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Ciao Boscaglia.

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E quindi, mentre noi tutti trascorrevamo la nottata tra le braccia di morfeo o, in sporadici casi fortunati, tra le braccia e le gambe della propria amata, si è consumato l’epilogo di Roberto Boscaglia col Novara. Uno degli addii più indecifrabili e impronosticabili della storia visto che, soprattutto negli ultimi giorni, le indiscrezioni che arrivavano dagli attori protagonisti sono state assolutamente e incredibilmente contrastanti. In pochi giorni si è passato dal “rinnovo sicuro, è solo un proforma” al “ognuno per la propria strada”.  In questo momento non è ancora chiara quale sia stata la motivazione fondamentale di questo mancato rinnovo, anche se l’ipotesi di un accordo non raggiunto sulla formula e la durata del nuovo contratto sembra essere molto più quotata di una scelta tecnica, ma a questo punto sono solo aspetti che lasceremo alla storia e a chi ne prova interesse.

La mia visione zampariniana sugli allenatori non può essere certamente motivo di orgoglio, (meno male che non sono io a dover tirare fuori i soldi) ma, in un momento storico in cui i discorsi sulla programmazione nel calcio hanno senso solo se contestualizzati sulle giovanili, non sarà certo questo addio a gettarmi nello sconforto e a cambiare questa mia convinzione piuttosto radicata. I fatti degli ultimi anni dimostrano che la nostra squadra, o più in generale la maggior parte delle squadre del campionato di serie B, convivono con un turn over  di giocatori annuali così elevato dal rendere impossibile qualsiasi tipo di programmazione a medio lungo termine. E il caso Poli dello scorso anno dimostra addirittura come non si possa essere nemmeno sicuri di poter disporre di un giocatore fondamentale per tutto il campionato, visto che a Gennaio può capitare che qualcuno impazzisca e se lo ripigli pagando penali esorbitanti. Mi chiedo quindi onestamente come si possano sostenere ancora concetti del tipo “non siamo pronti per la serie A, meglio programmarla in qualche anno” oppure la tanto gettonata “diamo continuità qualche anno” se poi alle spalle hai una Società che, giocoforza, monetizza dove può monetizzare, restituisce i prestiti e cambia costantemente 18 giocatori su 25 della rosa. La programmazione non esiste più, fa parte di un calcio di altri tempi, magari ancora in uso in altre nazioni ma che in Italia funziona solo in piccole realtà come il Cittadella, che però rappresentano eccezioni che non spiegano il calcio italiano. E in questo contesto, il cambio di un allenatore, seppur vincente o comunque non perdente, non può essere mai un ostacolo e un problema insormontabile. A prescindere dalla presenza o meno dello stesso allenatore, i fatti dicono che la stagione successiva lui stesso inizierebbe quasi da zero. In questo senso ha quindi probabilmente ragione MDS a fare contratti annuali, a meno che decida di intraprendere una scelta chiara e controcorrente confermando in blocco una squadra, scelta che però non potrà mai fare fino a quando le scadenze e i prestiti saranno così numerosi.

L’addio a Boscaglia ora darà una grande occasione a tutto l’ambiente di ricompattarsi e finalmente di concentrarsi sull’unico e vero obiettivo: il Novara Calcio. Giusto o sbagliato che sia, una nuova stagione nel senso della continuità dell’allenatore sarebbe stata problematica fin dall’inizio, perché avrebbe concesso una serie di alibi infiniti che, alla lunga, avrebbero fatto ancor più male. Certo, piacerebbe pensare che la Società ora non sbaglierà tecnico, e la possibilità che invece succeda oggettivamente esiste, ma ormai si era arrivati ad un punto di non ritorno e di totale mancanza di empatia e fiducia che sarebbe stato davvero cervellotico e singolare da parte di MDS non prenderne atto. Anzi, il fatto che il mancato rinnovo sia dettato probabilmente solo da motivi economici e di durata richiesta e non offerta mi fa un po’ sorridere. Ma tant’è.

