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Come i gerani sui balconi

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I proprietari delle squadre di calcio che funzione riconoscono ai tifosi che sostengono la squadra durante la partita? La funzione di abbellimento dello spettacolo. Una funzione di contorno, come i gerani sui balconi in estate. Il proprietario del Novara Calcio 1908 S.p.A. in una recente intervista afferma che, lui, non presta attenzione ai numeri di presenze nello stadio, ma considera solo la qualità del tifo. Se siamo in pochi, pazienza, ma occorre che facciamo un tifo piacevole. Ora che gli ultras nel calcio, nati sulla scia delle contestazioni della società nel secolo scorso, debbano avere un gradevole comportamento, dipende molto da quello che accade in campo. Quest’anno, viste le prestazioni del Novara in casa, non si può chiedere alla tifoseria una partecipazione di qualità.
Bisogna che il nostro ben amato presidente ci sopporti, siamo pochi e per di più siamo pure rompiballe, sempre lì a tagliare il capello in quattro. Vorrei rassicurare chi definisce la tifoseria nuaresa come un’accozzaglia di ‘’maicuntent’’ in perenne disaccordo con la dirigenza della società : ci sono stati momenti che qui si era tutti felici; non mi riferisco solo a quando il tiro di Rigoni si infilò all’incrocio dei pali in Novara vs Reggina, ma anche ogni volta che vedevamo Pablo esultare.

Ma veniamo al punto sulla rarefazione numerica ( eufemismo) che ha provocato una visione della curva piuttosto vuota e quindi con una funzione di abbellimento ai minimi termini. È vero che ormai i fenomeni aggregativi, non solo a Novara, stanno conoscendo un declino dovuto all’estrema individualizzazione ( tutti con la faccia sul visore del telefonino) contrapposta alla socialità ( discorrere con il vicino sui cambi che ha fatto l’allenatore), ma qui ci abbiamo messo del nostro per ridurre le presenze sugli spalti. La gestione dei rapporti con i tifosi va bene quando si offre agli universitari tutto il girone di ritorno a soli due euro simbolici; bel gesto quando alcuni giocatori vanno a trovare il Ginone e fanno una foto con lui o quando vanno in ospedale dai bambini. Va bene, ma occorre studiare, visto l’andamento dei risultati in campionato, qualcosa che sappia ‘’ridare l’entusiasmo’’ ( citaz. Nunez64) . Come fare a ridare l’entusiasmo in un luogo, lo stadio vicino all’Agogna, uno degli ultimi posti di incontro e aggregazione dove ci si può sentire parte del Nuara ?

Analisi delle cause e poi attuazione dei rimedi. La disillusione da parte della tifoseria che si volesse dare continuità con una prima squadra ‘’da play off ’’ è ormai conclamata; abbiamo capito che la priorità è il pareggio del bilancio ( che forse… nel 2019 ) e l’autofinanziamento attraverso la cessione dei giovani ( pura illusione ), tuttavia occorre dare almeno una ‘’quadratura’’ alla prima squadra con una base di giocatori e allenatore non presi al ‘’last minute’’.
Non bisogna chiedere ai noi tifosi di diventare esperti di finanza o di televisione, caro presidente del Novara , lei non può dire che i numeri dei tifosi sugli spalti non è importante, dare solo considerazione al bilancio e ai proventi derivanti dalla televisione, può essere deleterio. Alla televisione SKY, che tiene in piedi il baraccone, serve la tifoseria attorno al campo verde altrimenti lo spettacolo perde la qualità di ‘’evento’’ che può essere venduto. Se la merce è scadente non si vende. Il calcio per essere una merce da televisione deve avere una sua coreografia, e se noi tifosi manchiamo numericamente, miniamo la qualità del quadretto d’insieme.

Trasformare il tifoso pagante in solo un soggetto spettatore e consumatore dell’evento, operazione in atto nelle grandi città della serie A, qui in provincia sta creando solo lo svuotamento causato dalla disorganizzazione societaria e dal non più ‘’riconoscersi’’ in questa squadra. La soluzione non si può ottenere solo all’interno dello stadio, trattandosi la situazione della curva solo la ‘’fotografia’’ della gestione dei rapporti con chi ama il Novara, ma occorre cambiare politica iniziando innanzitutto a considerare il tifoso non semplicemente una variabile della quale si può anche fare a meno ( non ci possono essere troppe squadre come Sassuolo o Chievo con i tifosi numerati, se no SKY a chi vende le partite?).

