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No more Mr. Nice Guy

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[vc_row][vc_column][quote name=”Vujadin Boskov” name_sub=”Risposta a chi gli chiedeva un parere su un rigore apparso netto” text=”Rigore è quando arbitro fischia!”][vc_column_text]

C’è un atteggiamento da tifosi che più di tutto mi provoca orticarie e pruriti fastidiosi. L’atteggiamento proprio di chi, pur di non ammettere i propri demeriti, cerca conforto in quelli altrui. Un modus operandi tipico di chi commenta a caldo senza troppa lucidità ma soprattutto senza nessun pudore. Qui sopra potete leggere uno dei più classici ipse dixit del mondo moderno e pallonaro sfoderato dal mai banale Vujadin Boskov, uomo di calcio d’altri tempi ma soprattutto uomo di calcio ben conscio che questo sport è una metafora di vita, un’allegoria che dovrebbe riflettere come uno specchio il campo nella vita reale e viceversa.

Forse è per questo che trovo odioso dover aggrappare ad un rigore non dato le recriminazioni di una squadra che probabilmente, a conti fatti, recriminare non potrebbe. Perché se per chi è sceso in campo posso accettare l’attenuante di non essersi visti da fuori (esercizio che forse a Novarello andrebbe fatto con più continuità), noi tifosi tutti dovremmo aver ben chiara la visione d’insieme di una partita che assomiglia a molte precedenti in questa stagione. Senza gioco e con le idee molto confuse, il Novara trova il gol, quando lo trova, in quegli sprazzi di talento che indubbiamente caratterizzano alcuni elementi della rosa. Per di più oggi si giocava con una squadra che ben poco dovrebbe impensierire una compagine come la nostra, sulla carta ampiamente in grado di dominarla e abbatterla se non altro con la forza della volontà già vista contro Frosinone e Palermo.

Ovviamente non ignoro che in molte occasioni il Novara ha avuto dalle terne arbitrali molto meno di ciò che sarebbe spettato di diritto, ma è altresì importante notare come, in altrettante occasioni abbiamo raccolto ben di più di ciò che avremmo meritato. Ciò nonostante, una larghissima fetta di tifoseria continua imperterrita a portare avanti questo vittimismo che probabilmente trova radici nella Società stessa, e che nulla fa per interrompere questo circolo vizioso, in cui come tanti Calimero ci piangiamo addosso per i cattivoni in divisa fluo che, ormai palesemente, se hanno un dubbio su un episodio a nostro favore, preferiscono sorvolare, forse perchè sanno di non pestare i piedi ad alcun intoccabile del calcio. Per di più, dopo un derby tra i più imbarazzanti della storia, non abbiamo visto il mordente e la grinta che ci si sarebbe aspettati da chi, conscio di averla combinata piuttosto grossa contro la Pro in casa, avrebbe dovuto e potuto dimostrare che la squadra ha capacità di reagire e riconquistare l’amore del proprio pubblico. Una depressione collettiva interrotta da piccole dosi di Prozac che ci illudono di poterne uscire per poi ricacciarci ancora di più nella crisi.

Se il tifoso medio del Novara vuole davvero che i giocatori tirino fuori le palle, forse sarebbe il caso di dare il buon esempio e non piagnucolare in continuazione per errori arbitrali che puntualmente riconosciamo solo quando ci sfavoriscono, quando poi tutto ciò che ci viene perdonato viene dimenticato più in fretta di quanto un malato di Alzheimer dimentichi la lista della spesa.

Ciò che poi mi lascia sgomento è quello che provoca questo sentimento collettivo nei giocatori, che probabilmente scendono in campo decisamente confusi e spaesati quando non spaventati. Due episodi di Ternana-Novara odierno sono emblematici. Il primo in occasione del gol subito, in cui Mantovani cede il passo ad un suo parente lontano e accenna un movimento più simile a chi vuole opporsi ad un cross che ad un tiro nello specchio della porta da distanza ravvicinata. Il secondo è l’episodio scottante del rigore negato. Vorrei davvero capire quanto Chajia stesse cercando il dribbling e quanto invece aveva già programmato di cercare il fallo. Questo perché il modo di cadere del nostro Moutir ha più le caratteristiche di chi si lascia cadere nell’abbraccio della gravità che quelle di chi vorrebbe rimanere in piedi a tutti i costi per concludere a rete. Il carattere di un giocatore, o di una squadra, si vede anche da questi piccoli dettagli.