Non mi sono mai nascosto dietro ad un dito e ho sempre criticato Boscaglia, pur concedendogli una serie di scusanti dovute ad un mercato scellerato per le quali, mi ripeto, MDS e Teti dovrebbero essere messi sulla graticola, e quindi non è mia intenzione fare ora alcun tipo di ipocrita svolta salutando Boscaglia con articoli strappa mutande e lacrime in suo onore. Sono un tifoso passionale, acceso, per nulla sportivo e decisamente innamorato della mia squadra. Probabilmente esagero ma la più grossa delusione che la Società Novara Calcio mi abbia mai dato è stata quella di implicitamente giustificare un allenatore che si è permesso platealmente di mandare a fare in culo dalla panchina i propri tifosi. Avranno (avremo) esagerato, saranno (saremo) stati anche ingiusti ma credo che la tifoseria vada sempre e solo tutelata e protetta. Tu, Novara Calcio, non hai speso una parola in favore del tuo allenatore per tutto il girone di andata e la sola volta che decidi di aprire bocca lo fai a Novembre col DS in conferenza stampa facendogli dire “non mi risulta che Boscaglia abbia mancato di rispetto ai tifosi”?. Questo è stato un errore, oltre che strategico, pure da dilettanti, o se preferite da pirla, che spero sia servito da lezione per il futuro. Una Società ha l’obbligo di ragionare con la propria testa, ci mancherebbe, ma sulla difesa dei tifosi non può avere alcun dubbio. E’ stata una non presa di posizione offensiva per chi ha il Novara nel cuore e che, oltre che in curva, popola proprio quel settore che è stato protagonista del gesto; una brutta pagina di un libro che finalmente oggi possiamo chiudere e mettere nel dimenticatoio.

Boscaglia non è un incapace, è un allenatore come tanti altri. In alcune partite, vedi Avellino, mi ha fatto pure umanamente simpatia perché è uno che effettivamente non vuole perdere. In questo senso, considerando quanto MDS mi aveva detto sull’importanza delle impressioni, non trovo scandalosa la sua scelta. E’ assolutamente credibile che abbia potuto dare di sè una buona immagine anche per un curriculum per nulla vergognoso, anzi. Ma vedendo la figura del tecnico come simile a quella di un imprenditore, dico che chi si siede sulla panchina deve essere manager di se stesso prima di tutto, e deve essere una puttana in grado di vendersi perché nel mondo del calcio o vinci e allora ti puoi permettere di tutto, o almeno ti fai volere bene tale per cui la massa si esporrà per lodarti e salvarti il culo. Se non riesci a fare questo sei destinato a finire male, e Boscaglia, risultato sportivo a parte sul quale non si troverà mai un accordo, tutto ha fatto tranne che farsi volere bene, soprattutto in una piazza già di suo molto fredda e particolare. Non sono certo io quello che possa insegnarli il mestiere, ma se oggi il 90% dei tifosi quantomeno non sta piangendo nonostante un dignitosissimo nono posto, qualche domanda in lui me la farei. O siamo una piazza di merda (e chissà, può anche essere) o il problema è lui.

Non festeggio ora una “vittoria” perché, come dissi tempo fa, non siamo dentro ad una partita da vincere. La Società ha deciso così, e il fatto che mi trovi d’accordo è solo un dettaglio. Tante altre scelte verranno fatte e sulle quali avrò da ridire come è normale che sia, quello che conta è fare sempre quello per cui noi tifosi esistiamo: tifare Novara senza se e senza ma. Ora si apre una nuova pagina di storia, dove un nuovo allenatore supererà la concorrenza di altri e avrà l’onere e l’onore di guidare la nostra futura squadra. Come succede da quando esiste il giuoco del calcio. Novara è una piazza che sa amare ma che non perdona mai. Chi riesce a farsi volere bene a Novara è una persona che vale, altrimenti non passerebbe indenne alle nostre monumentali teste di cazzo. Auguro al prossimo allenatore  di essere prima di tutto una brava persona e un uomo corretto con tutti i suoi giocatori e con l’ambiente. Metà del lavoro sarebbe già fatto.

Claudio Vannucci

Fondatore dei Blog Novara Siamo Noi e Rettilineo Tribuna, Vice Presidente del Coordinamento Cuore Azzurro e fraterno amico di chiunque al mondo consideri lo stadio la sua seconda casa. O addirittura la prima. Editorialista estremista, gattaro.

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Oggi e domani

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Il calcio mercato invernale della Premiere League ha registrato acquisti per un totale di 830 milioni di euro con il Chelsea che è andato a prendere il ventiduenne Enzo Fernandez per 120 milioni di euro. La nostra serie A ha superato di poco i 30 milioni di euro e l’acquisto più “eclatante” è stato quello di Antonin Barak (28 anni) dal Verona alla Fiorentina per 8,5 milioni di euro. Il livello della nostra serie A è purtroppo questo ed in confronto, con le debite proporzioni, i movimenti registrati nel girone A della serie C sono stati in alcuni casi clamorosi e probabilmente destinati a modificare gli equilibri:

Della Morte dalla Pro Vercelli al Vicenza potrebbe essere paragonato ad un ipotetico passaggio di Zaniolo al Milan, Bortolussi dal Novara al Padova è come se Vlahovic fosse passato alla Roma, Edera dal Torino al Pordenone è paragonabile ad una cessione di Milinkovic-Savic dalla Lazio all’Inter.

