Pensieri e parole
Il “contro” della controinformazione
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5 anni faon
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Nonnopipo
Questa volta difendo MDS.
Stabiliamo un punto da cui partire: Che De Salvo ci sia o non ci sia, si faccia o non si faccia vedere, che vada o non vada in conferenza stampa o su you tube a dire quello che vuole, non me ne frega un cazzo.
Ha collaboratori pagati profumatamente che svolgono il ruolo pubblico in sua vece.
Per quanto riguarda altresi gli ultimi due risultati risultati, dico serenamente che un paio di partite storte possono capitare, come successe a Toscano in quel di Torres e a Real Vicenza.
Sette o otto partite dovremo aspettare, poi via libera alle critiche.
Critiche che oggi (ed è comprensibile, ma poco giustificabile), vengono mosse a una squadra che comunque in positivo può vantare una vittoria in trasferta e un pareggio alla prima di campionato dopo una lunga inattività per le vicende che tutti conosciamo.
E il brillantissimo viaggio in Coppa Italia, iniziato in modo regolare dopo una mirata preparazione, durante il cui percorso abbiamo eliminato squadre di un certo livello, ce lo siamo dimenticato? E allora si ripongano le armi e si risparmino le munizioni, se mai dovessero servire più avanti.
Comunque non si può negare che il nostro tetrapolifunzionale proprietario, amministratore delegato, nonchè presidente, sia un manager a cui non piaccia la monotonia.
Da dietro la scrivania ha portato una grande ventata di novità inventando la formula dé “il campionato a sorpresa”, che consiste, innanzitutto, nel non conoscere fino a tre quattro ore prima dell’inizio della nuova stagione, a quale campionato si partecipa.
Quindi il tifoso del Novara non saprà mai in anticipo cosa succederà durante lo svolgimento della stagione stessa, e Lui, umorale e stravagante com’è (basti ricordare il taglio dei capelli in stile Koreano), sarebbe capace di cambiare in “Sant’ Eusebio” il nome della clinica novarese, anche se poi, in fondo, nemmeno dall’alto del rifugio Margherita sulla punta Gnifetti, si potrebbe intravedere la vastità del cazzo che ce ne frega.
Le sorprese, di solito, iniziavano la sera del raduno in una delle piazze del centro di Novara, quando potevi scoprire con stupore che lo speaker ingaggiato per condurre la kermesse, assegnasse alla nostra benemerita tifoseria ultras ( che Dio la conservi ) la curva sud del Piola; del resto i punti cardinali sono pur sempre una convenzione.
Definirlo l’uomo dei miracoli non sarebbe azzardato: è stato capace di portare la squadra dalla C alla A, ma anche di ingaggiare due capolavori di DS come Pederzoli e Cattani; avesse contrattualizzato Sbirulino sarebbe stato meglio.
E del valzer Tesser, zum pappá, Mondonico zum pappá, Tesser, ne vogliamo parlare?
E della polka a quadriglia Aglietti-Calori-Aglietti-Gattuso? Dai, quale sorpresa piú sorpresa di questa??
Come la moltiplicazione degli anni di contratto a Parravicini o la guarigione tipo “Lazzaro, alzati e cammina!!!” del Malaca, ma qui è subentrato lo spirito dell’ uomo delle cliniche, conscio di avere delle potenzialità non indifferenti nelle strutture sanitarie di sua proprietà. Conscio ma cunscià mal, non essendo, nessuna delle sue cliniche, riuscita nell’impresa sanitaria di mettere a posto la convergenza dei piedi di Lazzari e nemmeno i baffetti alla Clark Gable, che con quel poco sudore prodotto sembravano quelli della nutria dimorante presso il laghetto di Novarello, alla quale recentemente è stato assegnato il nome di “Teti”.
Ma l’apoteosi dé “il campionato a sorpresa” si celebra nel 2014-2015 quando apportò una sostanziale modifica al format che sortì l’effetto di far entrare in depressione l’autista dell’ autobus nero, il quale alla prima di campionato, in funzione della richiesta di ripescaggio, non sapeva ancora in quale stadio avrebbe dovuto portare Gonzalez, Buzzegoli e gli altri. Dopo cinque ore di viaggio iniziato alle 5 del mattino e 670 chilometri di bestemmie del povero conducente, alcune tra l’altro di nuovo conio molto interessanti, all’ altezza dello svincolo per il Brennero, giunse al povero Mattia Venturini una drammatica telefonata che intimava: “Monza, cazzooo!!! Monzaaa, tornate indietro!!!”. Il conducente fu costretto a reimpostare il tom tom in direzione della città brianzola. Questa la ragione della squallida prestazione della squadra che perse sonoramente, al di la delle indubbie provocazioni del loro portiere Viotti, e del solito arbitro di merda bastardo e disonesto. La stessa cosa è successa anche quest’anno, ma stavolta a MDS nulla si può imputare, vero? eravamo tutti con lui, no?
Ma il Mimmo allora ruscì nell’impresa e la B fu riconquistata, e come premio il nostro Presidente, che girava con un sismografo sotto il braccio per misurare all’istante l’intensità dei terremoti che le sue decisioni provocavano, gli confezionò un bel pacco licenziamento completo di tutto, e via, verso nuove avventure!!
Che vennero affidate a quel signore di cognome Baroni e di nome Marco, il quale centrò dei dignitosissimi play off, ma che ricevette in premio lo stesso pacchetto regalo del Mimmo, in quanto Teti, definito da Dario Argento più orribile di sè stesso medesimo, già aveva pensato di infilarsi nei fitti e pericolosi sentieri della Boscaglia.
E anche a questo principe di educazione venne confermato lo stesso trattamento riservato agli altri due, però senza il pacco premio, essendosi il Gelese consegnato ai “brescianesi” qualche mese prima, raggiungendo l’accordo proprio sul sacro suolo di Novarello, insomma, un po’ come ritrovarsi l’amante di tua moglie in casa.
E si arriva così all’ Eugenio, signore dai modi gentili e di buone maniere a cui viene affidato un Maniero da far dimagrire una quindicina di kg, poi, garantisce Teti che lo ha salvato dall’insaccamento assieme ai nitrati, il ragazzo farà caterve di gol. Si sbagliava l’ uomo dalle sopracciglia di gabardine, si sbagliava perchè i numeri del centroattacco testimoniavano una brusca diminuzione dei gol ma non del peso.
E allora via l’Eugenio che non riuscì a far andare d’accordo Magnero e la bilancia, e dentro Di Carlo, altro pelatone che durante il giro turistico ampiamente descritto su questo blog nell’articolo “La Novara che Di Carlo voleva visitare”, affermava incautamente che se allo Spezia avesse avuto Maniero e Sansone sarebbe riuscito nell’intento di salire in serie A.
Vabbè, dai, lassuma pèrd, che l’è méi.
Con MDS, dunque, niente di scontato, come le lettere che scrive e poi non sa spedire, perchè preferisce leggerle davanti alla telecamera al riparo da occhi indiscreti e pistole fumanti e con il volto in chiaroscuro.
Comunque tutto si puó dire, nel bene e nel male di MDS, meno che i suoi campionati siano stati muffi e piatti di sorprese, appunto. Lo sarà anche questo? Io credo di si.
Certo peró che Zamparini è inarrivabile.
Nonnopipo
Novara perchè è la mia città, il Novara calcio perchè è la squadra della mia città, il dialetto perchè se il futuro è una porta il passato è la chiave per aprirla. Forsa Nuara tüta la vita.

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… per tirare su un po’ il morale …
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3 giorni faon
21 Settembre 2023By
Nonnopipo
Buon giorno Singnor Dottore Eviro Naser Mohamed Ali Mohamed Altamimi, sono Nonnopipo Retired-Dialect Expert- Nonnopipo- Worksite Assistant- Pilato Ponzio.
Intanto la ringrazio per aver concesso questa intervista al Blog “Novara siamo Noi” il cui direttore generale (minuscolo), Vannucci Claudio, sarà penalmente unico responsabile dei contenuti a venire.
Per facilitare la dizione dei suoi nomi e cognomi mi limiterò a riferirmi a Lei chiamandola amichevolmente Eviro, in quanto proveniente dagli Evirati Arabi.
Le chiedo dunque se Ella preferisce rispondere alle mie domande in italiano o inglese o in arabo.
Eviro: Sta mia lì a gni mat, al dialèt nuares al va benone
NSN: Ma allora Lei non solo conosce l’Italiano, ma addirittura il dialetto novarese, sono veramente sorpreso!!
Eviro: Am l’ha mustrà cul che ti ti ciami al “giügastron Milanés” che m’ha ubligà a imparà al dialèt da Milàn, da lì a imparà anca cul da Nuara l’è stai un giöch da fiulìn
NSN: Allora Eviro, da dove nasce questo interesse per il Novara fc?
Eviro: Interèss?? Qual interèss? Al mè ziu che l’è sciùr mè ‘l mar, l’è un grand Eviro parchè gh ha la belèssa da vutantacinq nivùt, tüti lasaròn che i gh han mia voja da lavrà a parte mi. Ben, al mè ziu, sò mia cume, l’è ricevù una cartulina che la rivava da Nuara, spedì da un so amis che al gh ha un negossi d’articul arabi propi in cità, roba pregià eh, mia cume cula bataria che i vendan i cinés. La cartulina la mustrava un campanil alt püssè da cent métar, e lü m’ha urdinà d’andà a Nuara par cumprala. I n’ho parlà cunt al Sindich … ‘mè l’è ch as ciama … ah ècu … ‘dèss im ricordi … Scagnelli, ma pürtrop m’ ha rispundü che sta turr da cemént, par adèss, l’è mia in vendita, magari as na parlarà la prossima legisladüra, ma mi ho mia capì cus’ al vuréva dì, cus’ l’è la legisladüra? Alura al Sindich m’ ha dì: “ Ch’ al senta brav om, igh fo una pruposta: al Giügastron Milanés l’è in vià a cercà un quai povar diavul dispost a cumprà al Nuara dal balòn, cul dal fulbar, parchè al vöra andà in pension e al deva siguì i cantiér di lavùr cume tüti i pensiunà che is rispètan”
NSN Dunque, Eviro, il vostro desiderio non era quello di acquistare il Novara fc. ma bensì la Cupola di San Gaudenzio, se ho ben capito! Lei, caro Eviro, non si rende conto del valore storico, artistico, simbolico, che questa costruzione rappresenta per la città di Novara e per i novaresi, un capolavoro di Alessandro Antonelli!!
Eviro: Si, i la so, ma anca al Nuara d’ un para d’ani fa, prima da quest, l’era un patrimoni dla cità, ma l’è stai rubà da una banda da giargianés senssa vargogna, in cunfrunt dl’ uspedalier, dal rutamat e dal figàt, mi i son una garansia … ma ch’ am disa un po’, in che squadra al giöga stu Alessandro Antonelli che i la cumpri sübit?
NSN: Allora Signor Eviro, lasciamo perdere la Cupola, l’Antonelli e il Sindaco impegnato com’è a far iniziare (?) i lavori del ponte XXV aprile, mi dica: la trattativa è a buon punto?
Eviro: Mia trop! Al Giügastron milanes al vuraria che mi igh dò i sold che l’è spendü l’ han passà par la squadra, cui dal telepass da Milàn a Nuara e anca al rimburs dla bensina e cul di scuntrìn dl’Autogrill. I sold dal regal par la cresima dal so nivut però igh i a dò mia, as na parla gnanca.
NSN: Posso chiederle quali progetti avete riguardo al Novara fc?
Eviro: Prugèt? Quai prugèt? i Prugèt i a fan j ingegnér, cui che duvrian rifà cul punt che al diséva prima, mia i pruprietari di squadri dal fulbar. Nün i vuruma che la squadra la giöga ben, e la fa divertì al püblich, che m’han dì i hin i solit tri gat. Nün dai nostri squadri i vuruma al méj : insuma i vuruma l’ ecelénsa.
NSN: No scusi Eviro Altamimi, cosa intende per Eccellenza? non sarà mica la categoria nella quale finirà il Novara fc, vero?
Eviro: Mah, cus ti vöri ch’ it disi!! Mai limità la forsa dla pruvidénssa, anca la squadra d’un’ isula meravigliusa cume Capri la giöga in Ecelénssa, se la giöga lé, poda giügà anca al Nuara.
NSN: beh, ammetta almeno che non è un bel biglietto da visita quello che sta dicendo …
Eviro: No no, alura ti sè capì na got, no … na got a la disa al giügastron milanes … alura ti capissi gnenta, it la spieghi una volta par tüti: i sold che i servivan par cumprà la cüpula, che da nün l’ avrìan sbatà giò da almenu trent’ani par fa sü un bèl céntar cumercial, i sèrvan par cumprà al Nuara, pagà i vissi dal giügastron, cumprà un palassi cunt la curt che as ciama Brulèt, e una deséna da laghèt che m’ han dì che is ciaman risèri, che i trasfurmarò int una piscina granda granda cun la spiagia. Pö dopu, cul ch’ a rèsta i a dopri par vénd i giügadur.
NSN: Mi scusi Signor Eviro Altamimi Moha … vebbè lasciamo stare le parole crociate, forse voleva dire “acquistare” i giocatori!!
Eviro: no no, véndai, però i paghi mì chi i a cumpra, parchè nissüna al pìa giügadur cusì, ma as sa, cunt i dané as poda fa tüt. Senta un po’, ma cul palassiòn gross in Piassa dla Repüblica ti sè mia quala l’è l’agensìa imubiliar che la vénda? Pö cun calma t’im a spieghi cusa vöra dì “Repubblica”.
NSN: Credo che sarebbe meglio finire qui l’intervista. La ringrazio, ma l’aspetto dopo il “closing” per verificare la bontà delle sue intenzioni, non ci deluda e rispetti la nostra maglia. Le auguro di riuscire ad acquistare il Novara fc anche perchè, altrimenti, il Giügastron milanés se non venderà a Lei, a fine stagione cederà la società al primo che passerà per strada.
Eviro: Ch’ as preocupa mia, ‘ndarà tüt ben … però ch’ a ma spiega una roba: cusa l’è al “closing” sarà mia un quai trüch dal Giügastron?
NSN: No, tranquillo, mi riferivo alla chiusura della contrattazione in corso per l’acquisizione del Novara fc.
Eviro: ah, cusì va bén, però sti bén in campana a mia püblicà futugrafji prutegiü dal “copyright” senssa al mè permès, parchè vüaltar i si fürb e iv fasì püblicità cun la mè facia.
NSN: Caro Eviro non si preoccupi, noi non siamo dei “barlafüs”, forse un po’ giügastron si, lo ammetto. Grazie e a presto.
Nonnopipo
NdR: La fotografia a corredo di questo articolo viene scelta dal capo redazione Vannucci. Mi dissocio se tale foto risultasse protetta da copyright.

Vi ricordate De Salvo padre e figlio? Vi ricordate Rullo padre e figlia? Nespoli, Cianci, Lisi, Inverso, Civitarese, Bonanno ve li ricordate? E Pavanati ve lo ricordate? Li abbiamo visti, li abbiamo conosciuti e sappiamo bene cosa hanno fatto al nostro Novara.
Perché quindi dovrei avere paura o dovrei avere preconcetti su Genny Savastano, Kim Jong-un e Al Tamini?
Cosa può succedere di peggio di quello che già è successo? Quello che c’era da proteggere, da tutelare e da difendere non c’è più. Il 1908 è stato annientato da quelle brave, rispettabili e italianissime persone di cui sopra. Se andrà male ricominceremo nuovamente da zero, ci sarà un nuovo Sporting Novara, un Real Novara oppure una Pro Novara con un nuovo illuminato imprenditore di qualsiasi provenienza ma chiaramente non novarese che ci farà ripartire dalla serie D o magari dalla terza categoria, dalla quale saremmo già dovuti ripartire tre anni fa.
Quindi ben venga Al Tamini che Emiro non è ma che qualche soldino da buttare ce l’ha di sicuro e quasi sicuramente non ha i precedenti penali ed i fallimenti alle spalle di molti ex proprietari del Novara. Ben venga la sua corte di persone pittoresche, ben venga il fatto che non hanno alcun legame con Novara e con i novaresi, ben venga che provenga dall’altra parte del mondo. Che siano benvenuti i nuovi barbari!
Il bottino da depredare non c’è, non ci sono entrate ma solo spese, non c’è storia ma solo presente e futuro. Chi arriverà dovrà investire un sacco di soldi e ricostruire da zero una società senza strutture, senza settore giovanile, senza personale. Nessuna entrata è prevista almeno finché la categoria sarà questa.
Non ci sono alternative, non c’è nulla da perdere ma tutto da guadagnare. Questa storia me la voglio proprio godere, hai visto mai che riusciamo a fare un altro giro di giostra?

L’espressione ‘mettersi sulla mappa’ l’ho sentita per la prima volta dal grande Federico Buffa nelle sue Storie Mondiali. Peccato che parlasse del grande Uruguay del primo Mondiale del 1930 di Nasazzi e Andrade, e sinceramente risentire la stessa espressione ieri dal potenziale nuovo proprietario di una squadra di C al termine di un’amichevole con la Caronnese mi ha provocato la stessa reazione di quando guardo un qualsiasi film della commedia all’italiana: un sorriso tipo quello che si produce per contrazione sul letto di morte e tanta tanta malinconia da decadenza. Le tre parole dette in inglese stentato da Altamimi mi hanno ricordato molto la scena dell’adolescente che esce la prima volta con la tipa e cerca di dire tutto quello che può compiacerla nella speranza di ricavarci almeno un limone e un po’ di petting spinto e ripete a pappagallo tutto quello che vuol sentirsi dire: e allora ‘il Novara non è come le altre nostre società, ‘non cambieremo nome alla squadra’, ‘la qualità della città, dei servizi e della GENTE’ (come se avesse conosciuto un cristiano a parte Ferranti che novarese non è e un paio di esponenti politici locali), e poi il mirabolante ‘we want to put Novara in the world map’. L’ho detto bene? Adesso mi fai almeno una pippa, per favore?
Peccato che il personaggio sia talmente ambizioso da essersi assicurato di fare il potenziale closing a calciomercato finito perché i soldi per svincolare un paio di scarti dello scorso anno e fare spazio in rosa per prendere almeno un elemento di alto livello per la categoria che guadagni più di 50K netti l’anno col cazzo che si è sognato di metterli. Ma sicuramente sono io che non capisco la grande sensibilità di questo Ronn Moss in kandura che, come uniche credenziali nella vita, oltre a una spiccata passione per lo sport ribadita circa 350 volte, ha quella di aver fatto basket a livello professionale e judo, e che evidentemente non ha voluto rompere i delicatissimi equilibri sportivi dietro a questo Novara povero ma bello che sta nascendo.
Aspettiamo dunque, il tempo per metterci sulla mappa ci sarà. Per ora la mappa è quella per andare a far ridere i polli. E, a proposito di personaggi politici locali, io la foto del taglio del nastro accompagnati dal fratello con le ossa grosse di Genny Savastano e da quello che va a tagliarsi i capelli dal parrucchiere di Kim Jong-Un me la sono salvata. Così, per ogni evenienza futura, nel caso in cui alla prossime elezioni di polli non ne avessimo fatti ridere abbastanza.
Jacopo
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