Si conclude come meglio non si poteva un grande 2018 dal punto di vista sportivo, con la Francia che torna sul tetto del mondo dopo esattamente 20 anni dalla prima volta, come se la retrocessione del nostro Novara o la conseguente esclusione dell’Italia dal mondiale (cosa che tra l’altro arriva quando il sottoscritto ha 20 anni, l’età più bella per godersi il mondiale in compagnia) non bastasse a farci capire che è realmente ATROCE. Come già sottolineato dal nostro capo redattore, noto esponente di filosofia morale ad Oxford, è stato un mondiale pieno di gnagna e tanta tanta ignoranza.
Analizziamo qualche spunto partendo ovviamente dai campioni del mondo, con un Deschamps che malgrado i soldi e il fregio di essere uno dei tre uomini ad avere fatto il double come allenatore e calciatore, rimane umile dimostrando 10 anni in più della sua età aggiungendo un sorriso con sette denti mancanti.
Che dire poi dei vari Giroud, campione del mondo senza aver compiuto una conclusione in 7 partite, o Umtiti, la cui clausola è fissata a 500mln, ma che non ha ancora capito come spazzare un pallone in area di rigore.
Puntando il radar in Sudamerica troviamo poi Argentina e Brasile, il cui grado di ignoranza è stato direttamente proporzionale a quanto abbiano fatto cagare. Per i verdeoro un Neymar direttamente uscito dal Papeete e più in forma di Tania Cagnotto, per la Seleccion una combo Maradona-Sampaoli degna dei migliori film di Jerry Cala’; al primo diamo la scusante della bamba, al secondo invece neanche quella. Fisico da zio Mimmo che vende la verdura sul treruote, outfit da zingaro ripulito e si va a far capire che è facile vincere con Messi, Higuain e Dybala, ma con Pavon ragazzi è tutta un’altra cosa.
Non puo’ rimproverarsi niente in questa classifica il Giappone, capace di prendere tre gol in 25 minuti, di cui uno al 93esimo su calcio d’angolo a favore, essendo la squadra con l’altezza media più bassa contro invece quella più alta, cioè il Belgio. Non a caso gia’ arrivare agli ottavi per meno gialli nei confronti del Senegal è storia.
Un’Africa che anche in questo mondiale ha deluso le attese, tranne la Tunisia, che forse di attese ne aveva troppe, tanto che un suo giocatore è riuscito nell’impresa di mettersi due dita in gola e vomitare in campo.
Un destino che ha punito la Serbia, praticamente eliminata da due gol di Kosovari, ma che invece ha concesso una seconda chance alla Svezia, passata da dover crocifiggere Durmaz per il fallo fatto a dieci secondi dalla fine contro la Germania cosa che solo Parravicini aveva osato fare, a giocarsi la seminifinale con gli Inglesi, molto legati alle tradizioni, tipo quella di non vincere mai un cazzo.
Per concludere bisogna ammettere la nostra sportività nel rispettare quando sono uscite prima la Germania e poi la SpagnAHAHAHAHA. E soprattutto: facendo i complimenti ai galletti, ricordando che potranno vincere altri 50 mondiali, ma che per fortuna quello che contava l’hanno perso.
Francesco Sartorio
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