I gerani vanno bene solo sui balconi d’estate.

Nino1921

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Pensieri e parole

… per tirare su un po’ il morale …

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Buon giorno Singnor Dottore Eviro Naser Mohamed Ali Mohamed Altamimi, sono Nonnopipo Retired-Dialect Expert- Nonnopipo- Worksite Assistant- Pilato Ponzio.

Intanto la ringrazio per aver concesso questa intervista al Blog “Novara siamo Noi” il cui direttore generale (minuscolo), Vannucci Claudio, sarà penalmente unico responsabile dei contenuti a venire.

Per facilitare la dizione dei suoi nomi e cognomi mi limiterò a riferirmi a Lei chiamandola amichevolmente Eviro, in quanto proveniente dagli Evirati Arabi.

Le chiedo dunque se Ella preferisce rispondere alle mie domande in italiano o inglese o in arabo.

Eviro: Sta mia lì a gni mat, al dialèt nuares al va benone

NSN: Ma allora Lei non solo conosce l’Italiano, ma addirittura il dialetto novarese, sono veramente              sorpreso!!

Eviro: Am l’ha mustrà cul che ti ti ciami al “giügastron Milanés” che m’ha ubligà a imparà al dialèt da Milàn, da lì a imparà anca cul da Nuara l’è stai un giöch da fiulìn 

NSN: Allora Eviro, da dove nasce questo interesse per il Novara fc?

Eviro: Interèss?? Qual interèss? Al mè ziu che l’è sciùr mè ‘l mar, l’è un grand Eviro parchè gh ha la belèssa da vutantacinq nivùt, tüti lasaròn che i gh han mia voja da lavrà a parte mi. Ben, al mè ziu, sò mia cume, l’è ricevù una cartulina che la rivava da Nuara, spedì da un so amis che al gh ha un negossi d’articul arabi propi in cità, roba pregià eh, mia cume cula bataria che i vendan i cinés. La cartulina la mustrava un campanil alt püssè da cent métar, e lü m’ha urdinà d’andà a Nuara par cumprala. I n’ho parlà cunt al Sindich … ‘mè l’è ch as ciama … ah ècu … ‘dèss im ricordi …  Scagnelli, ma pürtrop m’ ha rispundü che sta turr da cemént, par adèss, l’è mia in vendita, magari as na parlarà la prossima legisladüra, ma mi ho mia capì cus’ al vuréva dì, cus’ l’è la legisladüra? Alura al Sindich m’ ha dì: “ Ch’ al senta brav om, igh fo una pruposta: al Giügastron Milanés l’è in vià a cercà un quai povar diavul dispost a cumprà al Nuara dal balòn, cul dal fulbar, parchè al vöra andà in pension e al deva siguì i cantiér di lavùr cume tüti i pensiunà che is rispètan”

NSN Dunque, Eviro, il vostro desiderio non era quello di acquistare il Novara fc. ma bensì la Cupola di San Gaudenzio, se ho ben capito! Lei, caro Eviro, non si rende conto del valore storico, artistico, simbolico, che questa costruzione rappresenta per la città di Novara e per i novaresi, un capolavoro di Alessandro Antonelli!!

Eviro: Si, i la so, ma anca al Nuara d’ un para d’ani fa, prima da quest, l’era un patrimoni dla cità, ma l’è stai rubà da una banda da giargianés senssa vargogna, in cunfrunt dl’ uspedalier, dal rutamat e dal figàt, mi i son una garansia … ma ch’ am disa un po’, in che squadra al giöga stu Alessandro Antonelli che i la cumpri sübit?

NSN: Allora Signor Eviro, lasciamo perdere la Cupola, l’Antonelli e il Sindaco impegnato com’è a far iniziare (?) i lavori del ponte XXV aprile, mi dica: la trattativa è a buon punto?