Il Novara ha operato secondo le indicazioni di Marchionni e con una corretta attenzione al bilancio.

Sono usciti: Peli (non collocabile nel 5-3-2 di Marchionni), Goncalves (forse perché troppo offensivo nel ruolo di difensore laterale), i giovani Amoabeng e Diop che speriamo di non dover rimpiangere nei prossimi anni e Camillo Tavernelli con Buric che difficilmente rimpiangeremo. Bortolussi al Padova è una cessione dolorosa che certifica il fallimento del mercato estivo.

Sono entrati: Lazaar  per sostituire Goncalves. Margiotta, Spalluto e Vuthaj per sostituire Bortolussi, Tavernelli e Buric. Il centrale Illanes al posto di Amoabeng. Dal punto di vista economico, il monte ingaggi dovrebbe essere leggermente diminuito e la cessione di Bortolussi dovrebbe aver portato in cassa come minimo la stessa cifra pagata al Cesena questa estate.

Dal punto di vista tecnico il valore della rosa è rimasto sostanzialmente invariato: secondo transfermarkt a fine agosto il Novara aveva una rosa con un valore stimato di 5,28 milioni di euro (quinta nel girone escludendo la Juve NG). Alla fine del mercato invernale il valore della rosa azzurra è di 5,40 milioni di euro

Marchionni nelle prime dichiarazioni aveva fatto intendere che l’obbiettivo sarebbe stato migliorare la posizione raggiunta da Cevoli e Semioli per poi andare a giocare le nostre possibilità ai play off. La ricostruzione del gruppo e l’inserimento di pedine espressamente richieste oltre ad un modulo collaudato e concreto sono le carte che Marchionni vuole giocare per raggiungere l’obbiettivo. Le prime tre partite del nuovo corso confermano gli obbiettivi di questo campionato anzi con la quota salvezza distante 7-8 punti da conquistare in tredici partite possiamo lasciare alle spalle ansie e preoccupazioni e concederci qualche sogno ambizioso.

Una riflessione semmai andrà fatta sulla prossima stagione.

Sette giocatori sono in prestito e ritorneranno alla base, cinque giocatori sono in scadenza di contratto, tra i quali Gonzalez e dodici giocatori sono di proprietà (2 portieri, cinque difensori, cinque centrocampisti e zero attaccanti) più Goncalves e Paglino che torneranno dal prestito. Un Direttore Sportivo che con la chiusura del mercato invernale ha di fatto concluso il suo rapporto con il Novara, un altro Direttore Sportivo in pectore (Ceravolo) preso come consulente e due allenatori sotto contratto fino a giugno 2024.

Proviamo a goderci questa ultima parte di stagione e lasciamo a Ferranti il pensiero della prossima che con l’ingaggio di Ceravolo è già cominciata.

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Il mercato e la matematica

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Oggi 25 gennaio 2023 il FC Novara ha una rosa composta da 26 calciatori.

Il regolamento prevede che nella “lista calciatori professionisti potranno essere inseriti sino ad un massimo complessivo di n. 24 calciatori professionisti. Le società potranno indicare un solo calciatore professionista nato successivamente al 1° gennaio 2003, da poter utilizzare nelle gare ufficiali di Campionato, senza che lo stesso venga inserito tra i 24 calciatori.”

Il nostro calciatore giovane è il portierino Menegaldo, quindi al netto del piccolo Tommaso la rosa del Novara è composta da 25 calciatori. Uno di troppo.

Il mercato del Novara comincia qui: chi esce? Buric e Bortolussi sono i più gettonati ma queste due partenze consentirebbero la sola entrata di Vuthaj.

Ci vorrebbe un centrocampista di sostanza, un terzino sinistro, un terzino destro, una seconda punta…Si tutto vero ma prima bisogna capire quali sono i giocatori che possono lasciare il Novara. Vogliamo tutti questi profili? Ditemi chi sono i quattro calciatori azzurri che lasceranno il Novara.

Oggi abbiamo una rosa con SETTE difensori centrali + Ciancio che può essere l’ottavo. Due terzini sinistri che non hanno convinto, un solo terzino destro di 35 anni più l’invenzione di Calcagni, SETTE centrocampisti per tre posti nel modulo di Marchionni e cinque giocatori d’attacco. Più Peli che non riesco a collocarlo.

Personalmente ho un solo problema: domenica c’è il derby e rischiamo di giocarlo senza Bortolussi (ormai bruciato) e Vuthaj che se non è infortunato è comunque da due mesi che non gioca una partita di pallone.

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Calciomercato invernale, la fiera delle illusioni

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Nelle ultime dieci sessioni del calciomercato invernale sono arrivati a Novara 44 calciatori, praticamente tutti svincolati oppure in prestito. L’unico giocatore arrivato a Novara nel calciomercato invernale negli ultimi 10 anni che ha cambiato realmente il valore della squadra è stato Haris Seferovic, arrivato in prestito dalla Fiorentina nella stagione 2012-13.

Lo sappiamo tutti, la lunghissima finestra invernale del calciomercato (2 gennaio – 31 gennaio) raramente porta giocatori utili alla causa. A volte arrivano giocatori validi che non riescono però ad esprime il loro valore: eclatante è stato l’ingaggio di Bastoni e Rigione (stagione 2018-19, serie C, DS Ludi) che da noi non hanno lasciato traccia ma dopo l’esperienza novarese hanno trovato stabilmente posto in serie A (Bastoni a La Spezia) ed in serie B (Rigione prima al Chievo e poi al Cosenza).

Spesso arrivano giocatori completamente fuori forma, reduci da infortuni oppure, per grande sfortuna, subiscono infortuni dopo poche apparizioni (Alfiero, Del Prete, Cinelli, Orlandi, Bolzoni, Nadarevic, Laner…) Il più delle volte arrivano giovani, scartati dalla società di appartenenza in cerca di rilancio oppure spinti dai procuratori (Radakovic, Gulobovic, Seck, Rocchetti, Zappa, Strechie, Giymah).

Possono arrivare anche giocatori interessanti ma che alla fine non riescono a cambiare le sorti di una stagione (Corsinelli, Rossetti e Malotti nel 20-21, Cisco e Lanni nel 19-20, Bastoni e Rigione oltre agli svincolati Gonzalez e Buzzegoli nel 18-19, Puscas nel 17-18, Chiosa e Lancini nel 16-17, Mantovani e Lanzafame nel 15-16, Foglio e Gavazzi nella vittoriosa stagione 2014-15 non aggiunsero molto a una squadra fortissima, invece Della Rocca con un unico gol si ripagò l’ingaggio, Sansovini nel 13-14. Nella stagione 2012-13 oltre a Seferovic e al lancio di Bruno Fernandes dalle giovanili, arrivarono Crescenzi e Colombo che fecero benissimo a rimorchio di una squadra con due fuoriclasse.

Fondamentale sarà chiarire quale è il vero obbiettivo a questo punto della stagione. Non è indispensabile che venga comunicato a tifosi e media ma è importante che Ferranti e Zebi abbiano chiaro in mente quale è l’obbiettivo finale: la salvezza? La zona play off? Vincere i play off? Cominciare a costruire la squadra della prossima stagione?

La quota salvezza dovrebbe essere intorno ai 45 punti (quota più alta rispetto alla media delle precedenti stagioni) distante 17 punti dai 28 attuali. Se questo è l’obbiettivo il mercato dovrebbe essere orientato alla cessione dei giocatori più esperti provando a fare un mercato imponente su giovani di belle speranze. Unito chiaramente ad un cambio di modulo più concreto e realisticamente più adatto all’obbiettivo.

La differenza tra raggiungere i play off e vincere i play off è abissale. Per partecipare ai play off è “sufficiente” arrivare decimi conquistando altri 25-27 punti, forse meno e probabilmente potrebbe bastare questa rosa con qualche inserimento mirato. I miracoli sportivi esistono (Banchieri ne stava realizzando uno enorme) ma sono rarissimi ed improbabili. Per avere qualche possibilità di successo occorrono investimenti importanti già in questa sessione di mercato: per vincere i play off bisogna ricostruire una squadra ed inserire giocatori di categoria e valore superiore nei ruoli richiesti dal mister.

Se l’intenzione societaria è l’ultima opzione ovvero cominciare a mettere le basi per la squadra della prossima stagione, il mercato non dovrebbe prevedere prestiti e soprattutto dovrebbe essere fatta una meditazione profonda sul Mister e sul modulo con il quale far giocare la squadra. Semioli è il Mister che la società vuole anche per la prossima stagione? Il modulo proposto da Semioli sposa la filosofia societaria? Non avrebbe senso ricominciare da zero a giugno, con un nuovo mister con nuove idee di gioco. Tanto varrebbe fare subito un investimento su un nuovo allenatore in ottica 2023-24.