Di cosa si meravigliano quindi tutti gli indignati del dopo partita? Quale tremendo furto abbiamo subito se non siamo stati in grado di dimostrare che avevamo fame di tre punti, che avevamo sete di riscatto dopo aver raccolto solo un punto in tre partite di cui una forse la più importante della stagione, nonché l’unica che tutto lo stadio chiedeva di vincere? Che cosa serve davvero per scuotere questa rosa e fargli capire che, specialmente questa stagione, nulla verrà regalato e niente verrà perdonato dagli avversari?

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Gli inglesi hanno inventato il calcio, i francesi l’hanno organizzato, gli italiani l’hanno messo in scena. (Serge Uzzan) Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. (Pier Paolo Pasolini)

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I numeri di Virtus Verona-Novara

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La Virtus Verona affronta il Novara con un modulo diverso da quello utilizzato fino ad ora schierando un 4-3-2-1. Il Novara gioca con due punte e la sottopunta Donadio che si posiziona sulla fascia sinistra senza mai esercitare il ruolo di trequartista, in un 4-3-3 anomalo, ancora più offensivo del solito, ma funzionale. Nel secondo tempo la Virtus tornerà al 3-4-1-2 prendendo possesso del centrocampo.

È stata una bella partita, entrambe le squadre hanno giocato a ritmi elevati e anche se la Virtus Verona è stata più pericolosa il Novara non ha mai rinunciato al suo gioco e ad attaccare. È raro vedere in serie C una partita così intensa e piena di emozioni. Per uno spettatore neutrale è stato sicuramente uno spettacolo godibile, per noi tifosi non sono mancati i soliti santi e madonne per errori, pericoli e svarioni arbitrali.

Da sottolineare che il Novara ha rinunciato a cinque “presunti” titolari per tutta la partita (Khailoti, Migliardi/Urso, Ranieri, D’orazio e Gerardini) senza modificare intensità e qualità di gioco. Rimangono gli errori/amnesie individuali (almeno tre se non quattro anche venerdì sera) che possono vanificare in qualsiasi momento le buone prestazioni.

I numeri questa volta sono tutti a favore del nostro avversario: possesso palla Virtus Verona 56% Novara 44%. Tiri in porta Virtus Verona 13 Novara 6. Indice XG Virtus Verona 1,96 Novara 0,99.

Secondo l’algoritmo il risultato doveva essere 2-1 per la Virtus, secondo me il pareggio è più che giusto.

Come vengono misurati i dati e calcolati gli indici era stato spiegato nella “prima puntata” che trovate qui. Aggiungo che l’indice XG è calcolato (non da me chiaramente) tramite un algoritmo che utilizza una combinazione di fattori: precisione del tiro (in/off target, dentro o fuori la porta), frequenza dei tiri (numero di tiri), pericolosità e posizione dell’attacco, pressione d’attacco complessiva. Capisco che possa sembrare strano che il Novara risulti la squadra con il migliore indice Xg (gol previsti) del girone A ma i criteri sono uguali per tutti le squadre e almeno i dati (che non sono miei ma di società specializzata) non dovrebbero essere in discussione.

L’interpretazione dei dati può essere invece individuale e personale. Può essere negativa: se creiamo tanto e segniamo poco significa che l’attacco fa schifo, che chi arriva al tiro non ha la freddezza, la precisione o la forza di segnare. Ovvero può essere critica sul modo di giocare: creiamo e attacchiamo tanto ma lasciamo spazi per il contropiede avversario, meglio coprirsi e rinunciare al gioco d’attacco per conservare il risultato. Oppure l’interpretazione può essere positiva: se creiamo tanto vuol dire che la struttura di gioco funziona, fa arrivare la squadra tante volte al tiro, cosa rara in serie C e che migliorando la finalizzazione le cose possono migliorare. Sicuramente un elevato indice Xg non significa che siamo i migliori, che è solo sfortuna se non vinciamo le partite e che nei prossimi match segneremo e vinceremo tutte le partite. Questo non è mai stato scritto.

Sabato affronteremo la Pro Sesto allenata da Parravicini che è una squadra molto diversa da quella impostata da Andreoletti nella scorsa stagione. Ultimi nella classifica del possesso palla, penultimi in quella dei tiri verso la porta avversaria e come indice Xg, hanno subito i nostri stessi gol; eppure, hanno quattro punti in più di noi.

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I numeri di Novara-Giana Erminio

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Se lasci il controllo della palla al tuo avversario per 25 minuti, non superi più la metà campo e non hai la difesa dell’Inter è molto probabile che il tuo avversario anche se di basso livello come la Giana Erminio segni un gol impossibile al novantesimo. Errore da matita rossa per Buzzegoli che, come tutta la squadra, deve crescere ed imparare dagli errori.

