Campionato
Bari val sempre una messa
Published
7 anni faon
By
Ciumi
I vagabondi del Dharma
Se questo titolo del romanzo di John Kerouac, padre della beat generation, naturale continuazione della primaria opera “sulla strada”, riesce ancora oggi a ispirare due sessantenni che decidono di partire per Bari in macchina, dimostrando lo stesso spirito con cui Woody Goothrie materializza il suo pensiero nel romanzo autobiografico dal titolo “Questa terra è la mia terra”, affermando con ció di amare queste filosofie, molto di piú dimostrano di amare sè stessi nel momento in cui decidono di fare il viaggio in aereo. Magari una volta!!!!!
A parte il fatto che io di anni ne ho solo 59 (eccheccazzo … ho sbirciato cosa scriveva il nonno) avevamo pensato di fare un viaggio “on the road”; poi l’età ha fatto pace con la ragione e si è deciso di mandare affanculo Woody e John, consentendo, a quella terra così lontana, di diventare nostra solo attraverso il campo: andiamo a Bari e gli facciamo un culo come una capanna.
Ficarra e Picone
Interpreti e protagonisti del film “l’ora legale”.
Perchè questo viaggio capita in un tragico momento dell’anno: l’introduzione dell’ora legale, appunto.
Chi dei due sveglia l’altro? Ficarra sveglia Picone o Picone sveglia Ficarra?
– Svegliami tu!-
-Ok, a che ora?-
-Facciamo…le quattroequarantacinque!!- Panico!!
-Ora vecchia o ora nuova?- Si chiedono entrambi sgomenti e dubbiosi.
-Dunque…si deve aggiungere un’ora…quindi…boh…mah…chissà???-
La sera prima bisogna andare a dormire presto perché, anche se abbiamo deciso di lasciarci alle spalle Kerouac, poi devo svegliarmi alle quattro e mezza… un par di ciufoli! Trasmettono “l’ora legale” di Ficarra e Picone per ricordarmi che saranno le tre e mezza!
Mi sveglio, parto, diluvia …. neanche un cazzo di bar aperto e il nonno che mi aspetta . Sbaglio anche a calcolare i tempi, il traffico a quell’ora é pari al giorno di ferragosto a mezzogiorno, così sono sotto casa sua alle cinque e mezza…. la mia bocca è più amara di quel giorno in cui il Papu Gomez ci uccellò in Novara Catania … eravamo in serie A…
Incontro con la Gialappas de noantri
Orio, attesa dell’imbarco.
-Vuoi vedere che tra un po’ arriveranno i due della Azzurra Radio 100.5 ??-
ovvero la Gialappas de noantri?
Eccoli materializzati davanti a noi che nemmeno il mago Houdini avrebbe scelto momento migliore.
Ci offriamo di accompagnarli in auto allo stadio San Nicola, ma loro scelgono invece Bari vecchia.
I pedinamenti confermano che i due hanno da tempo pianificato di intervistare il nuovo Cassano!!!
Scoop!!
Sono lì bello seduto come un pascià davanti al gate che tutto ad un tratto il Fotone e il Barbero si materializzano davanti a noi; a dire il vero pensavo di sognare che il Fotone, visto da vicino, ormai è diventato Fotino tanto è magro.
Ci salutano con la riverenza che si riserva a due penne eccelse come me e il nonno e si vede subito che hanno capito che il Vannu ci ha inviato a Bari per fare un reportage.
Barbero, scoperto che abito ad Omegna, inizia a raccontarmi di partite che ha visto la Liberazione solo lui… Foti è distratto perché è lampante che lo hanno assalito i morsi della fame.
Noi comunque, con quella eleganza tipica dei famosi cronisti sportivi, li accompagniamo in auto, arrivati a Bari, perché non si può sentire che i colleghi prendano i mezzi pubblici.
Lupo Alberto a Bari vecchia
Bari vecchia fa buon brodo. