La serie C ha 60 società in organico.
L’anno scorso hanno partecipato al campionato di serie C 57 società (tre gironi da 19 squadre) perché la Lega serie C, nell’estate precedente, non ha trovato in tempo utile, società “ripescabili” per completare i gironi con 20 squadre.
Quest’anno le nove società promosse dalla D, in contrapposizione alle sole sei società retrocesse in serie D andranno a ricomporre il numero magico: dalla stagione 2018/19 ci saranno 3 gironi da 20 squadre.
Ma non è detto.
I proprietari di Pro Piacenza, Reggiana, Trapani e Juve Stabia hanno dichiarato di non poter o volere più sostenere i costi di iscrizione e gestione. Se non troveranno acquirenti, abbandoneranno le società al loro destino. Situazione incerta che rimarrà tale fino alla metà di luglio, quando si riunirà il “Gran Consiglio” per la verifica di iscrizioni, fideiussioni e bilanci.
Situazione incerta anche per l’annunciata penalizzazione a carico del Foggia e la fusione tra Bassano e Vicenza, data per scontata a fine maggio, ma per niente sicura.
Ci saranno quindi diversi ripescaggi, come tutti gli anni, per completare gli organici.
La Lega serie D che è avanti sotto questo punto di vista, ha già reso noto l’elenco delle squadre ripescabili. In pole position ci sono Cavese e Como. Per le altre le possibilità di essere ripescate sono praticamente nulle.
Per le società retrocesse dalla C alla D il criterio di scelta non è così semplice perché vengono considerati i risultati sportivi, la storia del club, lo stadio e la disponibilità economica, si mischiano tutte insieme queste componenti e poi qualcuno deciderà chi potrà essere ripescato. Scorrendo le società retrocesse, non dovrebbero esserci dubbi: il favorito è il Prato seguito da Santarcangelo, Racing Fondi e/o Gavorrano.
Aggiungiamo la novità delle seconde squadre, anche loro con un bel regolamento per stabilire gli aventi diritto che considera quanti giovani sono stati convocati nelle nazionali giovanili, la classifica dell’ultimo campionato di serie A ed il numero medio di spettatori. Roma e Juventus sono sopra a tutte e a seguire Lazio, Milan, Inter e Napoli sempre che siano interessate a partecipare al campionato di serie C con le seconde squadre.
Ma non è finita: una volta definito l’elenco delle società ripescabili, queste verranno scelte in alternanza: una seconda squadra, una retrocessa dalla C alla D e una partecipante ai play off serie D. E così di seguito fino al completamento degli organici.
Il risultato di tutto questo sarà il delirio, l’assoluta incertezza anzi la certezza che fino ad agosto non sapremo quali saranno le nostre rivali e le mete delle nostre trasferte.
Ma è proprio quando il gioco si fa duro che i duri cominciano a giocare (cit Vialli mondiali ’90 vs cit John Belushi – Animal House) oppure se preferite, dove c’è disordine e ignoranza io prospero (cit Vittorio Sgarbi).
Quindi mi lancio in un’impresa impossibile: ipotizzare i tre gironi della serie C 2018/19:
- ipotesi girone con divisione ORIZZONTALE nel mondo ideale ovvero senza fallimenti, fusioni, penalizzazioni e ripescaggi:

- ipotesi girone con divisione VERTICALE nel mondo ideale ovvero senza fallimenti, fusioni, penalizzazioni e ripescaggi:

E fin qui, nel mondo ideale tutto bene. Per quanto mi riguarda sarebbe più logica la divisione orizzontale ma a causa delle squadre sarde che tutti gli anni, giustamente, scassano i marroni per avere trasferte più agevoli, la scelta ricadrà probabilmente sulla divisione verticale.
Ma qui non ci si tira indietro e quindi ecco il girone A del campionato di serie C 2018/19 nel mondo reale, considerando la fusione Vicenza-Bassano, la mancata iscrizione del Pro Piacenza, la retrocessione del Foggia ed i relativi ripescaggi:

La previsione è fatta. Scommettiamo?
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