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Le pagelle alternative.

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Non voglio rubare la penna o meglio i tasti a nessuno sovrapponendomi alle pagelle sartoriane, ma quella di Sabato è stata una partita che con il calcio ha avuto pochissime somiglianze.
Innanzi tutto Corini, il quale ha cambiato più moduli lui in questa gara che partiti l’onorevole Gasparri nelle due ultime legislature, rendendomi confuso come un camaleonte in una vasca di Smarties.
Lo stesso eroe di giornata, San Francesco Di Mariano, protettore delle Coronarie, prima posizionato a sinistra e poi ricollocato a destra, il gol lo ha segnato dopo essere ritornato nella sua posizione di partenza, considerando che è subentrato al quarto d’ora della ripresa, come direbbe il mio amico Guido, ha fatto più giri lui da una parte all’altra del campo che la merda nei tubi di scarico. Quanto questa manovra sia frutto degli schemi voluti dal mister non è dato a sapere.
Così, in ordine sparso, per non dare nell’occhio, altrimenti il Direttore Capo redattor Vannucci mi cazzia per l’invasione di campo, mi è parso di cogliere che a Troest mancasse il tutù e poi sarebbe stato il primo calciatore a interpretare “la danza delle ore” di Amilcare Ponchielli, con una grazia tale che nemmeno Roberto Bolle avrebbe saputo far di meglio, tanto faceva effetto vederlo mulinare le sue lunghe leve!

Pompeu, Orlandi e Sciaudone, invece, sono riusciti nella mission impossible di aver dimostrato di essere veloci quanto la Salerno-Reggio Calabria nell’essere stata ultimata, giungendo al paradosso di spiegare al mondo che impiega meno tempo il Lorenzo De Mani ad arrivare sul punto del campo dove giace l’infortunato, che loro tre a far ripartire un’azione.

E poi il portierino nostro!!!! Bisogna dire che ultimamente è più sul pezzo rispetto alle prime due giornate, quando qualche lecito dubbio le sue prestazioni insinuarono. Ora che ha preso confidenza con il ruolo e con l’abitudine di vedere davanti a sè il biondo crine del Magnus scuotersi fluente, rimane solo da mettergli in quadro i piedi, che sono più grezzi del cemento che usciva dalle betoniere dei cantieri edili dello zio: ha sbagliato più rinvii dal fondo lui rispetto a quanti ne ha subiti la ius soli.

Però varrebbe la pena sottolineare che la peculiarità negativa di Macheda non è tanto quella di evocare la figura di Nerone che mentre Roma bruciava suonava la lira, ma il fatto che la suonasse male, proprio come lui sta giocando ultimamente.
Un plauso, anzi una giaculatoria, andrebbe recitata a Padre Chiosa, che tra un “echappé” e un “arabesque” del ballerino danese che si esibiva al suo fianco, ha presidiato il sagrato della chiesa ripulendolo dai rifiuti lasciati dalle truppe patavine e dal borotalco delle scarpette da ballo.
Bisognerebbe poi spiegare al ragazzo serbo che a superare la linea di centrocampo per proporsi in avanti, non si commette peccato, e se mai non fosse cosa buona e giusta ci penserebbe Padre Chiosa ad assolverlo in un Santi e amen.
Una piccola nota di colore, nel vero senso della parola, va dedicata alla descrizione del nuovo look adottato da Calderoni in seguito all’infortunio subíto, che, in neanche mezzo metro tra testa e addome, è riuscito a trasformarsi nella bandiera francese, aggiungendo al naturale colore della maglia, che sudata virava sul blu, quello bianco del turbante e il rosso del sangue che dalla ferita fuoriusciva copioso: allons enfants!
Spiace aver notato che, dopo i primi venti minuti, l’effervescenza delle bollicine di Moscati sia svanita nel nulla; a tal proposito sarebbe opportuno cambiare il fornitore dei tappi di sughero al fine di garantire una miglior tenuta sulla distanza.
Buono comunque pare essere il prodotto base.
Per ultimo lascio volutamente il ragazzo che la settimana scorsa è stato paragonato, con qualche benevolo eccesso, a Gonzalez … lavori sodo e in umiltá che a montarsi la testa si fá sempre in tempo.
E ora via libera al cazziatone che il Vannu direttore mi riserverà, a cui prometto di non scrivere mai più cagate simili … parola di Pinocchio!!!
Forsa Nuara tüta la vita.
Nonnopipo

Novara perchè è la mia città, il Novara calcio perchè è la squadra della mia città, il dialetto perchè se il futuro è una porta il passato è la chiave per aprirla. Forsa Nuara tüta la vita.

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I numeri di Novara-LR Vicenza

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Mister Gattuso schiera per la quarta volta consecutiva la stessa squadra per almeno 10/11 ed i risultati si vedono, con tutti i nostri limiti tecnici e tattici, il Novara è una squadra con una logica di gioco, con ruoli e compiti definiti, resistiamo in difesa all’attacco atomico del Vicenza e appena possiamo rispondiamo colpo su colpo. Pur mantenendo la stessa squadra titolare il mister azzurro varia modulo a seconda dell’avversario e del momento. A volte questo confonde l’avversario e a volte manda in confusione noi stessi ma alla fine è sempre il risultato che conta. Non credo si possa chiedere di più a questo gruppo, non credo che uno schieramento tattico diverso con questa rosa, possa portare risultati migliori. Farei giocare anche io volentieri Benetti, Ferrini e Furino ma sono almeno 40 anni che non giocano più a pallone e giocatori con quelle caratteristiche oggi non esistono più.

I numeri finalmente dicono che per la prima volta quest’anno abbiamo overperformato in fase offensiva. A fronte di 6 tiri fatti ed un indice XG di 1,08 abbiamo realizzato due gol. Il Vicenza con 17 tiri verso la porta azzurra e un indice XG di 2,02 avrebbe meritato i tre punti come spesso è successo al Novara quest’anno. Questo è il calcio, non contano i numeri, contano i gol in fondo al sacco.

Il possesso palla dominato dai vicentini (68% vs 32%) conferma che non basta il dominio del gioco, le componenti che portano alla vittoria sono tante ed il possesso palla è solo una di queste. Per la quinta volta nelle ultime sei partite rimontiamo lo svantaggio parziale e considerando le partite con Renate e Pro Vercelli rimontiamo per otto volte un gol di svantaggio e anche questo deve voler pur dire qualcosa, la squadra ci crede sempre e l’impressione è che gli schiaffoni ricevuti fino a poche settimane fa siano serviti a costruire una dura scorza sulla pelle dei ragazzi che, come Rocky contro Ivan Drago, continuano a ripetere “non fa male, non fa male” fino alla fine.

Siamo arrivati alla sedicesima giornata (otto partite con Buzzegoli in panchina e otto con Gattuso). La classifica parziale delle otto partite tra la nona e la sedicesima vedrebbe il Novara sempre invischiato nella zona retrocessione ma con una prospettiva completamente diversa:

11          Lumezzane        9

12          Legnago             9

13          Pro Patria           8

14          Alessandria       7

15          Novara 7

16          Fiorenzuola       7

17          Arzignano V.      7

18          Pro Sesto            6

19          Renate  5

20          Pergolettese      4

Se si analizzasse la classifica delle ultime 5 giornate il Novara sarebbe fuori dalla zona retrocessione ed addirittura in lotta per l’ultimo posto play off. Invece sappiamo bene che la realtà è diversa e nonostante tutti i miglioramenti e le emozioni che i ragazzi ci stanno dando, siamo sempre all’ultimo posto in classifica.

Ed ora il Legnago che nonostante la vittoria di ieri contro la Pro Sesto rimane una delle nostre concorrenti dirette per la salvezza. I veneti sono la squadra con il possesso palla medio più basso di tutto il girone A ma abbiamo visto che questo non è un dato indicativo sulla qualità di una squadra. Gioca con un 3-5-2 molto coperto ma con due punte centrali ben strutturate. Sono in serie positiva da cinque giornate e la classifica attuale è ben superiore alle aspettative iniziali. Hanno numeri bassi nel reparto offensivo (tiri verso la porta e indice XG) ma più che buoni in fase difensiva (tiri subiti e indice XGa). Sono molto meglio del Novara nel dato dei gol fatti e subiti. Sarà un’altra battaglia difficile da vincere.

-0 punti dall’ultimo posto

– 6 punti dalla salvezza diretta

-11 punti dai play off

22 partite da disputare e 66 punti a disposizione

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I numeri di Lumezzane-Novara

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Centimetro dopo centimetro raggiungiamo il Fiorenzuola e abbandoniamo l’ultimo posto solitario. Guadagniamo un punto anche dalla quota per la salvezza diretta. Sarebbero bastati due pareggini al posto di qualcuna delle sette sconfitte per stare un po’ più tranquilli, così come, banalmente sarebbe bastato vincere con la Giana invece di essere raggiunti nei minuti finali e pareggiare una partita già vinta. Catalano è sempre dietro l’angolo.

– 0 punti dall’ultimo posto

– 6 punti dalla salvezza diretta

-10 punti dai play off

23 partite da disputare e 69 punti a disposizione

Il primo tempo di Lumezzane-Novara è stato orribile, logica conseguenza di due squadre che si sono affrontate pensando solo alla fase difensiva, giocando sempre con undici uomini dietro la linea della palla con il risultato di non tirare mai nello specchio della porta per 45 minuti. All’inizio del secondo tempo il jolly pescato dal Lumezzane ha sbloccato la partita e le occasioni da gol sono arrivate per entrambe le squadre. Pareggio giusto, rappresentato anche dai numeri: possesso palla 45% Lumezzane, 55% Novara. Tiri verso la porta: 10 Lumezzane, 8 Novara. Indice XG 1,67 per entrambe le squadre.

Ed ora tocca alla corazzata LR Vicenza. Tra Azzurri e Biancorossi ci sono 15 punti di differenza, gol fatti e gol subiti nettamente a favore del Vicenza e anche tutti i numeri medi analizzati sono a favore dei nostri avversari. Anzi per i numeri (tiri fatti e subiti e per l’indice XG) il Vicenza dovrebbe trovarsi al primo posto in classifica insieme al Mantova. Aggiungiamo che i veneti hanno già perso contro l’ultima in classifica e sarà quindi difficile il ripetersi dello stesso errore tattico e di concentrazione da parte dei veneti. Pronostico a senso unico e nulla da perdere, quindi la situazione è eccellente.

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I numeri di Novara-Pergolettese

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Dopo quattordici partite e centosessantotto tiri verso la porta avversaria finalmente è arrivata la prima vittoria.

Ed è assolutamente normale che la vittoria sia arrivata nella partita dove non abbiamo segnato se non su rigore e nella partita in cui i numeri raccontano un equilibrio assoluto: possesso palla 50% a testa (nonostante la Pergolettese abbia il secondo miglior possesso palla del girone), quindici tiri verso la porta a testa, e un indice XG (gol attesi) e quindi anche XGA (gol incassati probabili) praticamente identico: 1,94 Novara e 2,04 Pergolettese. Era una partita che “doveva” finire 2-2 ed invece è finita due a uno per gli azzurri. Era ora.

In generale le statistiche dicono che tiriamo spesso verso la porta avversaria, molto più di quasi tutte le squadre del nostro girone e questo è indiscutibilmente un fatto positivo. È negativo invece non tradurre in gol tutte le occasioni create. Sogno di non subire neanche un tiro in porta, schierando il modulo più difensivo possibile e sogno di vincere quella partita con due tiri in porta anziché venti ma purtroppo è altamente improbabile che accada se non hai in squadra Ronaldo o Lescano.

La ricerca del gioco è l’unico modo che abbiamo per vincere o per pareggiare, anche rischiando qualcosa in difesa. Mister Gattuso è arrivato a questa conclusione e come ha spiegato in conferenza stampa è tornato al 4-3-3 dopo aver provato tutti i moduli possibili per dare più solidità alla fase difensiva, che hanno però peggiorato le cose perché le caratteristiche dei giocatori a disposizione sono quelle che sono e gli errori individuali e di posizione si ripetono indipendentemente dal modulo.

E ora pensiamo al Lumezzane che dopo quattro sconfitte consecutive, ha vinto due partite e ne ha pareggiato un’altra senza incassare gol…Mister Franzini utilizza un 4-3-3 con un centrocampo di grandissima esperienza e sostanza con i nostri ex Simone Pesce e Marco Moscati ai quali si aggiunge il trentunenne Ilari che si alterna con un altro ex azzurro, Manuel Malotti. Al Lumezzane non interessa il possesso palla (38% nell’ultima vittoriosa partita) e nonostante non abbia grandi numeri, sicuramente peggiori dei nostri nei tiri fatti/subiti e negli indici XG/XGA, segna più gol di noi e ne incassa molti meno, indice di una buona organizzazione difensiva e precisione in attacco.

La vittoria di domenica consente agli azzurri di portarsi ad un punto dall’ultimo posto e fa guadagnare punti sia sulla zona salvezza che da quella play off. Non serve molto, serve vincere.

-1 punti dall’ultimo posto

– 7 punti dalla salvezza diretta

-9 punti dai play off

24 partite da disputare e 72 punti a disposizione

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