Pensieri e parole
Il peso della penna
Published
5 anni faon
By
ilVannu
Come era facile ipotizzare, relativamente allo spiacevole incidente successo a Bruno Tedino durante Novara Palermo il Giudice sportivo si è pronunciato con una non pronuncia. In sostanza ha “detto” che non si è potuto nemmeno archiviare il caso visto che lo stesso, inteso come possibile episodio causato dal pubblico e quindi passibile di un provvedimento nei confronti della Società, per gli organi preposti al giudizio non sussiste. E’ evidente che il nostro ex allenatore sia stato vittima di un “qualcosa”, che sia stato determinato da un evento traumatico piuttosto che da un malore non è dato saperlo, ma appare evidente a chiunque si approcci alla vicenda con una visione lucida e serena che questo potesse essere il solo epilogo possibile visto che, sul campo (e immagino dalle telecamere), non è stato trovato assolutamente nulla che potesse ricondurre il tutto ad un lancio di qualche oggetto dagli spalti.
Come più volte ho scritto, lavoro a Milano; sono circondato quotidianamente da colleghi e amici che del Novara sanno il giusto, ovvero nulla, e che captano cosa succede nel nostro mondo esclusivamente da quello che gli racconto io o da quel poco che i media nazionali scrivono. Lunedì mattina in ufficio sono stato accolto da persone stupite e indignate per un gesto considerato criminale e scemo fatto da una tifoseria insospettabile. Ovviamente considerato avvenuto al 100% proprio perché così è stato raccontato dai media che, eccezion fatta per la quasi totalità di quelli locali (ma ci mancherebbe che così non fosse) hanno avuto un approccio palesemente inquisitorio e di condanna verso un episodio sul quale non è mai esistita una prova o una testimonianza al di fuori del dolore fisico che purtroppo Tedino ha evidentemente provato. La cosa vergognosa è stato leggere i titoloni di alcune primarie testate nazionali sul web e ascoltare i commenti live di Sky totalmente a senso unico, seguiti a ruota da alcuni media palermitani che però si sono messi nella condizione di nemmeno essere presi in considerazione visto la ridicola e fantascientifica ricostruzione del fatto degna di una fiction girata a Cinecittà.
Come dicevo, la cartina tornasole dell’immagine della Società e della città si ha nel verificare come si viene percepiti all’esterno, da chi non si sofferma nei dettagli e non verifica in profondità le notizie (quindi parliamo del 95% della popolazione almeno) e la reazione dei miei colleghi certifica l’evidente danno di immagine subito dal Novara ma anche dai suoi tifosi. Sono l’ultimo che può permettersi di dare lezioni di giornalismo, ma credo di non poter essere smentito da nessuno se faccio presente le differenze tra lo scrivere per esempio “Giallo a Novara, malore a Tedino, si indaga sull’accaduto” oppure “L’allenatore del Palermo Bruno Tedino colpito da un oggetto lanciato dagli spalti”. La penna che si impugna o i tasti che si digitano possono essere armi micidiali in grado di spostare l’opinione pubblica, e proprio per questo da chi lo fa per mestiere ci si aspetterebbe almeno un livello di onestà intellettuale che si è fatto francamente fatica a ritrovare in certi titoloni e in certe ricostruzioni.
Ed ovviamente, in tutto questo, la Società Novara Calcio è riuscita come spesso accade a farmi girare i coglioni proprio per l’immobilismo adottato. L’intervento di MDS, che ho lodato e lodo ancora, è stato preciso e puntuale ma di fatto è rimasto confinato nel microcosmo novarese. Pur immaginando che a quelle parole a Radio Azzurra siano seguite telefonate ai diretti interessati, e comprendendo pure l’attesa di un’eventuale pronuncia della Procura che poi non è avvenuta, trovo errato non aver pubblicato ieri pomeriggio almeno una nota di sdegno nei confronti di chiunque si sia permesso di andare oltre alla mera cronaca e al racconto dei fatti realmente accaduti ma abbia contribuito ad alimentare il sospetto. Non si può sempre stare zitti per paura che qualcuno si offenda e non si può sempre e comunque stemperare i toni in virtù di un buom clima che, casualmente, è sempre ostile nei nostri confronti. Da lettore di giornali pagante, da tifoso militante e da uomo di stadio mi son sentito offeso da questo trattamento inquisitorio e sufficiente che ci è stato riservato, che per quanto mi riguarda avrebbe meritato una replica ufficiale del Novara Calcio che, mentre sto scrivendo questo articolo, purtroppo non è ancora avvenuta. Nel rispetto di Bruno Tedino che non si è sicuramente divertito ma anche e soprattutto nel rispetto e a tutela di noi tifosi.
