Campionato
Son soddisfazioni!!
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6 anni faon
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Nonnopipo
-Nonnopipo, ma dove stai andando?– mi chiedono all’unisono Nonnalanto e i nivùd.
La risposta immediata e secca non si fa attendere : – Vado a vedere il Novara che gioca alle 12:30, poi torno su in valle … verso le 17 sarò di ritorno.
-Ma se siamo arrivati ieri sera!! e già te ne vai??!!-
Inizia così la giornata della Madonna, nel senso della festa dell’Immacolata che ricorre l’otto di dicembre.
Centoventi chilometri per due fanno duecentoquaranta, e cosa saranno mai quando li percorri per assistere alla partita della tua squadra, anche se ti trovi in vacanza!!, che poi di vacanza non si tratta dovendo spalare neve, spaccare la legna per rifornire il caminetto e indossare una tuta termica anche per mettere fuori l’immondizia.
Certo che se la tua squadra del cuore giocasse una partita di quelle che ti emozionano, tutti quei chilometri li avresti percorsi con la massima soddisfazione.
E la partita del Novara contro i pigiamati è proprio una di quelle che soddisfano anche i palati più esigenti.
Organizzazione in campo come non se ne vedeva da tempo, rinvii precisi della difesa a tre come mai se ne erano visti in precedenza, Troest che pescava i laterali con precisione millimetrica permettendo loro di crossare poi in modo impeccabile e soprattutto con palle normotese ad altezza utile per consentire a Maniero di colpire di testa nel migliore dei modi: tutti i giocatori scesi in campo hanno effettuato almeno un cross classificabili in un ventaglio che andava dai rasoterra ai parcheggi di piazzale Kennedy.
È stata buona cosa allenare i nostri a fare cross quando il nostro centroavantone era infortunato, così ora siamo certi che li sanno fare, mentre ora che il Manierone è sistemato al centro dell’attacco si possono mettere in atto nuove e valide alternative, ben sapendo che, se dovesse mai esserci bisogno saremmo in grado di fare traversoni per la zucca di turno.
Gioco armonico, spettacolare, avvolgente e avvincente, preciso come una lettera di Equitalia, trascinante come solo due buoi saprebbero fare con una siloria, dirompente come il Terdoppio di questi tempi.
Ma ciò che ha impressionato favorevolmente i sempre piú numerosi tifosi presenti al Piola, è stata la precisione con cui questi occasionali cross, coperti dal segreto di stato, partendo dalle fasce raggiungevano i terminali offensivi con dati statistici positivi quanto lo sono quelli dell’ ISTAT sull’ occupazione che aumenta solo grazie ai contratti di lavoro al massimo di due settimane.
Non un traversone fuori luogo, mai un volo aereo della palla la cui destinazione non risultasse appetibile alla nostra punta o agli inserimenti dei difensori e centrocampisti, che per stabilire chi di loro dovesse mai inserirsi tiravano alle buschette.
Poi i tagli; perfetti nella loro proposizione, trancianti nel modo in cui le innumerevoli seconde punte proposte dall’Eugenio, fendevano trasversalmente l’area avversaria aggredendo con ardore gli spazi vuoti: un via vai che neanche nel centrosinistra attuale si può riscontrare.
Ma le cose migliori però le ha proposte un centrocampo attento e preciso nella fase esecutiva, veloce come neanche il nostro governo è stato capace di esserlo con una legge semplice semplice come lo jus soli, manovriero e propositivo, che però ha rimpianto l’inspiegabile panchina offerta al centrocampista più creativo e rapido di cui disponiamo, ovvero quel Ronaldo Pompeu che tutta la serie B ci invidia.
Risulta poi confortevole constatare che i gol, che malauguratamente subiamo, scaturiscono da azioni sviluppatesi in modo del tutto occasionale, il cui conseguo porta spesso al tiro l’avversario di turno.
Di solito queste azioni nascono dalle più svariate posizioni, ma noi no, noi siamo misteriosamente obbligati a consentirne lo sviluppo solo ed esclusivamente dalla parte destra, sicchè sia ben chiaro a tutti che dalle altre parti non si passa e che non si provi neanche a farlo, tanto sarebbe inutile, insomma, o da destra o niente.
Almeno così possiamo concentrare le nostre attenzioni solo su un unico settore del campo.
Poi fa piacere constatare l’evoluzione tecnico tattica che ha portato i difensori a cercare con bramosia, fin troppo ossessiva, i nostri dinamicissimi centrocampisti, punte, mezze punte, punte intere, punte così così, piuttosto che cercare lanci improbabili che gli ottimi e qualitativi piedi educati di Troest e Mantovani avrebbero comunque garantito come una buona possibile alternativa.
Insomma, contro la Cremonese abbiamo potuto assistere a una prova che ci ha rincuorato sulla bontà delle cose fatte sino ad ora, garantendoci una buona dose di tranquillità che sarà la compagna di viaggio ideale verso un ottimo e tranquillo girone di ritorno.