Eviro: Mia trop! Al Giügastron milanes al vuraria che mi igh dò i sold che l’è spendü l’ han passà par la squadra, cui dal telepass da Milàn a Nuara e anca al rimburs dla bensina e cul di scuntrìn dl’Autogrill. I sold dal regal par la cresima dal so nivut però igh i a dò mia, as na parla gnanca.

NSN: Posso chiederle quali progetti avete riguardo al Novara fc?

Eviro: Prugèt? Quai prugèt? i Prugèt i a fan j ingegnér, cui che duvrian rifà cul punt che al diséva prima, mia i pruprietari di squadri dal fulbar. Nün i vuruma che la squadra la giöga ben, e la fa divertì al püblich, che m’han dì i hin i solit tri gat. Nün dai nostri squadri i vuruma al méj : insuma i vuruma l’ ecelénsa.

NSN: No scusi Eviro Altamimi, cosa intende per Eccellenza? non sarà mica la categoria nella quale finirà il Novara fc, vero?

Eviro: Mah, cus ti vöri ch’ it disi!! Mai limità la forsa dla pruvidénssa, anca la squadra d’un’ isula meravigliusa cume Capri la giöga in Ecelénssa, se la giöga lé, poda giügà anca al Nuara.

NSN: beh, ammetta almeno che non è un bel biglietto da visita quello che sta dicendo …

Eviro: No no, alura ti sè capì na got, no … na got a la disa al giügastron milanes … alura ti capissi gnenta, it la spieghi una volta par tüti: i sold che i servivan par cumprà la cüpula, che da nün l’ avrìan sbatà giò da almenu trent’ani par fa sü un bèl céntar cumercial, i sèrvan par cumprà al Nuara, pagà i vissi dal giügastron, cumprà un palassi cunt la curt che as ciama Brulèt, e una deséna da laghèt che m’ han dì che is ciaman risèri, che i trasfurmarò int una piscina granda granda cun la spiagia. Pö dopu, cul ch’ a rèsta i a dopri par vénd i giügadur.

NSN: Mi scusi Signor Eviro Altamimi Moha … vebbè lasciamo stare le parole crociate, forse voleva dire “acquistare” i giocatori!!

Eviro: no no, véndai, però i paghi mì chi i a cumpra, parchè nissüna al pìa giügadur cusì, ma as sa, cunt i dané as poda fa tüt. Senta un po’, ma cul palassiòn gross in Piassa dla Repüblica ti sè mia  quala l’è l’agensìa imubiliar che la vénda? Pö cun calma t’im a spieghi cusa vöra dì “Repubblica”.

NSN: Credo che sarebbe meglio finire qui l’intervista. La ringrazio, ma l’aspetto dopo il “closing” per verificare la bontà delle sue intenzioni, non ci deluda e rispetti la nostra maglia. Le auguro di riuscire ad acquistare il Novara fc anche perchè, altrimenti, il Giügastron milanés se non venderà a Lei, a fine stagione cederà la società al primo che passerà per strada.

Eviro: Ch’ as preocupa mia, ‘ndarà tüt ben …  però ch’ a ma spiega una roba: cusa l’è al “closing” sarà mia un quai trüch dal Giügastron?

NSN: No, tranquillo, mi riferivo alla chiusura della contrattazione in corso per l’acquisizione del Novara fc.

Eviro: ah, cusì va bén, però sti bén in campana a mia püblicà futugrafji prutegiü dal “copyright” senssa al mè permès, parchè vüaltar i si fürb e iv fasì püblicità cun la mè facia.

NSN: Caro Eviro non si preoccupi, noi non siamo dei “barlafüs”, forse un po’ giügastron si, lo ammetto. Grazie e a presto.

Nonnopipo

NdR: La fotografia a corredo di questo articolo viene scelta dal capo redazione Vannucci. Mi dissocio se tale foto risultasse protetta da copyright.

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Volare alto

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Vi ricordate De Salvo padre e figlio? Vi ricordate Rullo padre e figlia? Nespoli, Cianci, Lisi, Inverso, Civitarese, Bonanno ve li ricordate? E Pavanati ve lo ricordate? Li abbiamo visti, li abbiamo conosciuti e sappiamo bene cosa hanno fatto al nostro Novara.

Perché quindi dovrei avere paura o dovrei avere preconcetti su Genny Savastano, Kim Jong-un e Al Tamini?

