Pensieri e parole
PROBABILITA’ RIPESCAGGIO PER IL NOVARA? 0,0%
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5 anni faon

Ricapitolando:
- Il Cesena dopo un decennio sull’orlo del fallimento pare aver scavallato il bordo del precipizio. Il Presidente Lugaresi, con una lettera dal contenuto clamoroso, ha minacciato il suicidio e ha fatto nomi e cognomi di chi ha voltato le spalle, a suo dire, alla società. E’ un vero e proprio testamento, che di fatto certifica la fine della società. Vedremo se è tattica, politica o disperazione.
- Il Bari. Beh LaBari ci ha abituato a ribaltoni societari estivi e corse contro il tempo. Questa volta la scadenza sulla confezione indica la data del 30 giugno 2018. Entro tale data, il Presidente Giancasapro deve reperire una decina di milioni di euro per ripianare le perdite, pagare gli stipendi arretrati e procedere con l’iscrizione. Tutto sommato la società pugliese ha passato momenti peggiori. Riusciranno i nostri eroi a ripianare anche questa volta?
- Anche il Foggia regala grandi soddisfazioni, sul campo e sugli spalti quest’anno sono stati uno spettacolo, dietro la scrivania un po’ meno… A gennaio veniva arrestato il proprietario del Foggia Calcio, Fedele Sanella, per riciclaggio, appropriazioni indebite e bancarotta insomma quisquiglie, un paio di mesi di carcere, tre mesi di arresti domiciliari e poi la libertà. Nel frattempo la società Foggia Calcio, in pieno campionato, viene commissariata ed ancora oggi è in questa condizione. Le aspettative sono di una corposa penalizzazione da scontare nel prossimo campionato. E per il futuro si sa che ‘u Signore véde e pruvvéde
- Infine il Parma che a causa di qualche innocente (si fa per dire) messaggio whatsapp tra amici, rischia di perdere la serie A appena raggiunta.
A noi come tifosi di una squadra retrocessa in serie C, tutto questo interessa relativamente ovvero ci interessa tantissimo se ci fosse la possibilità che le disgrazie altrui in qualche modo potessero riportarci in quella categoria che abbiamo meritatamente perso sul campo.
E allora ipotizziamo la situazione cinicamente migliore per i colori azzurri: tutti penalizzati, tutti falliti.
Una penalizzazione deve essere “afflittiva” quindi per il Foggia le strade sono due: retrocessione subito oppure una forte penalizzazione nel prossimo campionato di serie B. Proviamo ad immaginare il Foggia condannato ad una penalizzazione tale da collocarlo in classifica al di sotto del Novara ed Entella.
Il Bari ed il Cesena vengono dichiarati falliti, non riescono a trovare una nuova proprietà che rilevi oneri e onori e spariscono dal calcio professionistico.
La possibile penalizzazione del Parma non ci riguarda e significherebbe solo (per noi) uno scambio di categoria tra Parma e Palermo.
Svelo subito la fine del romanzo: il Novara NON sarà ripescato. E vi spiego il perché:
L’eventuale penalizzazione del Foggia di 15 punti, porterebbe come conseguenza una nuova classifica, non un ripescaggio: Foggia 43 punti, Novara ed Entella 44. A questo punto logica conseguenza sarebbe la disputa di un nuovo play out tra Novara ed Entella.
In realtà, giocare due partite a metà luglio con squadre stravolte da ferie e mercato è una strada non percorribile. L’Entella senza neanche rendersene conto tornerà a disputare il campionato di B.
Certo è che in punta di diritto, entrambe le società avrebbero diritto a disputare un campionato allargato a 23 squadre in attesa di qualche esclusione per fallimento che riporti il campionato a 22 squadre. Una società forte, decisa, senza scheletri nell’armadio e con le giuste conoscenze nel Palazzo potrebbe riuscire a far valere i propri diritti e ottenere la riammissione in B. Come non detto, non è il Novara questa società.
La mia opinione è che proprio per evitare queste ripercussioni legali, il Foggia verrà condannato ad una decina di punti da scontare nella prossima stagione.
Il fallimento del Bari e del Cesena condurrebbe ai veri ripescaggi. In questo caso il regolamento è chiaro:
le società che hanno scontato nelle stagioni sportive 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018 sanzioni per il mancato pagamento, nei termini prescritti, degli emolumenti dovuti ai tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo o delle ritenute IRPEF, o dei contributi INPS o del Fondo Fine Carriera relative ai suddetti emolumenti non saranno ammesse ai ripescaggi.
Quindi il Novara che nella stagione 2015/16 ha scontato una penalizzazione di 2 punti per mancati pagamenti delle ritenute IRPEF, NON può essere ripescato. Così come l’Entella, il Catania e forse il Siena.
Ne beneficeranno la Ternana, forse il Siena e la Reggiana o addirittura la Pro Vercelli.
Si può discutere sul senso di un regolamento che nega al Novara il diritto ad un ripescaggio per un “reato contabile” compiuto quattro anni fa, scontato tre anni fa e che ha già prodotto l’esclusione da un ripescaggio (2014/15) ma consente a società penalizzate per illecito sportivo due anni fa, di essere ripescate. Ma questo è ed è immodificabile e se vogliamo aggiungere la beffa a tutto questo, ricordo che il Novara sarebbe stata la prima nella classifica degli aventi diritto al ripescaggio in base ai criteri di risultati sportivi, storia del club e media spettatori.
Sono certo che questa esperienza aiuterà il nostro club a non ripetere questi errori. Un F24 pagato in ritardo o pagato rateizzato anzichè alla scadenza ma comunque non pagato nei modi richiesti dalla Lega, è costato due ripescaggi in serie B: quello del 2014/15 e quello di quest’anno. Un danno economico e sportivo enorme provocato da un errore (se tale è stato) o da una presa di posizione che in futuro non dovrà ripetersi.
Incredibile non aver accesso ai ripescaggi per una società che da sempre ha messo al primo posto, ben al di sopra dei risultati sportivi il rispetto delle regole, il pareggio di bilancio ed il pagamento continuo e corretto delle spettanze. O no?
+F24 – Maniero
Depa
Se la cava meglio con i video che con la scrittura, spiega meglio il passato che il presente. Ma l’importante è che ci sia Novara ed il Novara di mezzo. La sintesi è la sua dote migliore.

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Un fortissimo abbraccio a Roberto Cevoli con auguri di pronta guarigione. Nella storia del Novara Roberto non entrerà per i risultati ma sulla sua onestà e dedizione non si può eccepire nulla. Pacato e mai sopra le righe si è trovato a dover gestire una situazione difficile suo malgrado e come spesso accade nel calcio si sono riversate su di lui tutte le colpe. Probabilmente ha commesso qualche errore ma non era certo il colpevole assoluto. Persona piacevole con cui interloquire e discutere senza dover alzare mai i toni.
Un grandissimo in bocca al lupo dai tifosi azzurri per poter tornare ad una vita serena in cui tu possa sederti su una panchina probabilmente da avversario ma con tutto il nostro rispetto.
Siviersson

Pavanati e De Salvo sono falliti. Non riesco ancora a prenderla come una buona notizia, anzi rabbia e indignazione sono ancora predominanti per una vicenda truffaldina che ci ha privato della storia del nostro Novara Calcio 1908.
Ora per lo meno la strada è tracciata: Pavanati e De Salvo sono falliti, dovranno probabilmente rispondere di bancarotta fraudolenta e sinceramente spero che la giustizia una volta tanto, vada fino in fondo facendogli pagare fino all’ultimo centesimo.
L’iter fallimentare prevede che tutti i beni materiali della società (Coppe, Trofei, Maglie Storiche e tutti i cimeli del Novara Calcio 1908) dovranno essere messi all’asta per risarcire i creditori.
