Pensieri e parole
I giovani vecchi e i vecchi giovani
Published
6 anni faon
By
FraSart
Sapete, non è così facile essere ragazzi. Sembra facile. Infondo abbiamo tutto quello che ci serve per sfondare: le idee, il tempo, l’incoscienza di pensare di poter sempre raggiungere e risolvere tutto. In questi ultimi anni di partite, specialmente in trasferta, ho conosciuto tante belle persone che la mia età l’hanno passata da un pezzo e nei loro occhi vedo, quando si parla di cose da ventenni, un misto di tristezza e anche gioia per quello che è passato. Quindi potrei dirvi che è tutto vero, che è bello avere vent’anni. Eppure mi accorgo sempre di più, specie col passaggio all’ambito universitario dove inevitabilmente viene meno il gruppo classe per un aspetto sempre più individuale, che tanti giovani vivono ormai da vecchi. Sì, vecchi decrepiti. Tanto che a volte sono più “giovani” i vecchi che loro.
Forse sono io che non ho capito un cazzo della vita, a volte me lo chiedo sapete, perché quando sei tu il diverso ti viene da pensare se possa essere tu lo “sbagliato”. Vedo ragazzi che vivono le loro esperienze attraverso le storie di Instagram, e ve lo dice uno molto social, invece che cantare a squarciagola la canzone ad un concerto o abbracciare il proprio amico. Vedo ragazzi che non si sanno più emozionare davanti a niente, fissi davanti alla luce del telefono invece che parlare fino all’alba. Stufi, sfatti, snob. Vedo ragazzi che hanno paura di essere etichettati e che hanno paura di fare aggregazione, che pensano a come possono essere visti invece che semplicemente ad essere. Vedo ragazzi che non vanno allo stadio perché Sky è più comodo. Vedo ragazzi che hanno programmato ogni singolo istante della loro vita da medici, avvocati, ingegneri e che non trovano cinque minuti per una birra con l’amico. Vedo ragazzi che hanno paura di fare i ragazzi, forse perché ormai il vivere seguendo il proprio istinto è passato da mood di vita a mood da fallito. Vedo ragazzi che non si mettono mai in gioco, perché in fin dei conti è tanto comodo stare sul divano di casa invece che vivere. I miei amici che mi chiamano matto perché faccio 1800 km per una partita. Ma quando ritornerà più quella singola partita con le singole e uniche emozioni che quella può dare? Mai più.
Probabilmente tra una ventina di anni avrò le risposte su chi aveva ragione, tra me e loro. Probabilmente il sacrificare la “trankilidad” di questi anni per un futuro certo è una mossa socialmente accettata, magari sarò in mezzo ad una strada a chiedere l’elemosina a coloro i quali sono stati sempre “vecchi”, ma nessun soldo o posizione sociale ridarà a loro l’essere giovani.
Francesco Sartorio
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Adesso ci siamo davvero. Il Tribunale di Novara ha fissato per il 29 novembre l’inizio della vendita all’asta di “CIMELI, PREMI, PUBBLICAZIONI ED AFFINI, tra cui coppe, trofei, raccolte, vestiti mascotte e riconoscimenti vari come da perizia”. L’asta sarà aperta fino al 13 dicembre, poco prima del 115° anniversario della nascita del Novara Calcio 1908.
Sono ormai più di due anni che cerco di stimolare, tramite questo spazio di libertà, istituzioni e associazioni pubbliche e private, facendo nomi e cognomi di chi potrebbe fare qualcosa e sono, forse illudendomi, ancora convinto che qualcuno di questi, nel silenzio, stia organizzando qualcosa per aggiudicarsi l’asta.
13.620 euro (10.000 + IVA + Oneri). Questa è la base d’asta e trattandosi di “aggiudicazione definitiva senza possibilità di rilancio” chi indicherà la cifra più alta vincerà l’asta. Il destino e la Magistratura hanno tolto dalla competizione il Presidente della Pro Novara ma ciò non toglie che collezionisti e speculatori potrebbero essere interessati ad aggiudicarsi il lotto.
Contrariamente al Tribunale di Verona per il Chievo, quello di Novara non ha messo all’asta il “titolo sportivo” e a questo punto, molto probabilmente non lo metterà più all’asta. Questo significa che la matricola storica rimane nella disponibilità della FIGC che potrebbe decidere di chiuderla definitivamente. Se così fosse si concluderebbe senza alcun dubbio la storia del Novara Calcio 1908 e le società che rappresenteranno il calcio cittadino, FC Novara in primis, continueranno la tradizione sportiva del Novara Calcio 1908 così come successo per la maggior parte delle società calcistiche fallite.
Romanticamente ho sempre sperato di recuperare la matricola 33790 per riannodare il filo della nostra storia ma me ne farò una ragione. Ora però riportiamo a casa ciò che nella Storia abbiamo conquistato.
Pensieri e parole
Fino a quando batte il cuore c’è ancora speranza!
Published
3 settimane faon
10 Novembre 2023By
Nonnopipo

Siamo schiavi di una fede.
E la cosa buffa (ma neanche tanto!!) è che non ci dispiace affatto.
Che strano peró, dover riconoscere che il grafico del nostro umore risulta legato all’andamento di una squadra!!!
Ed è a questo punto che la matassa si sbroglia fornendo una veritá indiscutibile: non si tratta solo di una squadra.
Sarebbe intollerabilmente riduttivo e semplicistico se cosí fosse, e tutto venisse attribuito esclusivamente a un discorso legato al tifo.
Perchè il tifo e, conseguentemente il suo interprete principale che è il tifoso, è composto da quegli ingredienti naturali che si chiamano passione e amore.
E la passione e l’amore sono immortali, infiniti, insensibili al dubbio e all’incertezza.
Li trovi negli occhi di chi esulta e nelle lacrime di una delusione, nel pallone che gonfia la rete o nel palo che soffoca in gola l’urlo liberatore.
Perchè, come disse lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, “ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada, lì ricomincia la storia del calcio”
Forsa Nuara tüta la vita
Nonnopipo
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