Partendo da queste obiettive considerazioni suggeriremmo al nostro patron, Al Massimo Te Salvi, e al suo primo collaboratore, l’abominevole uomo del mercato, lo Teti, peraltro non abbisognanti di consigli in quanto dotati di un raro senso di praticità, che a gennaio non serviranno interventi rammendativi nè tantomeno correttivi a una rosa sin quì rivelatasi competitiva e completa, anzi da sfoltire attraverso la cessione di qualche elemento appetibile buono a far plusvalenza.
Capitolo arbitri: ineccepibile la direzione del Signor Forneau di Roma capitale (senza nessuna allusione eh) il quale non ha abboccato alla sceneggiata messa in atto dal nostro attaccante esattamente come saggiamente fece il suo collega che ci arbitrò a Terni.
Forsa Nuara tüta la vita
Nonnopinocchio
Novara perchè è la mia città, il Novara calcio perchè è la squadra della mia città, il dialetto perchè se il futuro è una porta il passato è la chiave per aprirla. Forsa Nuara tüta la vita.

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Mister Gattuso schiera per la quarta volta consecutiva la stessa squadra per almeno 10/11 ed i risultati si vedono, con tutti i nostri limiti tecnici e tattici, il Novara è una squadra con una logica di gioco, con ruoli e compiti definiti, resistiamo in difesa all’attacco atomico del Vicenza e appena possiamo rispondiamo colpo su colpo. Pur mantenendo la stessa squadra titolare il mister azzurro varia modulo a seconda dell’avversario e del momento. A volte questo confonde l’avversario e a volte manda in confusione noi stessi ma alla fine è sempre il risultato che conta. Non credo si possa chiedere di più a questo gruppo, non credo che uno schieramento tattico diverso con questa rosa, possa portare risultati migliori. Farei giocare anche io volentieri Benetti, Ferrini e Furino ma sono almeno 40 anni che non giocano più a pallone e giocatori con quelle caratteristiche oggi non esistono più.
I numeri finalmente dicono che per la prima volta quest’anno abbiamo overperformato in fase offensiva. A fronte di 6 tiri fatti ed un indice XG di 1,08 abbiamo realizzato due gol. Il Vicenza con 17 tiri verso la porta azzurra e un indice XG di 2,02 avrebbe meritato i tre punti come spesso è successo al Novara quest’anno. Questo è il calcio, non contano i numeri, contano i gol in fondo al sacco.
Il possesso palla dominato dai vicentini (68% vs 32%) conferma che non basta il dominio del gioco, le componenti che portano alla vittoria sono tante ed il possesso palla è solo una di queste. Per la quinta volta nelle ultime sei partite rimontiamo lo svantaggio parziale e considerando le partite con Renate e Pro Vercelli rimontiamo per otto volte un gol di svantaggio e anche questo deve voler pur dire qualcosa, la squadra ci crede sempre e l’impressione è che gli schiaffoni ricevuti fino a poche settimane fa siano serviti a costruire una dura scorza sulla pelle dei ragazzi che, come Rocky contro Ivan Drago, continuano a ripetere “non fa male, non fa male” fino alla fine.
Siamo arrivati alla sedicesima giornata (otto partite con Buzzegoli in panchina e otto con Gattuso). La classifica parziale delle otto partite tra la nona e la sedicesima vedrebbe il Novara sempre invischiato nella zona retrocessione ma con una prospettiva completamente diversa:
11 Lumezzane 9
12 Legnago 9
13 Pro Patria 8
14 Alessandria 7
15 Novara 7
16 Fiorenzuola 7
17 Arzignano V. 7
18 Pro Sesto 6
19 Renate 5
20 Pergolettese 4
Se si analizzasse la classifica delle ultime 5 giornate il Novara sarebbe fuori dalla zona retrocessione ed addirittura in lotta per l’ultimo posto play off. Invece sappiamo bene che la realtà è diversa e nonostante tutti i miglioramenti e le emozioni che i ragazzi ci stanno dando, siamo sempre all’ultimo posto in classifica.
Ed ora il Legnago che nonostante la vittoria di ieri contro la Pro Sesto rimane una delle nostre concorrenti dirette per la salvezza. I veneti sono la squadra con il possesso palla medio più basso di tutto il girone A ma abbiamo visto che questo non è un dato indicativo sulla qualità di una squadra. Gioca con un 3-5-2 molto coperto ma con due punte centrali ben strutturate. Sono in serie positiva da cinque giornate e la classifica attuale è ben superiore alle aspettative iniziali. Hanno numeri bassi nel reparto offensivo (tiri verso la porta e indice XG) ma più che buoni in fase difensiva (tiri subiti e indice XGa). Sono molto meglio del Novara nel dato dei gol fatti e subiti. Sarà un’altra battaglia difficile da vincere.
