Rimaniamo in contatto

Storia e memoria

BARI-NOVARA 1-2 6 ottobre 1940

Published

on

L’inizio del campionato di calcio 1940-41 di serie A è sorprendente, il Novara vince a Bari, in casa batte il Milano e pareggia a Firenze alla terza di campionato. Il 21 ottobre 1940 siamo in testa al campionato di serie A.

Il resto poi è meglio che non lo racconto ma rimane quel momento, probabilmente storico e unico in cui il Novara fu primo in classifica in serie A. La partita di Bari fu risolta da due gol nel primo tempo: Versaldi e Barberis segnano nei primi 35 minuti, dominati in lungo ed in largo dagli azzurri.

Nel secondo tempo resistono al ritorno dei galletti ringalluzziti da un dubbio rigore.

“l’undici piemontese, con una salda barriera difensiva, contrasta l’ardente finale dei locali”

    

Gli stadi sono pieni, i tifosi si arrampicano sugli alberi per assistere allo spettacolo domenicale ma i venti di guerra soffiano irruenti, la battaglia d’Inghilterra è al suo culmine e l’Italia vuole fortemente essere protagonista e così scatena tutta la sua potenza bellica contra la Grecia.

Proprio in quei giorni di gloria calcistica per il Novara, l’Italia entra in Grecia, con la benedizione che ben presto diventerà una maledizione, di Hitler , costringendolo qualche mese più tardi ad intervenire direttamente per sostenere lo sforzo bellico contro l’esercito greco.

 

La campagna di Grecia costò in 6 mesi di guerra più di 20.000 vittime italiane e rivelò al mondo ed anche all’alleato tedesco la pochezza del nostro esercito anche di fronte ad un avversario bellico non formidabile come quello greco.

Poteva esserci tutta la propaganda del mondo ma se l’Italia era quella di Beniamino Gigli che faceva piangere anche il più ardito tra i combattenti, come pretendere di vincere una guerra?

 

Se la cava meglio con i video che con la scrittura, spiega meglio il passato che il presente. Ma l’importante è che ci sia Novara ed il Novara di mezzo. La sintesi è la sua dote migliore.

Continua a leggere
Clicca per commentare

Lascia un commento

Storia e memoria

Giovanni da Caselle Lurani

Published

on

By

Era l’autunno del 76 e quel Novara arrivava da una stagione che, Catanzaro a parte, aveva fatto sognare tanti che, come me, non avevano ancora vent’anni.
L’arrivo di Lodetti con Buso, Vriz ed il ritorno di Fumagalli ci aveva fatto sperare, nonostante le tante uscite, in un altro campionato da protagonisti.

Retrocedemmo da ultimi senza nemmeno capire perché e Lodetti fece il suo, senza infamia e senza lode, con i suoi 34 anni che, a quel tempo e probabilmente con i tanti chilometri fatti per servire Rivera, erano tanti e si vedeva.

Lo salutammo l’anno dopo quando diede l’addio al calcio in un campionato di serie C che lo  vide poche volte in campo.

Ci inchiniamo comunque davanti ad un campione, dentro e fuori dal campo, ed ad un uomo che non fece mai pesare il suo passato.

Ciumi

Continua a leggere

Storia e memoria

Ciao Maciste

Published

on

Ci ha lasciato Bruno Bolchi, allenatore del Novara nella stagione 1978/79. Si è spento all’età di 82 anni dopo una lunga malattia.

Nel 1961 fu il primo calciatore ad apparire sulle figurine della Panini ma a Novara lo ricordiamo per essere stato alla guida degli azzurri nella stagione 1978/79 lottando per la promozione in serie B fino a poche giornate dalla fine quando il processo per illecito causato dalle accuse di Troilo verso Scandroglio stroncarono ogni speranza.

Era un’ottima squadra quella guidata da Bolchi con Genzano, Basili, Giudetti nella sua stagione migliore, i giovani Gioria e Boldini e le colonne Veschetti e Jacomuzzi. Alla fine, concluse il campionato con 40 punti effettivi a soli 4 punti dal Parma promosso in B, con molti rimpianti.

Bolchi lasciò il Novara dopo una sola stagione per partecipare al supercorso di Coverciano che all’epoca non consentiva di allenare contemporaneamente una squadra. Successivamente divenne allenatore di successo raggiungendo diverse promozioni in serie A con Bari, Cesena, Lecce e Reggina oltre a due promozioni dalla C alla B con Bari e Pistoiese.

Continua a leggere

Storia e memoria

il portiere più forte del mondo senza mani

Published

on

By

Garella divenne famoso giocando nella Lazio, nel Verona e nel Napoli ma il suo vero battesimo di fuoco, con un campionato spettacolare giocato da lui e da tutta la squadra, fu in quel Novara di Lamberto Giorgis.

Portiere anomalo per i tempi giocava solo con l’istinto … come dovrebbe fare un vero portiere: gambe, piedi e testa erano i suoi punti di forza; punti talmente forti che l’Avvocato arrivò a definirlo “il portiere più forte del mondo senza mani”.

Tanto era sgraziato ed aggressivo in mezzo ai pali tanto era gentile e buono fuori dal campo. Fu l’idolo di tanti di noi che in quei tempi giocavano in porta e che si arrangiavano come potevano con tutte le articolazioni che avevano a disposizione.

Dimenticato da tutto il mondo del calcio nonostante due scudetti vinti resterà indelebile nella memoria di tanti di noi la cavalcata di quell’anno in cui sfiorammo la promozione in A con lui come protagonista.

Ciumi

Continua a leggere

NSN on Facebook

Facebook Pagelike Widget

Telegram

Ultimi Articoli

Copyright © 2017 Zox News Theme. Theme by MVP Themes, powered by WordPress.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: