
Il fatto è che, a una certa, senza vero calcio giocato iniziano pure a scarseggiare gli argomenti di discussione. Tutti abbiamo scritto tutto e tutti lo hanno già letto sul muro, su Facebook, nei blog o sentito dire nei bar e in edicola. Tutti diciamo in sostanza la stessa cosa, e pure i giornali nazionali stanno iniziando a dire quello che sosteniamo anche noi da sempre, ovvero che abbiamo toccato il fondo. Ovviamente con sfumature diverse o speranze opposte a seconda del proprio bacino di utenza, ma alla fine si è arrivati all’unanimità nel constatare la follia assoluta dell’essere arrivati a questa situazione e, più in dettaglio, dell’aver fatto partire il campionato di serie B con un’incognita grande come una casa come la sentenza Coni del 7 settembre.
Per come la vedo io, i media in questi giorni hanno dato troppo spazio al Commissario FIGC Fabbricini, un rampante 72 enne in scadenza di mandato che in settimana è riuscito nell’impresa prima di dire di essere “un ostinato osservatore delle leggi dello Stato”, e 24 ore dopo “di aver riconsiderato Novara e Catania dopo le due sentenza, ma che avrebbe eseguito il volere del Coni”, peccato però di averlo sostenuto dopo aver avallato il più grande atto fuorilegge della storia recente della FIGC. Fabbricini è la tipica figura prestanome destinata presto a scomparire dalla scena di questo spettacolo, un po’ come quelle squadre di Europa League che escono ai quarti di finale con gli onori della cronaca ma comunque ben lontane dalle lodi riservate ai vincenti. I finalisti di questo campionato estivo sono indubbiamente Balata e Gravina, rispettivamente Presidenti della B e della C, che ci stanno regalando spunti di riflessione sicuramente più interessanti.
Partiamo con Balata. Poche volte nella mia vita ho assistito ad uno strappo Istituzionale così violento come quello della serie B, caratterizzato da un’ostinata strafottenza e determinazione al voler fare come pareva a lui incurante di qualsiasi norma e regolamento. Con l’aggravante dei sottostanti Presidenti delle squadre di Club concordi nell’aver fatto tutti quadrato esponendosi mediaticamente con la propria autoreferenzialità e convinzione dell’essere dalla parte del giusto, anche grazie al benestare di Dazn, che tutti ritenevano essere un problema di Balata ma che si è poi scoperto essere una leva e il più grosso complice, oltre appunto a Fabbricini stesso. Evidentemente, incurante di una qualità di streaming degna di un web di 15 anni fa, 3 partite a week end erano troppo poche per dare un senso a questa nuova piattaforma in cerca di abbonamenti facili, che quindi non poteva permettersi di gettare un mese di programmazione monca di un intero campionato come quello di serie B, e chissenefrega se qualche mese prima avesse acquistato i diritti per un numero maggiore di eventi.
Dall’altro lato Gravina che, diciamoci la verità, pure lui un po’ paraculo lo è nell’aver capito di dover recitare il ruolo del bravo e dell’integerrimo osservatore delle norme e difensore dell’interesse dei più deboli. Non ho dubbi che Gravina sia mosso intimamente dalle più nobili intenzioni, ma appare evidente la sua strategia: gli altri si stanno per schiantare e di conseguenza attendere (e sperare) che il Titanic guidato da Balata si schianti da solo affondando tra quindici giorni. Ovviamente nella speranza e convinzione che il Coni gli faccia da iceberg e non da scialuppa di salvataggio. Insomma, sintetizzando il Gravina pensiero, se diamo per scontato che il Coni sia un’Istituzione libera da qualsiasi interferenza politica e, soprattutto, che sia garante delle norme, non potrà che emettere sentenza a favore della B a 22 e io vincerò la mia battaglia. (che poi tra le tre ripescate ci sia il Novara è una battaglia che a Gravina non interessa, chiariamocelo bene almeno tra di noi).
Cosa penso di tutto questo? Che si sia persa una grossissima occasione. L’Ha persa, per esempio, il calcio in generale di dare una parvenza di serietà e autorevolezza. Vi pare normale che in tutto questa storia il ruolo della serie A, che avrebbe dovuto essere fondamentale quanto meno a livello di linee guida e valenza simbolica, sia stato totalmente marginale, disinteressandosi della questione non appena i Tribunali hanno chiarito la vicenda Parma e rimandato all’autunno quella Chievo? Vi pare normale che il Sindacato dei calciatori abbia provato timidamente a indire uno sciopero senza nemmeno provare a coinvolgere quelli di serie A? E vi pare normale che, venendo a conoscenza delle minacce dei singoli Presidenti di B ai loro tesserati affinché scendessero regolarmente in campo, lo stesso Sindacato non abbia nemmeno avuto la dignità di protestare platealmente per denunciare l’accaduto? E ancora, vi pare normale che, appurato dagli interventi di Frattini sul web che il Coni il 7 settembre non si farebbe scrupoli, qualora lo ritenesse, nell’obbligare la B al reintegro di 3 squadre, la B stessa oggi si ritrovi in sede per discutere della ripartizione dei diritti senza porsi il minimo dubbio dell’opportunità di attendere almeno 15 giorni per vedere se dovrà farlo con altre 3 squadre? A me non sembra affatto normale.
Come del resto non mi sembra nemmeno normale, ma mi stupisce molto meno, che i 19 Presidenti delle squadre attuali di B, mi riferisco soprattutto a quella decina che comunque non sono espressione di Società in grado di puntare alla massima serie, non abbiano capito come la guerra ai ripescaggi, se vinta, rappresenterebbe proprio un grossissimo pericolo ed ostacolo al loro futuro, perché a tutti può capitare una stagione come quella del Novara 2017/2018, e il non avere a disposizione l’opportunità di un ripescaggio potrebbe rivelarsi un qualcosa per il quale loro stessi potrebbero pentirsene amaramente. Perché a fronte di un uovo oggi potrebbero trovarsi senza gallina domani.
La verità è che mi manca lo stadio. Tre settimane (almeno) ancora prima che inizi il nostro campionato rappresentano una sofferenza aggiuntiva ad un’estate di partite viste giocare dagli altri che nessun tifoso militante di calcio si merita. E se è vero che a Luglio e Agosto si poteva trovare pure altro da fare, ora che sta finendo la bella stagione, si è tornati al lavoro, gli altri hanno iniziato a giocare e pure le scuole dei nostri (vostri) figli inizieranno prima del campionato di calcio del Novara, cosa che nemmeno quando ero piccolo io accadeva, noi oggi siamo qui a farci le pippe su quanto gli altri siano cattivi e noi vittime moralmente ed eticamente limpide. Intanto però loro domani sono allo stadio e noi no. Ma vaffanculo.
Claudio Vannucci
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