È una interminabile e desolata domenica di gennaio, il sole splende nonostante tutto e la crisi di astinenza da calcio giocato ha ormai assunto contorni che nemmeno i margini del sogno ipotizzati da Corini sono riusciti a sfiorare.
Ci incontriamo con Tano, il presidente del Club dell’Alcarotti, per fare due chiacchiere ma, soprattutto, per celebrare il ritorno, in grande spolvero, di uno striscione che ha fatto la storia del Novara Calcio negli ultimi 48 anni.
Così, mentre il sole penetra tra le nubi sferzando con una colonna di luce la stanza calda dove abbiamo preso posto, con due bicchieri di Armagnac a farci compagnia, iniziamo a chiacchierare.
NSN: Tano raccontaci come nasce questa iniziativa
Tano: non abbiamo fatto niente di più che il nostro dovere. Preciso innanzitutto che il nostro Club vive di vita pulsante. Non siamo solo un marchio con un presidente ma un gruppo, con ruoli ben definiti, che alimenta quotidianamente pensieri, azioni, gioie e sofferenze a fianco del Novara. Abbiamo sponsorizzato un libro, supportiamo per quanto possibile due onlus, siamo costantemente presenti nelle trasferte, promuoveremo l’iniziativa degli amici dei “Pionieri del pallone” che quest’anno celebreranno i 110 anni di vita del Novara, abbiamo aderito e dato forza propulsiva al vostro blog perché crediamo che il tifo non possa essere vissuto in maniera passiva.
In questa ottica, quando abbiamo appreso che il vecchio e storico striscione aveva tirato le cuoia ci siamo guardati negli occhi e, in una sera, abbiamo deciso che quello sforzo economico toccava a noi, perché quella è la storia dalla quale siamo nati.
Noi non abbiamo risorse per cui il nucleo storico ( quello che potrebbe essere definito un direttivo) ha deciso di autotassarsi per progettare e realizzare quello che tutti sabato prossimo potranno vedere lá in alto nella curva, nella sua casa.
NSN: quindi il Forza Vecchio Cuore Azzurro ritornerà a splendere ed a scaldare i cuori per la partita con il Carpi?
Tano: si! Lo abbiamo già consegnato alla curva nel pre partita col Perugia ma il pubblico era così esiguo che quasi nessuno se n’è accorto. È molto più grande del precedente ed è fatto con un materiale che ( incrociamo le dita ) dovrebbe resistere a qualsiasi condizione atmosferica. I colori sono quelli che tutti conosciamo ( blu Savoia con scritta bianca ) e speriamo che il suo ritorno allo stadio contribuisca a darci quelle soddisfazioni che quest’anno non abbiamo quasi mai assaporato.
NSN: A proposito di soddisfazioni come vivi tu, e come vivono i tuoi, questo momento del Novara un po’ controverso?
Tano: noi ne abbiamo viste tante, non solo gli anni bui della C2, ma anche (se non sopratutto) quelli di un tempo che non c’è più. Siamo la memoria storica, quella che, pur avendo visto giocare Vivian, il Nini o Gavinelli ha ancora voglia e passione per vivere ogni momento, bello o difficile che sia, con la forza che ci deriva dal nostro vissuto. Alziamo i toni quando è il momento di farlo ma sappiamo smorzarli nei momenti in cui è necessario raccogliere le forze e continuare a profondere una passione che non ci abbandonerà mai.
Non viviamo di dogmi e, se questo è un momento difficile, siamo convinti che sia anche il tempo di mantenere i nervi saldi in attesa di vedere cosa farà la Società. Saremo pronti a bacchettare scelte sbagliate ma, proprio in virtù di quello che rappresentiamo, preferiamo aspettare evitando di spargere panico.
NSN: ottimismo per il futuro?
Tano: il calcio è fatto di realtà. Una realtà che devi giudicare giorno per giorno. Ad oggi non abbiamo visto quasi niente di buono ma, come tutti sanno, a febbraio ogni anno inizia un nuovo campionato. Ci aspettiamo di vedere un cambio di marcia importante e, se dovremo soffrire soffriremo, se potremo gioire lo faremo con quella sconfinata ironia che ci deriva dagli anni che portiamo sulle spalle. Inutile esprimere giudizi in questo momento della stagione, lasciamo la palla a chi deve agire forti del fatto che le dichiarazioni rilasciate dalla Società in questi giorni dovranno poi trovare un riscontro nella realtà… noi saremo lì a valutare … sarà quella la realtà in cui ci specchieremo.
L’Armagnac è quasi finito, Tano spegne il suo ultimo cigarillo e quei raggi di sole che scaldavano la stanza hanno lasciato il posto ad una nebbiolina che ci fa ritornare ai vecchi tempi. È sempre un piacere parlare con Tano che ha nell’equilibrio e nella forza della ragione le sue grandi virtù.
Il Forza Vecchio Cuore Azzurro giovedì prossimo sarà montato in alto nella curva e pensiamo che sarebbe importante che tutti, pubblico e giocatori, prima dell’inizio della partita di sabato si alzino in piedi e lo salutino.
Lo salutino con orgoglio e con la consapevolezza che quelle quattro parole hanno accompagnato la vita di ciascuno di noi.
Lascia un commento