Siamo nel febbraio del 1981, frequentavo la prima superiore al Mossotti mentre Ciumi insegnava Teologia Applicata alla Sorbonne.
C’era ancora tanto terrorismo in Italia ma ormai eravamo arrivati alla resa dei conti. Vengono arrestati quasi contemporaneamente Fioravanti terrorista NAR e Bignami capo di Prima Linea. Il Generale Dalla Chiesa, lo stesso giorno, prevede l’arresto del capo storico delle BR, Mario Moretti che avverrà due mesi più tardi. Intanto nel mondo, Ronald Reagan mostra i muscoli e costruisce missili e bombe come noccioline.
Ma in Italia a febbraio arriva Sanremo e questa è un’edizione speciale perché tutti si aspettano la vittoria di Loretta Goggi con “Maledetta Primavera” ma alla fine vincerà una strepitosa Alice con “Per Elisa”
Anche a Novara si parla di terrorismo, con un processo a brigatisti rossi ma i cittadini sono più preoccupati del prezzo del radicchio giunto a 14.000 lire al chilo che oggi sono più di 7 euro. Oggi il radicchio costa € 13,50/Kg o se preferite 26.000 lire.
E il Novara? Siamo in serie C1 e i nostri eroi ora sono Gioria, Frara, Ciceri e Jacomuzzi. Il campionato è molto competitivo e i nostri avversari sono diventati la Cremonese il Parma, la Reggiana e la Triestina. Per la prima volta nella storia incontriamo l’Empoli che nella partita di andata ci ha sconfitto per uno a zero.
Siamo alla seconda giornata del girone di andata e le cose non vanno per niente bene. Ci siamo già giocati il jolly del cambio allenatore e ora sulla panchina azzurra siede Binacchi che ha preso il posto di Bui. La classifica è allarmante: terzultimi e a retrocedere saranno quattro squadre. La settimana che precede il match è travagliato con le “fughe” del portiere di riserva e del massaggiatore, rimpiazzati in tutta fretta.
Binacchi però ha le idee chiare: “Noi per sperare di vincere dobbiamo segnare negli ultimi minuti. Guai se lo facessimo prima: giocheremmo ad una porta sola, la nostra.”
Evidentemente l’Empoli si spaventa e risponde sul campo al mister azzurro. Laurenzi su La Stampa sentenzia:
Novara e Empoli si sono affrontati con un a grinta ed una durezza senza senso.
Ne viene fuori quindi una partita orribile fino al 58’ quando l’azzurro Lainati finisce nello spogliatoio per un fallaccio su Simionato. Il Novara a questo punto diventa ancora più aggressivo e l’Empoli non prova neanche a vincere.
E allora vinciamo noi! All’80’ fallo in area su Basili e rigore sacrosanto. Grilli, vero specialista insacca senza problemi per la gioia dei 2.500 spettatori presenti.
Binacchi negli spogliatoi, ribadisce il suo credo:
Solo lottando la mia squadra riesce a far risultato e competere con gli avversari. Sul piano tecnico siamo tagliati fuori.
La filosofia del Pochesci degli anni ottanta non paga e alla fine i valori verranno fuori e la sola grinta non basterà Il Novara retrocederà per la prima volta nella sua storia nella quarta categoria nazionale.
Le strade di Novara e Empoli a questo punto si separano per scrivere una storia calcistica opposta e torneranno ad incrociarsi 30 anni dopo nel campionato 2010-11 di serie B.
Se la cava meglio con i video che con la scrittura, spiega meglio il passato che il presente. Ma l’importante è che ci sia Novara ed il Novara di mezzo. La sintesi è la sua dote migliore.
Era l’autunno del 76 e quel Novara arrivava da una stagione che, Catanzaro a parte, aveva fatto sognare tanti che, come me, non avevano ancora vent’anni.
L’arrivo di Lodetti con Buso, Vriz ed il ritorno di Fumagalli ci aveva fatto sperare, nonostante le tante uscite, in un altro campionato da protagonisti.
Retrocedemmo da ultimi senza nemmeno capire perché e Lodetti fece il suo, senza infamia e senza lode, con i suoi 34 anni che, a quel tempo e probabilmente con i tanti chilometri fatti per servire Rivera, erano tanti e si vedeva.
Lo salutammo l’anno dopo quando diede l’addio al calcio in un campionato di serie C che lo vide poche volte in campo.
Ci inchiniamo comunque davanti ad un campione, dentro e fuori dal campo, ed ad un uomo che non fece mai pesare il suo passato.
Ci ha lasciato Bruno Bolchi, allenatore del Novara nella stagione 1978/79. Si è spento all’età di 82 anni dopo una lunga malattia.
Nel 1961 fu il primo calciatore ad apparire sulle figurine della Panini ma a Novara lo ricordiamo per essere stato alla guida degli azzurri nella stagione 1978/79 lottando per la promozione in serie B fino a poche giornate dalla fine quando il processo per illecito causato dalle accuse di Troilo verso Scandroglio stroncarono ogni speranza.
Era un’ottima squadra quella guidata da Bolchi con Genzano, Basili, Giudetti nella sua stagione migliore, i giovani Gioria e Boldini e le colonne Veschetti e Jacomuzzi. Alla fine, concluse il campionato con 40 punti effettivi a soli 4 punti dal Parma promosso in B, con molti rimpianti.
Bolchi lasciò il Novara dopo una sola stagione per partecipare al supercorso di Coverciano che all’epoca non consentiva di allenare contemporaneamente una squadra. Successivamente divenne allenatore di successo raggiungendo diverse promozioni in serie A con Bari, Cesena, Lecce e Reggina oltre a due promozioni dalla C alla B con Bari e Pistoiese.
Garella divenne famoso giocando nella Lazio, nel Verona e nel Napoli ma il suo vero battesimo di fuoco, con un campionato spettacolare giocato da lui e da tutta la squadra, fu in quel Novara di Lamberto Giorgis.
Portiere anomalo per i tempi giocava solo con l’istinto … come dovrebbe fare un vero portiere: gambe, piedi e testa erano i suoi punti di forza; punti talmente forti che l’Avvocato arrivò a definirlo “il portiere più forte del mondo senza mani”.
Tanto era sgraziato ed aggressivo in mezzo ai pali tanto era gentile e buono fuori dal campo. Fu l’idolo di tanti di noi che in quei tempi giocavano in porta e che si arrangiavano come potevano con tutte le articolazioni che avevano a disposizione.
Dimenticato da tutto il mondo del calcio nonostante due scudetti vinti resterà indelebile nella memoria di tanti di noi la cavalcata di quell’anno in cui sfiorammo la promozione in A con lui come protagonista.
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