Mai una gioia insomma.
Claudio Vannucci
(la foto in testa all’articolo è stata presa sul web fonte Tuttosport)
Fondatore dei Blog Novara Siamo Noi e Rettilineo Tribuna, Vice Presidente del Coordinamento Cuore Azzurro e fraterno amico di chiunque al mondo consideri lo stadio la sua seconda casa. O addirittura la prima. Editorialista estremista, gattaro.

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Il regolamento per l’ammissione al campionato di Serie C 2023/24 è una lettura interessante.
È impressionate la quantità di documenti e adempimenti da presentare: licenze, verbali, contratti, certificazioni, dichiarazioni, planimetrie…tutti documenti la cui preparazione richiede parecchio tempo e che solo una società molto organizzata può produrre.
Ma è la parte economica l’aspetto che più mi interessava conoscere alla luce delle ultime indiscrezioni sulle intenzioni del Presidente Ferranti.
Sostanzialmente sono due gli adempimenti economici da rispettare entro il 20 giugno 2023:
“Depositare presso la Lega Pro l’originale della garanzia a favore della medesima Lega, da fornirsi esclusivamente attraverso fideiussione a prima richiesta dell’importo di 350.000 euro”.
Emettere una fideiussione non comporta l’esborso di 350.000 euro ma garantisce tramite un terzo (banca o assicurazione) il pagamento di eventuali debiti del contraente qualora quest’ultimo non fosse in grado di saldare quanto dovuto. Considerato il patrimonio personale di Ferranti ed i rapporti con l’Istituto di credito cittadino, l’emissione della fideiussione non può essere un problema.
Il secondo adempimento è il versamento della quota che per le società associate a Lega Pro nella stagione 2022/2023 ammonta a 60.000 euro. Entro il 20 giugno bisognerà versare 5.000 euro con assegno circolare o bonifico bancario, il resto in comode rate mensili.
Ricapitolando entro il 20 giugno per iscrivere il FC Novara al campionato 2023/24, Ferranti deve tirare fuori 5.000 euro e garantire i regolari pagamenti futuri tramite una fideiussione che tra emissione ed interessi dovrebbe costare intorno a 15-20.000 euro. Non è quindi la scadenza del 20 giugno relativa all’iscrizione il problema del nostro Presidente.
Chiaramente entro la stessa data dovranno essere dimostrati i pagamenti di tasse, stipendi e contributi pregressi che dovrebbero ammontare a circa 1,5 milioni di euro. Questa comincia ad essere una cifra importante che il Presidente ha promesso di onorare ma che farà tutta la differenza del mondo in una trattativa.
Impossibile immaginare che nel giro di qualche settimana, Ferranti riesca a trovare un nuovo acquirente credibile, cedere la società, saldare i debiti e contemporaneamente la nuova società riesca a iscriversi entro il 20 giugno. Tecnicamente impossibile.
La truffa MDS-Rullo-Pavanati cominciò a febbraio 2021 e si concretizzò il 31 maggio 2021 con il passaggio di proprietà da Rullo a Pavanati. Tre mesi di tempo per il passaggio di società da un balordo all’altro con il risultato di non riuscire ad iscriversi venti giorni dopo. La cessione di una società non può avvenire in un paio di settimane, Ferranti se ne deve fare una ragione: l’iscrizione al campionato 2023/24 è un suo compito e dovere così come il pagamento dei debiti accumulati fino ad oggi.
Poi avrà tutto il tempo ed il diritto di scegliere a chi affidare il futuro della nostra maglia. Se a fine giugno con una società senza debiti e con l’iscrizione al campionato 2023/24 in tasca non riuscirà a trovare un acquirente credibile, Ferranti avrà tutte le ragioni di questo mondo: la chiusura della società e la restituzione del titolo sportivo nelle mani del Sindaco sarà un’opzione. Non prima.

E così dopo un anno trascorso tranquillamente ad osservare i soliti incensatori turibolari competere con i baciapile, a loro volta in competizione con i più esperti e inarrivabili barlèca balaüstri, ci aspetta un’altra estate la cui regia sarà nuovamente affidata a Dario Argento.
Ci tocca ancora una volta assistere ai movimenti impastati dei soliti escrementi che vagano da un tubo della fogna all’altro, senza andar d’accordo nemmeno con la carta igienica sporca.
