“La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.
(Italo Calvino)
Chiunque faccia (per passione, svago o professione), diciamo eserciti il mestiere del giornalista, del narratore, dello scrittore dovrebbe sentire e provare la gioia di raccontare, oltre alle mille cose che occupano il mondo, anche la propria terra.
Ma senza decantarla per questo o quel monumento, per questo o per quel luogo…. solo e semplicemente, come descritto con immensa maestria da Calvino, per quelle piccole cose che quella città, bella o brutta che sia, vivono e rivivono grazie alla tua penna.
E questo non lo hanno fatto solo i grandi narratori classici ma anche i giornalisti sportivi da Brera a Viola a Ormezzano …. questa terra è la mia terra… la loro terra è sempre stata una parte determinante che con passione ha alimentato il loro lavoro.
Quel teatrino, ieri rappresentato da pochi mestieranti di periferia (ampiamente documentato in video) è una brutta pagina che si somma a tante brutte e noiose pagine che loro sono abituati a propinarci periodicamente.
Vedere, e sentire, che nel primo incontro col nuovo mister la nostra città (bella o brutta che sia) viene ridotta ad “una cupola dalla quale poi è meglio scappare verso lidi più accoglienti “ mi ha dato un enorme senso di tristezza.
Non tristezza per Novara, che in realtà un po’ triste di suo lo è, ma per la povertà di animo di queste persone.
Novara è Novara, la ami perché è la tua città, quella che ti ha fatto crescere, che ti ha tenuto la mano quando andavi a scuola o prendevi il gelato con la tua prima fidanzatina… Novara è tutto e niente, ma resta la tua città.
E siccome sei davanti ad un ospite che quella città ti dice che la vorrebbe vivere tu, mesteriante di questa minchia, questa città la difendi … prendi per mano Di Carlo e lo accompagni a vedere quelle piccole cose che fanno grande una città… le piccole cose … ma non le conosci … cosa vuoi fargli vedere.
Quello è il nuovo allenatore della squadra di questa città … una squadra che non è fatta solo di maglie, schemi, palloni e allenamenti; come può capire cosa può rappresentare Novara nel Novara ridi pure mentre gli spieghi che non vale la pena di visitarla, che lo potrebbe fare un un minuto … mesteriante, misero e triste mesteriante.
Scusaci Di Carlo, scusaci soprattutto perché non siamo così, amiamo anche se critichiamo spesso la nostra città così come tu ami la tua… ci hanno fatto crescere le nostre città e resteranno nei nostri reciproci cuori come le più belle delle mondo, perché racchiudono e raccolgono i nostri ricordi.
Scusaci anche per la qualità della platea che hai dovuto affrontare … non sono tutti così, ma imparerai a conoscerli… così come imparerai a scoprire e ad amare i luoghi nascosti di questa città che ti accompagnerà per i prossimi due anni.
Ciumi
Lascia un commento