Dalle prime indicazioni giornalistiche sembrerebbe che la società sia orientata nella direzione dell’opzione due: arriviamo nei play off e poi vediamo cosa succede. In ogni caso, buon lavoro Moreno Zebi, questa estate aveva un foglio bianco sul quale scrivere tutti i suoi desideri ora dovrà tornare a lavorare come sempre tra  conoscenze, procuratori e database. Dai, dai, dai.

CALCIOMERCATO INVERNALE 2022-2013

STAGIONE 2021-22
ANDATA: 1° 42pt DS DI BARI ALL MARCHIONNI
RITORNO: 1° 85pt DS CORDONE ALL MARCHIONNI
Babacar Diop Sconosciuto
Lorenzo Rocchetti Fiorentina Primavera
Vincenzo Alfiero AC Bra
Derrick Gyimah Torino Primavera
Lorenzo Del Prete svincolato
Roberto Taliento svincolato
STAGIONE 2020-21
ANDATA: 16° 19pt DS URBANO ALL. BANCHIERI – MARCOLINI
RITORNO: 11° 49pt DS BORGHETTI ALL. BANCHIERI
Francesco Corsinelli SSC Bari
Mirko Bortoletti SS Arezzo
Manuele Malotti SS Sambenedettese
Simone Rossetti SS Matelica Calcio 1921
Riccardo Moreo Cosenza Calcio
STAGIONE 2019-20
ANDATA: 4° 32pt DS ZEBI ALL BANCHIERI
RITORNO: 8° 38pt (26 partite) DS URBANO ALL BANCHIERI
Andrea Cisco US Sassuolo
Roberto Strechie FC Dinamo 1948
Ivan Lanni Ascoli Calcio
STAGIONE 2018-19
ANDATA: 10° 23pt DS LUDI ALL VIALI
RITORNO: 9° 50pt DS LUDI ALL SANNINO – VIALI
Giampietro Perrulli US Cremonese
Simone Bastoni Spezia Calcio
Claudio Zappa Juventus U23
Michele Rigione AC Chievo Verona
Pablo González svincolato
Daniele Buzzegoli svincolato
STAGIONE 2017-18
ANDATA 14° 24pt DS TETI ALL CORINI
RITORNO 20° 44pt DS TETI ALL CORINI – DI CARLO
George Puscas Inter
Moustapha Seck AS Roma
Federico Maracchi Trapani Calcio
STAGIONE 2016-17
ANDATA 10° 28pt DS TETI ALL BOSCAGLIA
RITORNO 9° 56pt DS TETI ALL BOSCAGLIA
Marco Chiosa Torino FC
Andrea Orlandi APOEL Nicosia
Edoardo Lancini Brescia Calcio
Antonio Cinelli AC Chievo Verona
STAGIONE 2015-16
ANDATA 3° 40pt DS TETI ALL BARONI
RITORNO 8° 67pt DS TETI ALL BARONI
Francesco Bolzoni US Città di Palermo
Andrea Mantovani Vicenza Calcio
Enis Nadarevic Trapani Calcio
Davide Lanzafame AC Perugia Calcio
Alberto Libertazzi Robur Siena
STAGIONE 2014-15
ANDATA 1° 35pt DS TETI ALL TOSCANO
RITORNO 1° 77pt DS TETI ALL TOSCANO
Valerio Foglio SSD Monza 1912
Fabio Gavazzi AC Renate
Luigi Della Rocca US Lecce
STAGIONE 2013-14
ANDATA 19° 20pt DS CATTANI ALL AGLIETTI – CALORI
RITORNO 19° 44pt DS LARINI ALL CALORI-AGLIETTI-GATTUSO
Alessandro Crescenzi AS Roma
Petar Golubovic AS Roma
Simon Laner Hellas Verona
Uros Radakovic Bologna FC
Alessandro Lambrughi AS Livorno
Marco Sansovini Spezia Calcio
STAGIONE 2012-13
ANDATA 18° 22pt DS GIARETTA ALL TESSER – AGLIETTI
RITORNO 5° 67pt DS GIARETTA ALL AGLIETTI
Alessandro Crescenzi AS Roma
Haris Seferovic ACF Fiorentina
Riccardo Colombo svincolato

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