E questo è il primo punto: bisogna evitare che un privato o un collezionista se ne impossessi. Le associazioni ed i club vicini al Novara Calcio, penso al Coordinamento e ai Fedelissimi ma anche al Panathlon Club Novara attuale con Presidente Carlo Accornero oppure lo stesso Comune di Novara devono recuperare tutto questo patrimonio e restituirlo alla città. Passeranno parecchi mesi prima dell’asta fallimentare ma sarebbe utile cominciare a pensarci ed organizzarci.
Il secondo punto è la restituzione del titolo sportivo alla società che in questo momento rappresenta il calcio a Novara. Può sembrare un banale capriccio sentimentale ma in realtà è l’unico modo per restituire la Storia del Novara Calcio ai suoi tifosi. Insisto e ripeto l’esempio più banale: festeggiare il record di gol realizzati da Gonzalez è un’ipocrisia che tale rimarrà finché il titolo sportivo del Novara Calcio 1908 non verrà assegnato al FC Novara.
L’art. 52, 2° comma, delle N.O.I.F. è chiaro “il titolo sportivo di una società cui venga revocata l’affiliazione, può essere attribuito ad altra società con delibera del presidente della F.I.G.C.” ma perché questo avvenga qualcuno con le carte in regola deve richiederlo e l’unico ad averle è il FC Novara.
Non ho mai sentito Ferranti esporsi su questo argomento forse perché attendeva la sentenza di fallimento definitiva. Adesso è arrivato il momento di far sapere le sue intenzioni. Questa sarà la sua partita più importante, l’unica veramente da vincere e così finalmente capiremo se sta diventando un “nuares” o viceversa se al di la di tante parole il FC Novara è soltanto un bel passatempo.
Vinci per noi Massimo Ferranti!

La parola “amore” può essere riferita talmente a tante cose e situazioni, che è impossibile definirne in modo compiuto un significato generale, ed è possibile spiegarla solo osservandone i vari aspetti che la caratterizzano nelle situazioni specifiche a cui la si può associare.
E queste situazioni non sempre sono determinate dai classici rapporti umani nei quali si stabiliscono relazioni che convenzionalmente definiamo amorose. A volte sono passioni di diverso genere, verso cose, attivitá spesso di lavoro, insomma ogni cosa che fa riferimento a tutto lo scibile possibile e immaginabile.
Eppure in molti casi si determina un rapporto amoroso che risulta più intenso e duraturo di quello che si può stabilire in una relazione di coppia.
Esiste, per esempio, un amore che spesso nasce nel periodo in cui si accendono quei rapporti che dureranno tutta la vita, ovvero l’infanzia, dove sará pressocché impossibile successivamente abbandonarlo e che ti seguirá fedelmente per tutta la vita: l’amore per il calcio.
Questo sentimento nasce, appunto, solitamente da piccoli, quando è più facile dare fuoco alle fantasie create dalla purezza d’ animo che accompagna, mano nella mano, i sogni che più avanti si trasformeranno in speranze: scatta la scintilla e si viene assaliti da una irresistibile voglia di emulare le gesta e le imprese dei giocatori della tua squadra del cuore e di provare a diventare come loro; ed è così, proprio con queste motivazioni e queste aspettative che si inizia a giocare a calcio, magari in una squadretta di periferia, non prima di aver calcato ogni tipo di terreno improvvisato.
Ma inevitabilmente quando si cresce, questa sensazione diventa ancor più forte, fino ad assumere i tratti della dipendenza, come una droga, davanti alla quale assume i tratti di un’impresa titanica dovervi rinunciare.
Ma se risulta sacrosanto fuggire dalle droghe che creano dipendenza e provocano danni inimmaginabili, dalla dipendenza dal calcio, sarebbe buona cosa non fuggire, anzi, favorire l’introduzione di un ragazzo a questa disciplina di carattere sportivo significherebbe offrire a lui una importante opportunitá di crescita.
