
Nel calcio i terzini sono importanti, determinano copertura e ripartenze dando quell’equilibrio che noi sabato per venti minuti abbondanti abbiamo dimostrato di non avere.
Il disastro del duo Bove Schiavi sulla fascia destra ha portato i meno attenti a considerazioni estemporanee sulla nostra difesa individuando, durante e dopo la partita, in Sbraga l’inquisito numero uno.
A questo proposito mi chiedo con quale grado di saccenza tanti titolati (o pseudo tali) opinionisti possano arrogarsi il diritto di giudizio (La Stampa in testa) dando voti a cazzo a destra e manca solo per riempire pagine di giornale o di giornalino sfoderando simpatie ed antipatie e, soprattutto, carenza critica di giudizio …. ma ci ritorneremo in seguito.
È stata una partita maschia, combattuta tra due squadre che, per valori e qualità, sono nettamente superiori all’80% del resto del campionato.
Viali è stato costretto a schierare un centrocampo spurio con i suoi due elementi di maggior qualità spostati sulla fascia e con un trequartista inutile, sia per capacità di interpretazione del ruolo che per acume tattico, a vagare senza costrutto per tutto il primo tempo.
Meglio è andato il secondo tempo con Peralta a fare il terzo alto di destra e un Cacia più arretrato a smistare, con qualche colpo difficilmente visibile nei campi di serie C, palloni per gli inserimenti di Sciaudone sulla fascia sinistra.
Era una partita che si poteva vincere o che si poteva perdere per cui il “Puntone” in casa di una delle candidate alla promozione resta un risultato soddisfacente. Un po’ meno soddisfacente è stata l’interpretazione tattica di Viali che, pur essendo in emergenza e con gli uomini contati, in più di un’occasione durante l’incontro ha dovuto portare accorgimenti ad uno schieramento poco corto e compatto: sintomo del fatto che la partita non ce l’hai mai avuta in mano.
Una partita decisa da due rigori che, visti e rivisti nelle immagini, sono più catalogabili come incidenti di percorso dettati dalla generosità di chi li ha causati che da loro manifesta stupidità.
La nostra squadra è destinata a crescere ma quella serenità d’animo che due settimane fa avevamo chiesto di profondere dal duo Ludi-Viali non è arrivata:
- giochiamo sulle intuizioni e sulle interpretazioni tattiche dei singoli senza una manovra corale ed armonica
- soffriamo la pressione degli avversari anche quando questa è sterile
- dimostriamo inutili nervosismi nei momenti della partita in cui dovremmo dimostrare consapevolezza degli ampi mezzi di cui disponiamo
- siamo frettolosi ed approssimativi in attacco principalmente per le ragioni dei punti esposti in precedenza
Ma solo giocando si cresce e noi di partite ne dobbiamo giocare così tante che cresceremo per forza di cose.
Sui singoli, come d’abitudine, non esprimiamo giudizi, o sentenze; lasciamo questo sterile esercizio accademico a chi, Ciccio Sartorio a parte, è abituato a salire sulla cattedra con il registro in mano; ma forse, come tanti professori incontrati in passato, e più facile fare le pagelle che una analisi …
Diverso il discorso sulle opinioni espresse dal pubblico: quello presente, come da citazione ripresa dal Vannu nel suo editoriale odierno, può dire o pensare ciò che vuole: sei allo stadio, i momenti spesso sono convulsi, e il tuo giudizio è sempre legittimato dal fatto che sei presente.
Gli altri, il popolo comodo, deve starsene zitto e muto…. non ha il diritto di commentare, coerente con la sua assenza. Siamo stati contenti di non vederlo tra di noi sabato e ci auguriamo di non vederlo più, nemmeno in un ipotetico “Lumezzane” di fine campionato…. statevene a casa e non cagateci più il cazzo per favore.
Ciumi
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