Per la prima volta quest’anno i nostri avversari hanno avuto un possesso palla superiore (54% Giana 46% Novara). La differenza comunque è minima ed indica un equilibrio tra le due squadre.Il Novara ha tirato di più verso la porta avversaria (13 tiri del Novara contro 6 della Giana) ma l’indice XG nonostante un lieve vantaggio del Novara, spiega che il pareggio non è stato così ingiusto: Novara 1,56 Giana 1,24.

Il Novara si conferma una squadra che crea molte occasioni da gol, è addirittura al vertice nella classifica generale dei gol attesi e nettamente prima in quella dei gol attesi in casa (vedi tabella). Probabilmente non apprezziamo abbastanza questa dote degli azzurri, giustamente offuscata dai pessimi risultati ma il confronto con i dati delle nostre rivali, quelle in lotta per non retrocedere, induce ad un certo, flebile ottimismo. Creare occasioni da gol è merce rara nella terza serie: Alessandria, Pro Sesto, la stessa Giana creano pochissimo e raccolgono di conseguenza. Al Novara manca lo step successivo: freddezza sotto porta (Scappini deve mangiarsi tre gol per farne uno) e un pizzico di fortuna, quattro legni in cinque partite fanno oggettivamente la differenza, soprattutto sul fondo della classifica.

La prossima avversaria del Novara sarà la Virtus Verona che normalmente gioca con un 3-4-1-2 ed un trio d’attacco molto insidioso (Danti – Casarotto – Gomez). Alla Virtus non interessa il possesso palla, lasciato spesso e volentieri all’avversario, non eccelle in nessun indice, tira in porta molto meno del Novara e subisce mediamente molti più tiri in porta del Novara; eppure, la classifica parla chiaro, i veneti hanno già otto punti in più del Novara. È una squadra cinica che gioca a memoria, una vera montagna da scalare per questo Novara.

 

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I numeri di Padova-Novara

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Se nelle prime tre partite i numeri raccontavano una storia diversa da quella del campo, contro il Padova anche i numeri certificano la disfatta azzurra.

Il possesso palla è stato pressoché identico (51% Novara 49% Padova). Soprattutto nel primo tempo il Padova ha lasciato il pallino del gioco al Novara per poi colpirlo al momento giusto, come da programma. La preparazione della partita dei nostri avversari sta diventando fin troppo semplice per la ripetitività delle lacune difensive del Novara.

Il Novara è stato inesistente in fase offensiva: solo quattro tiri verso la porta avversaria in novantacinque minuti anche se due di questi sono stati occasioni da gol importanti (indice XG 0,71). Il nuovo modulo proposto da Buzzegoli oltre a non migliorare per niente la fase difensiva ha annullato il peso offensivo della squadra.

In fase difensiva il Novara ha subito tredici tiri con un indice XGa di 1,71. È troppo facile segnare a questa squadra, ormai i nostri avversari conoscono i difetti del nostro assetto e con calma aspettano il momento giusto per punirci. Nelle ultime tre partite i nostri avversari hanno overperformato approfittando della fragilità del Novara.

Il nostro prossimo avversario, la Giana Erminio si può considerare come una squadra del nostro livello. Ha un bassissimo potenziale offensivo (tira mediamente 7,5 volte in porta a partita con un indice XG di 1,24) il più basso della categoria insieme all’Alessandria ma subisce mediamente poco con un indice XGa tra i migliori della categoria anche se ha già preso undici gol, indice di una certa fragilità difensiva. Gioca con un 3-5-2 classico con due punte centrali.

La classifica generale dei vari indici comincia a gratificare le squadre di vertice. Il Mantova fa del possesso palla il suo punto di forza (72% contro la Giana, 67,50% di media in quattro partite). Il Vicenza ed il Padova dominano in fase difensiva mentre in fase offensiva troviamo ai vertici Vicenza e Triestina insieme a Novara e Pergolettese. Anomali i dati della Virtus Verona che non eccelle in nulla ma ha ben dieci punti in classifica.

Il Novara è una squadra giovane ma è da sfatare il mito che i giovani stanno giocando per la regola del minutaggio. Alessandria, Pro patria e addirittura Trento hanno affrontato il Novara con un minutaggio di giocatori giovani superiore agli azzurri. Nelle prime quattro partite il Novara non si è mai avvicinato al minutaggio massimo consentito (450 minuti) contrariamente a quanto avveniva al Novara di Banchieri che si avvicinava sempre al massimo minutaggio consentito. Con questa tendenza anche l’obbiettivo di incassare soldi con la regola del minutaggio è vanificato.

I giovani giocano per scelta e non per convenienza. Questo è un altro problema.

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