Più importante peró sarebbe che i genitori non pretendessero di avere dopo pochi mesi, un piccolo futuro campione in casa, somigliando a quei tifosi che si convincono di avere nella rosa della propria squadra campioni da cui pretendere sempre prestazioni di alto livello.
Da questa esperienza si possono imparare tante cose come l’importanza del gioco di squadra e la imprescindibilità del reciproco sostegno nonché aiuto, e che da questa universale disciplina, a patto che si rispettino i criteri fondamentali di rispetto e lealtà nei confronti dell’avversario, si possono provare tutte quelle gioie che tutti conosciamo avendole almeno una volta provate, come vincere un torneo o una coppa, magari segnare un gol decisivo e subito trovarsi a celebrare, attraverso un abbraccio collettivo, uno di quei momenti che per sempre resteranno impressi.
Quanto sopra rappresenta il top delle emozioni, ma esistono altresi anche quelle piccole soddisfazioni quotidiane come i miglioramenti e progressi tangibili che in allenamento si possono percepire come conquiste di cui essere orgogliosi che segnalano inequivocabilmente la qualità del lavoro svolto con passione.
Bisogna però mantenere un certo equilibrio e non temere di esibire un buon livello di onestà intellettuale nel parlare di queste cose, quindi si deve sottolineare che, come dice il proverbio, non sono tutte rose e fiori, e chiarire subito che dal calcio le emozioni che si possono provare non sono solo quelle positive, anzi sono statisticamente più frequenti quelle negative, basti pensare alla recente e bruciante eliminazione dai mondiali della nostra Nazionale come esempio macroscopico.
Comunque, nonostante questi alti e bassi, il calcio entra nella vita e nell’essere di chi lo pratica, così profondamente al punto che risulta essere poi molto difficile, se non addirittura quasi impossibile, sostituire con altra materia sportiva, o dimenticare, forse anche da accantonare temporaneamente.
Non credo di sbagliare nell’affermare che per molti il calcio viene considerato più che uno sport, più che uno sfogo psicofisico, addirittura come una seconda vita.
Mi è capitato di dover difendere la mia personalissima posizione dall’attacco di chi giudica sciocco e infantile innamorarsi di uno sport il cui scopo sia quello di correre appresso una palla, e come sia possibile spendere così tanti soldi e tempo per seguire allo stadio la propria squadra, addirittura accompagnandola in trasferta.
È propabile che sia superfluo tentare una risposta, quasi certo che qualunque sia la controteoria esposta, sarà pressocché impossibile fare breccia nel qualunquismo dal quale nascono queste affermazioni.
Mai potrà capire e fare propria la gioia che si prova quando la tua squadra vince, o più ancora quando ciò avviene grazie a un gol spettacolare o anche attraverso il classico gollonzo, chi ti formula queste accuse lui si, probabilmente, è uno di quelli che è nato e vive in perenne fuorigioco!!
Per non parlare poi dell’adrenalina e della tensione tributate all’attesa di una partita importante della tua squadra, anche se tutte le partite sono importanti!
Penso che gli amanti del calcio dentro di sè, posseggano e custodiscano qualcosa di perverso o di sadico e magari di autolesionistico, in quanto il meno che ti possa capitare è una sorta di malessere fisico e comportamentale, senza voler citare quella stranissima e spiacevole sensazione intestinale di budella contorte prima di ogni appuntamento con i tuoi sacri colori.
In definitiva il calcio è si solo correre dietro a una palla, e per questo è un amore ben strano; ma in fianco a quella palla molto spesso corre anche la vita.
E se a quella palla tu riuscissi mai a dare il calcio giusto, quello che fa la differenza rispetto a quanti calci ne prendi in culo sovente dalla vita, vedrai quella palla infilarsi nella porta per accompagnarti a braccetto con lei alla vittoria.
Il Novara rappresenta tutto questo e tanto altro.
Forsa Nuara tüta la vita
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