-0 punti dall’ultimo posto
– 6 punti dalla salvezza diretta
-11 punti dai play off
22 partite da disputare e 66 punti a disposizione

Centimetro dopo centimetro raggiungiamo il Fiorenzuola e abbandoniamo l’ultimo posto solitario. Guadagniamo un punto anche dalla quota per la salvezza diretta. Sarebbero bastati due pareggini al posto di qualcuna delle sette sconfitte per stare un po’ più tranquilli, così come, banalmente sarebbe bastato vincere con la Giana invece di essere raggiunti nei minuti finali e pareggiare una partita già vinta. Catalano è sempre dietro l’angolo.
– 0 punti dall’ultimo posto
– 6 punti dalla salvezza diretta
-10 punti dai play off
23 partite da disputare e 69 punti a disposizione
Il primo tempo di Lumezzane-Novara è stato orribile, logica conseguenza di due squadre che si sono affrontate pensando solo alla fase difensiva, giocando sempre con undici uomini dietro la linea della palla con il risultato di non tirare mai nello specchio della porta per 45 minuti. All’inizio del secondo tempo il jolly pescato dal Lumezzane ha sbloccato la partita e le occasioni da gol sono arrivate per entrambe le squadre. Pareggio giusto, rappresentato anche dai numeri: possesso palla 45% Lumezzane, 55% Novara. Tiri verso la porta: 10 Lumezzane, 8 Novara. Indice XG 1,67 per entrambe le squadre.
Ed ora tocca alla corazzata LR Vicenza. Tra Azzurri e Biancorossi ci sono 15 punti di differenza, gol fatti e gol subiti nettamente a favore del Vicenza e anche tutti i numeri medi analizzati sono a favore dei nostri avversari. Anzi per i numeri (tiri fatti e subiti e per l’indice XG) il Vicenza dovrebbe trovarsi al primo posto in classifica insieme al Mantova. Aggiungiamo che i veneti hanno già perso contro l’ultima in classifica e sarà quindi difficile il ripetersi dello stesso errore tattico e di concentrazione da parte dei veneti. Pronostico a senso unico e nulla da perdere, quindi la situazione è eccellente.

Dopo quattordici partite e centosessantotto tiri verso la porta avversaria finalmente è arrivata la prima vittoria.
Ed è assolutamente normale che la vittoria sia arrivata nella partita dove non abbiamo segnato se non su rigore e nella partita in cui i numeri raccontano un equilibrio assoluto: possesso palla 50% a testa (nonostante la Pergolettese abbia il secondo miglior possesso palla del girone), quindici tiri verso la porta a testa, e un indice XG (gol attesi) e quindi anche XGA (gol incassati probabili) praticamente identico: 1,94 Novara e 2,04 Pergolettese. Era una partita che “doveva” finire 2-2 ed invece è finita due a uno per gli azzurri. Era ora.
In generale le statistiche dicono che tiriamo spesso verso la porta avversaria, molto più di quasi tutte le squadre del nostro girone e questo è indiscutibilmente un fatto positivo. È negativo invece non tradurre in gol tutte le occasioni create. Sogno di non subire neanche un tiro in porta, schierando il modulo più difensivo possibile e sogno di vincere quella partita con due tiri in porta anziché venti ma purtroppo è altamente improbabile che accada se non hai in squadra Ronaldo o Lescano.
La ricerca del gioco è l’unico modo che abbiamo per vincere o per pareggiare, anche rischiando qualcosa in difesa. Mister Gattuso è arrivato a questa conclusione e come ha spiegato in conferenza stampa è tornato al 4-3-3 dopo aver provato tutti i moduli possibili per dare più solidità alla fase difensiva, che hanno però peggiorato le cose perché le caratteristiche dei giocatori a disposizione sono quelle che sono e gli errori individuali e di posizione si ripetono indipendentemente dal modulo.
E ora pensiamo al Lumezzane che dopo quattro sconfitte consecutive, ha vinto due partite e ne ha pareggiato un’altra senza incassare gol…Mister Franzini utilizza un 4-3-3 con un centrocampo di grandissima esperienza e sostanza con i nostri ex Simone Pesce e Marco Moscati ai quali si aggiunge il trentunenne Ilari che si alterna con un altro ex azzurro, Manuel Malotti. Al Lumezzane non interessa il possesso palla (38% nell’ultima vittoriosa partita) e nonostante non abbia grandi numeri, sicuramente peggiori dei nostri nei tiri fatti/subiti e negli indici XG/XGA, segna più gol di noi e ne incassa molti meno, indice di una buona organizzazione difensiva e precisione in attacco.
La vittoria di domenica consente agli azzurri di portarsi ad un punto dall’ultimo posto e fa guadagnare punti sia sulla zona salvezza che da quella play off. Non serve molto, serve vincere.
-1 punti dall’ultimo posto
– 7 punti dalla salvezza diretta
-9 punti dai play off
24 partite da disputare e 72 punti a disposizione
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