Cosa può succedere di peggio di quello che già è successo? Quello che c’era da proteggere, da tutelare e da difendere non c’è più. Il 1908 è stato annientato da quelle brave, rispettabili e italianissime persone di cui sopra. Se andrà male ricominceremo nuovamente da zero, ci sarà un nuovo Sporting Novara, un Real Novara oppure una Pro Novara con un nuovo illuminato imprenditore di qualsiasi provenienza ma chiaramente non novarese che ci farà ripartire dalla serie D o magari dalla terza categoria, dalla quale saremmo già dovuti ripartire tre anni fa.

Quindi ben venga Al Tamini che Emiro non è ma che qualche soldino da buttare ce l’ha di sicuro e quasi sicuramente non ha i precedenti penali ed i fallimenti alle spalle di molti ex proprietari del Novara. Ben venga la sua corte di persone pittoresche, ben venga il fatto che non hanno alcun legame con Novara e con i novaresi, ben venga che provenga dall’altra parte del mondo. Che siano benvenuti i nuovi barbari!

Il bottino da depredare non c’è, non ci sono entrate ma solo spese, non c’è storia ma solo presente e futuro. Chi arriverà dovrà investire un sacco di soldi e ricostruire da zero una società senza strutture, senza settore giovanile, senza personale. Nessuna entrata è prevista almeno finché la categoria sarà questa.

Non ci sono alternative, non c’è nulla da perdere ma tutto da guadagnare. Questa storia me la voglio proprio godere, hai visto mai che riusciamo a fare un altro giro di giostra?

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Pensieri e parole

Ma la mappa per andare dove?

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L’espressione ‘mettersi sulla mappa’ l’ho sentita per la prima volta dal grande Federico Buffa nelle sue Storie Mondiali. Peccato che parlasse del grande Uruguay del primo Mondiale del 1930 di Nasazzi e Andrade, e sinceramente risentire la stessa espressione ieri dal potenziale nuovo proprietario di una squadra di C al termine di un’amichevole con la Caronnese mi ha provocato la stessa reazione di quando guardo un qualsiasi film della commedia all’italiana: un sorriso tipo quello che si produce per contrazione sul letto di morte e tanta tanta malinconia da decadenza. Le tre parole dette in inglese stentato da Altamimi mi hanno ricordato molto la scena dell’adolescente che esce la prima volta con la tipa e cerca di dire tutto quello che può compiacerla nella speranza di ricavarci almeno un limone e un po’ di petting spinto e ripete a pappagallo tutto quello che vuol sentirsi dire: e allora ‘il Novara non è come le altre nostre società, ‘non cambieremo nome alla squadra’, ‘la qualità della città, dei servizi e della GENTE’ (come se avesse conosciuto un cristiano a parte Ferranti che novarese non è e un paio di esponenti politici locali), e poi il mirabolante ‘we want to put Novara in the world map’. L’ho detto bene? Adesso mi fai almeno una pippa, per favore?

Peccato che il personaggio sia talmente ambizioso da essersi assicurato di fare il potenziale closing a calciomercato finito perché i soldi per svincolare un paio di scarti dello scorso anno e fare spazio in rosa per prendere almeno un elemento di alto livello per la categoria che guadagni più di 50K netti l’anno col cazzo che si è sognato di metterli. Ma sicuramente sono io che non capisco la grande sensibilità di questo Ronn Moss in kandura che, come uniche credenziali nella vita, oltre a una spiccata passione per lo sport ribadita circa 350 volte, ha quella di aver fatto basket a livello professionale e judo, e che evidentemente non ha voluto rompere i delicatissimi equilibri sportivi dietro a questo Novara povero ma bello che sta nascendo.

Aspettiamo dunque, il tempo per metterci sulla mappa ci sarà. Per ora la mappa è quella per andare a far ridere i polli. E, a proposito di personaggi politici locali, io la foto del taglio del nastro accompagnati dal fratello con le ossa grosse di Genny Savastano e da quello che va a tagliarsi i capelli dal parrucchiere di Kim Jong-Un me la sono salvata. Così, per ogni evenienza futura, nel caso in cui alla prossime elezioni di polli non ne avessimo fatti ridere abbastanza.

Jacopo

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