Che si tratti di un imprenditore sanitario o di un giügastròn milanés, conta poco, anzi nulla.
Intanto i cugini d’oltresesia hanno già fissato il periodo per la preparazione in quota, che si svolgerà in Vigezzo, più precisamente a Druogno, mentre noi aspettiamo con ansia di conoscere a quali trafficoni, briganti o maneggioni verrà data in prestito la nostra maglia, che sia targata AC o FC non è importante, essendo questa materia da affidare alla prestigiosa tastiera del Depa.
Per ora accontentiamoci di sapere che si stanno valutando i curriculum di un Romano, un gruppo americano, di un’altro arabo e infine uno biellese. Ci manca il gatto, il topo e un’elefante e poi non manca più nessuno, ma si spera molto nei due leocorni.
Sembra una barzelletta o la solita battuta del cazzo, si è vero, ma dopo avere avuto a che fare con le false promesse NespoloDesalviane, il duo CianciRullo e il figàt in Ferrari Pavanati, io mi fiderei di più dei Leocorni, sicuramente più attendibili dela feccia sopracitata.
E “stu povr om” dal Ferranti, dove lo collochiamo nell’ album del calcio Novarese? In prima pagina di sicuro, posto che dell’FC Novara è stato il primo, colui che ha dato inizio alla nuova avventura ora così precocemente andata a puttane.
C’è da sperare che ci sia qualche altra pagina su cui continuare a scrivere qualche tranquilla pagina di calcio.
Si svegli alla sveltina il Giügastron Milanés, si dia da fare per convincere velocemente con i fatti i più scettici come il sottoscritto, che il suo “legame” con Novara e il suo new Novara sia stato da tifoso vero, anche se di passaggio, consegnando il suo “balocco” a gente seria a cui lei stesso ha passato ai raggi x, TAC, e risonanza magnetica la loro serietà.
Perchè una società che vuole coagulare amore e interesse (sono sue parole), soprattutto in un momento di bisogno come l’attuale, non esita a rompere gli indugi e agire saggiamente correndo anche eventuali rischi personali.
Se ne vada, se può, con onore, dottore, la ricorderemo con misurato piacere direttamente proporzionale alle credenziali che potrà esibire la nuova proprietà a cui affiderà il nostro passato, la nostra maglia e i nostri sogni.
Ci pensi dottore, ci pensi.
Nonnopipo

Valuteremo, non appena lo stesso sarà depositato, il bilancio del Novara FC per verificarne, come abbiamo fatto con le precedenti gestioni, la bontà; il capitolo della gestione ex Ferranti, di conseguenza, lo affronteremo a tempo debito senza nessuno sconto.
Non è ancora giunto il tempo per tirare le somme anche se i presupposti (ci resta da verificarne solo l’epilogo) non sono dei migliori principalmente per quanto, da puri osservatori a volte completamente disinteressati, abbiamo toccato con mano in questi ultimi 20 mesi.
Venti mesi di disastri gestionali che si sono aggiunti ai 36 del trio meraviglia … una somma di mesi nel corso dei quali i nostri coglioni si sono ingigantiti a dismisura.
Ma anche questo è un argomento su cui ritornare a tempo debito e a mente fredda; una mente e un tempo che tanti di noi non si sono regalati in questi anni pronti a gettarsi nelle braccia di chiunque arrivasse pur di partecipare al banchetto, orgogliosi del loro ruolo di cortigiani, obnubilati nel contempo da un potere che non avevano perdendo così il senso della realtà delle cose: sono quattro anni che ci facciamo prendere per il culo da chiunque arrivi e che alzi la mano giurando, su una maglia per tanti di noi ancora sacra, di essere spinto solo da amore e passione.
Ci siamo frantumati i coglioni delle ansie e delle speranze estive così come ci siamo scassati la minchia di dover mostrare gratitudine a chiunque arrivi perché così ci risolve il problema di come gestire il week end.
Il Novara Calcio ( ritorniamo a chiamarlo con il Suo Nome ) merita qualcosa di più per quella che è stata la sua storia … piantiamola di parlare di cordate, da chiunque siano formate, piantiamola …. romani, arabi, americani o indigeni … il Novara non si compra per passione o per amore ma solo per una solida e prospettica lungimiranza da sviluppare nel tempo, senza proclami e senza dichiarazioni di amore… quello ce lo mettiamo noi.
Ciumi
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