlo e l’unico ad averle è il FC Novara.

Non ho mai sentito Ferranti esporsi su questo argomento forse perché attendeva la sentenza di fallimento definitiva. Adesso è arrivato il momento di far sapere le sue intenzioni. Questa sarà la sua partita più importante, l’unica veramente da vincere e così finalmente capiremo se sta diventando un “nuares” o viceversa se al di la di tante parole il FC Novara è soltanto un bel passatempo.

Vinci per noi Massimo Ferranti!

Continua a leggere

Pensieri e parole

Stranamore

Published

on

La parola “amore” può essere riferita talmente a tante cose e situazioni, che è impossibile definirne in modo compiuto un significato generale, ed è possibile spiegarla solo osservandone i vari aspetti che la caratterizzano nelle situazioni specifiche a cui la si può associare.

E queste situazioni non sempre sono determinate dai classici rapporti umani nei quali si stabiliscono relazioni che convenzionalmente definiamo amorose. A volte sono passioni di diverso genere, verso cose, attivitá spesso di lavoro, insomma ogni cosa che fa riferimento a tutto lo scibile possibile e immaginabile.

Eppure in molti casi si determina un rapporto amoroso che risulta più intenso e duraturo di quello che si può stabilire in una relazione di coppia.

Esiste, per esempio, un amore che spesso nasce nel periodo in cui si accendono quei rapporti che dureranno tutta la vita, ovvero l’infanzia, dove sará pressocché impossibile successivamente abbandonarlo e che ti seguirá fedelmente per tutta la vita: l’amore per il calcio.

Questo sentimento nasce, appunto, solitamente da piccoli, quando è più facile dare fuoco alle fantasie create dalla purezza d’ animo che accompagna, mano nella mano, i sogni che più avanti si trasformeranno in speranze: scatta la scintilla e si viene assaliti da una irresistibile voglia di emulare le gesta e le imprese dei giocatori della tua squadra del cuore e di provare a diventare come loro; ed è così, proprio con queste motivazioni e queste aspettative che si inizia a giocare a calcio, magari in una squadretta di periferia, non prima di aver calcato ogni tipo di terreno improvvisato.

Ma inevitabilmente quando si cresce, questa sensazione diventa ancor più forte, fino ad assumere i tratti della dipendenza, come una droga, davanti alla quale assume i tratti di un’impresa titanica dovervi rinunciare.

Ma se risulta sacrosanto fuggire dalle droghe che creano dipendenza e provocano danni inimmaginabili, dalla dipendenza dal calcio, sarebbe buona cosa non fuggire, anzi, favorire l’introduzione di un ragazzo a questa disciplina di carattere sportivo significherebbe offrire a lui una importante opportunitá di crescita.

Più importante peró sarebbe che i genitori non pretendessero di avere dopo pochi mesi, un piccolo futuro campione in casa, somigliando a quei tifosi che si convincono di avere nella rosa della propria squadra campioni da cui pretendere sempre prestazioni di alto livello.

Da questa esperienza si possono imparare tante cose come l’importanza del gioco di squadra e la imprescindibilità del reciproco sostegno nonché aiuto, e che da questa universale disciplina, a patto che si rispettino i criteri fondamentali di rispetto e lealtà nei confronti dell’avversario, si possono provare tutte quelle gioie che tutti conosciamo avendole almeno una volta provate, come vincere un torneo o una coppa, magari segnare un gol decisivo e subito trovarsi a celebrare, attraverso un abbraccio collettivo, uno di quei momenti che per sempre resteranno impressi.

Quanto sopra rappresenta il top delle emozioni, ma esistono altresi anche quelle piccole soddisfazioni quotidiane come i miglioramenti e progressi tangibili che in allenamento si possono percepire come conquiste di cui essere orgogliosi che segnalano inequivocabilmente la qualità del lavoro svolto con passione.

Bisogna però mantenere un certo equilibrio e non temere di esibire un buon livello di onestà intellettuale nel parlare di queste cose, quindi si deve sottolineare che, come dice il proverbio, non sono tutte rose e fiori, e chiarire subito che dal calcio le emozioni che si possono provare non sono solo quelle positive, anzi sono statisticamente più frequenti quelle negative, basti pensare alla recente e bruciante eliminazione dai mondiali della nostra Nazionale come esempio macroscopico.

Comunque, nonostante questi alti e bassi, il calcio entra nella vita e nell’essere di chi lo pratica, così profondamente al punto che risulta essere poi molto difficile, se non addirittura quasi impossibile, sostituire con altra materia sportiva, o dimenticare, forse anche da accantonare temporaneamente.

Non credo di sbagliare nell’affermare che per molti il calcio viene considerato più che uno sport, più che uno sfogo psicofisico, addirittura come una seconda vita.

Mi è capitato di dover difendere la mia personalissima posizione dall’attacco di chi giudica sciocco e infantile innamorarsi di uno sport il cui scopo sia quello di correre appresso una palla, e come sia possibile spendere così tanti soldi e tempo per seguire allo stadio la propria squadra, addirittura accompagnandola in trasferta.

È propabile che sia superfluo tentare una risposta, quasi certo che qualunque sia la controteoria esposta, sarà pressocché impossibile fare breccia nel qualunquismo dal quale nascono queste affermazioni.

Mai potrà capire e fare propria la gioia che si prova quando la tua squadra vince, o più ancora quando ciò avviene grazie a un gol spettacolare o anche attraverso il classico gollonzo, chi ti formula queste accuse lui si, probabilmente, è uno di quelli che è nato e vive in perenne fuorigioco!!

Per non parlare poi dell’adrenalina e della tensione tributate all’attesa di una partita importante della tua squadra, anche se tutte le partite sono importanti!

Penso che gli amanti del calcio dentro di sè, posseggano e custodiscano qualcosa di perverso o di sadico e magari di autolesionistico, in quanto il meno che ti possa capitare è una sorta di malessere fisico e comportamentale, senza voler citare quella stranissima e spiacevole sensazione intestinale di budella contorte prima di ogni appuntamento con i tuoi sacri colori.

In definitiva il calcio è si solo correre dietro a una palla, e per questo è un amore ben strano; ma in fianco a quella palla molto spesso corre anche la vita.

E se a quella palla tu riuscissi mai a dare il calcio giusto, quello che fa la differenza rispetto a quanti calci ne prendi in culo sovente dalla vita, vedrai quella palla infilarsi nella porta per accompagnarti a braccetto con lei alla vittoria.

Il Novara rappresenta tutto questo e tanto altro.

Forsa Nuara tüta la vita

Nonnopipo

Continua a leggere

NSN on Facebook

Facebook Pagelike Widget

Telegram

Ultimi Articoli

Copyright © 2017 Zox News Theme. Theme by MVP Themes, powered by WordPress.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: