Il 20 settembre 1981 è una data, a suo modo, storica per il Novara Calcio 1908. Per la prima volta gli azzurri giocano nella quarta categoria nazionale. Tutti sono convinti, che quella sarà una stagione di passaggio e nessuno immagina che quella con la Carrarese sarà la prima di centinaia di partite in C2 nell’arco di 21 lunghissime stagioni consecutive, interrotte da un solo campionato di C1.
E così mentre i nostri ragazzi sfidano i toscani, dall’altra parte del mondo, nello stesso giorno, Simon and Garfunkel si esibiscono in un epico concerto in Central Park davanti a 500.000 persone
Il muro comincia, lentamente a sgretolarsi e i brigatisti danno gli ultimi colpi di coda
A Firenze per la prima volta, si parla del mostro di Scandicci
E la benzina “vola” a 995 lire ovvero 0,51 euro al litro…
La prima giornata del campionato di serie C2 1981/82 si disputa quindi a Carrara. Il calendario mette subito a confronto le due grandi favorite del campionato.
L’allenatore della Carrarese è Corrado Orrico che in terra Toscana inventerà la “gabbia” un nuovo metodo di allenamento che verrà poi ripreso e affinato da molti allenatori.
La Carrarese dominerà quel campionato, vincendolo con largo anticipo mentre il Novara arriverà terzo (le promozioni dirette erano due ed i play off non erano previsti) “conquistando” la prima di una serie interminabile di delusioni.
Delusione amplificata dalle prime due partite di quel campionato che illusero la tifoseria azzurra: un pareggio contro i favoriti del girone , disputando una partita coraggiosa e un ampio successo per 6-0 la partita successiva contro la Casatese
“Il Novara è tornato dalla trasferta in Toscana con un punto. Ma fino a 10 minuti dalla fine gli uomini di Calloni vincevano. Anche il pubblico applaudiva la squadra piemontese dimostratasi più forte della Carrarese”
L’uomo del match fu Alessandro Antonelli, novarese di 19 anni:
“Ha disputato una partita eccellente e rete a parte (bellissimo pallonetto da 30 metri) ha impressionato per l’eleganza, la forza, l’intuizione nel lancio e nel marcamento.”
Due anni dopo ed una breve esperienza a Foggia, sparì dal calcio professionistico…
Il Novara passato in vantaggio al 23’ con un gran gol del giovane talento Antonelli, ha ceduto agli uomini di Orrico soltanto a 10 minuti dal termine, quando per una indecisione di tutta la squadra, la mezz’ala Corsi ha potuto pareggiare dopo una lunga azione personale.
Perentorio l’urlo di battaglia che giunge al termine della partita dallo spogliatoio azzurro:
“abbiamo regalato di un punto ma non capiterà più”
Invece capitò di lasciare per strada i punti che costarono la promozione. Nonostante un ottimo campionato, tra i migliori disputati in quegli anni dannati di C2, il campionato 1981-82 sarà ricordato come un fallimento, perché un terzo posto a pochi punti dalla promozione sarà sempre una sconfitta per chi punta alla vittoria finale.
Se la cava meglio con i video che con la scrittura, spiega meglio il passato che il presente. Ma l’importante è che ci sia Novara ed il Novara di mezzo. La sintesi è la sua dote migliore.
Era l’autunno del 76 e quel Novara arrivava da una stagione che, Catanzaro a parte, aveva fatto sognare tanti che, come me, non avevano ancora vent’anni.
L’arrivo di Lodetti con Buso, Vriz ed il ritorno di Fumagalli ci aveva fatto sperare, nonostante le tante uscite, in un altro campionato da protagonisti.
Retrocedemmo da ultimi senza nemmeno capire perché e Lodetti fece il suo, senza infamia e senza lode, con i suoi 34 anni che, a quel tempo e probabilmente con i tanti chilometri fatti per servire Rivera, erano tanti e si vedeva.
Lo salutammo l’anno dopo quando diede l’addio al calcio in un campionato di serie C che lo vide poche volte in campo.
Ci inchiniamo comunque davanti ad un campione, dentro e fuori dal campo, ed ad un uomo che non fece mai pesare il suo passato.
Ci ha lasciato Bruno Bolchi, allenatore del Novara nella stagione 1978/79. Si è spento all’età di 82 anni dopo una lunga malattia.
Nel 1961 fu il primo calciatore ad apparire sulle figurine della Panini ma a Novara lo ricordiamo per essere stato alla guida degli azzurri nella stagione 1978/79 lottando per la promozione in serie B fino a poche giornate dalla fine quando il processo per illecito causato dalle accuse di Troilo verso Scandroglio stroncarono ogni speranza.
Era un’ottima squadra quella guidata da Bolchi con Genzano, Basili, Giudetti nella sua stagione migliore, i giovani Gioria e Boldini e le colonne Veschetti e Jacomuzzi. Alla fine, concluse il campionato con 40 punti effettivi a soli 4 punti dal Parma promosso in B, con molti rimpianti.
Bolchi lasciò il Novara dopo una sola stagione per partecipare al supercorso di Coverciano che all’epoca non consentiva di allenare contemporaneamente una squadra. Successivamente divenne allenatore di successo raggiungendo diverse promozioni in serie A con Bari, Cesena, Lecce e Reggina oltre a due promozioni dalla C alla B con Bari e Pistoiese.
Garella divenne famoso giocando nella Lazio, nel Verona e nel Napoli ma il suo vero battesimo di fuoco, con un campionato spettacolare giocato da lui e da tutta la squadra, fu in quel Novara di Lamberto Giorgis.
Portiere anomalo per i tempi giocava solo con l’istinto … come dovrebbe fare un vero portiere: gambe, piedi e testa erano i suoi punti di forza; punti talmente forti che l’Avvocato arrivò a definirlo “il portiere più forte del mondo senza mani”.
Tanto era sgraziato ed aggressivo in mezzo ai pali tanto era gentile e buono fuori dal campo. Fu l’idolo di tanti di noi che in quei tempi giocavano in porta e che si arrangiavano come potevano con tutte le articolazioni che avevano a disposizione.
Dimenticato da tutto il mondo del calcio nonostante due scudetti vinti resterà indelebile nella memoria di tanti di noi la cavalcata di quell’anno in cui sfiorammo la promozione in A con lui come protagonista.
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