Era il dicembre 1975, cominciavano ad interessarmi le ragazzine mentre Ciumi aveva da tempo perso la verginità.
Una noia mortale in quei giorni: c’erano problemi di occupazione, c’era l’attentato quotidiano dell’Isis dell’epoca e in Argentina, il Generale Videla preparava il campo al colpo di Stato che puntuale avvenne qualche mese dopo.




In compenso Cinema e Televisione italiana nel 1975 davano grandi soddisfazioni! Sul grande schermo Nino Manfredi e Mariangela Melato, Giancarlo Giannini e Renato Pozzetto, Lando Buzzanca e Gloria Guida offrivano il meglio del loro repertorio



Chi invece si accontentava del piccolo schermo, poteva contare su ben due canali televisivi che nell’orario serale proponevano sul programma nazionale la prima puntata de “la traccia verde” giallo botanico ed in alternativa sul secondo programma lo spettacolo “Se…” alla ricerca di nuovi personaggi con Nino Castelnuovo. I più fortunati potevano sintonizzarsi sulla svizzera italiana e godersi “l’ultimo dei Mohicani”.
Ma quel giorno, l’unico interesse di un piccolo tifoso azzurro era per il programma in onda alle ore 18.15 sul secondo programma: “cronaca registrata di un tempo di una partita di calcio di serie B”. La speranza era quella di poter vedere le maglie azzurre (anche se in effetti la televisione era ancora in bianco e nero).
Novara si stava preparando al Natale ma erano molto più interessante che in Valsesia, si approfittasse delle notti di nebbia per distillare illegalmente grappa!

E il Novara? Beh il Novara stava disputando il campionato 1975/76, proprio quello che fece innamorare ed appassionare una intera generazione, quello che lottò fino all’ultima giornata per la promozione, quello che inaugurò lo stadio di Viale Kennedy, quello del furto di Catanzaro.
Siamo arrivati alla 13° giornata del girone di andata, Il Catanzaro è in testa con 17 punti, Genoa e Modena (che poi crollerà) sono a 15 punti, Foggia 14, Varese, Novara e Brescia 13. Il 21 dicembre 1975, proprio Brescia e Novara si incontrano in una tipica giornata di nebbia.
E sarà il giorno del toscano Piccinetti che dal suo esordio dopo la campagna acquisti supplementare di novembre (eh si nel secolo scorso il mercato invernale si concentrava nei primi 15 giorni di novembre) non era riuscito ad andare a rete una sola volta in sei partite.
In 25 minuti, l’attaccante azzurro segna due reti e stende le rondinelle. Il Brescia, che schierava Beccalossi e Altobelli, reagisce ma il Novara resiste: “La pressione del Brescia si è fatta ossessionante, ma la difesa novarese, anche se Garella ha fatto correre qualche brivido per un’altra uscita a vuoto, se l’è cavata sempre con onore, soprattutto per merito del lucidissimo Udovicich, sotto la guida del quale, gli altri giovani hanno picchiato il giusto, resistendo dignitosamente alla burrasca.” A rendere perfetta la giornata, alle 18.15 la voce di Pizzul sul secondo programma, narrava le gesta dei nostri eroi in maglia azzurra (che in realtà era amaranto in quell’occasione ma con la televisione in bianco e nero poco importava) e pazienza se la sintesi riguardava solo il secondo tempo privo quindi dei gol del bomber Piccinetti.

Il Presidente Tarantola cerca di frenare l’ottimismo ma ormai a Novara è esploso un entusiasmo contagioso, un mese dopo si sarebbe inaugurato lo Stadio Nuovo, la squadra è un perfetto mix di vecchi cuori azzurri e giovani leoni e tutti ormai ci credono: si va in serie A!



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