Torniamo indietro nel passato per ricordarci il gusto di una vittoria.
Il 5 novembre 1972 era un giorno tranquillo: la guerra del Vietnam, il salone dell’auto, l’imminente elezione di Nixon. Niente di particolarmente esaltante.


La produzione cinematografica era grandiosa, nel mese che anticipava le uscite di Natale, tre pagine piene annunciavano film storici come Il Padrino e Arancia Meccanica, affiancati da decine di pellicole dai titoli che si sono persi nel tempo: Il generale dorme in piedi con Tognazzi e Mariangela Melato, Friz il gatto (il pornogatto), Torino Nera con Bud Spencer, Il clan dei Marsigliesi con Jean Paul Belmondo e Claudia Cardinale e Lo scopone scientifico con Alberto Sordi.

A Novara erano i giorni della corrida di Reus. Il Novara Hockey alla ricerca della coppa dei campioni andò a schiantarsi, in una notte di botte, sputi e insulti, con lo bolgia spagnola.


Il campionato di serie B 1972 non era cominciato benissimo per il Novara: una sola vittoria nelle prime 7 giornate e soli 4 punti in classifica.

Mister Parola non era ancora riuscito a dare un gioco convincente alla squadra, Bomber Enzo che alla fine del campionato diventerà capocannoniere non era ancora esploso ed il malumore serpeggiava costante.
Tarantola corre ai ripari andando a prendere nel mercato di riparazione di novembre il mediano di spinta Depetrini.


L’avversario era lanciatissimo e poteva schierare al centro dell’attacco il giovane centravanti Ciccio Graziani, già opzionato dal Torino.
Ma anche per lui come per Pruzzo, Chinaglia e tanti altri, la legge del Nini non dava scampo.

C’è stato, nella retroguardia novarese, uno sbandamento Iniziale per lo scompiglio che il centravanti ospite. Graziani, portava ad ogni suo inserimento, ma gradatamente il “vecchio” Udovicich lo ha capito ed ha finito col neutralizzarlo
In quella inutile domenica, gli uomini di Parola meritarono pienamente la vittoria.


Quando al 18′, Enzo segnava la prima rete, il gol era già più. che maturo. Aveva cominciato Veschetti al 1′ ma il suo tiro da buona posizione aveva il torto di essere troppo centrale. Poi, al 10′, c’era stata una mischia furibonda sotto la porta aretina e Gavinelli finiva a terra. Al 11’ Baisi rovesciava a fil di palo e un minuto dopo un suo “bolide” veniva deviato oltre la traversa dall’estremo difensore. Ed eccoci al gol. Sgroppata di Gavinelli sulla destra e centro lungo dalla linea di fondo: la palla sfiorata da tre o quattro uomini, perviene ad Enzo che mette In rete con una grande staffilata prevenendo il tuffo del portiere
Il secondo gol veniva al 37′ per merito di Riva. Il terzino partiva da metà campo, palla al piede, resisteva alla carica di tre avversari, e da 25 metri lasciava partire un bolide imparabile.

Con il vantaggio acquisito, nella ripresa, il Novara badava più che altro a controllare gli avversari e la rete di Pinotti non ha mai corso seri pericoli.
Veniva così risolta la crisi di inizio campionato: bisogna ribadire che gli azzurri hanno sconfitto I toscani solo per la volontà, la grinta e l’impegno dimostrati da ciascun atleta
Così si fa(ceva).
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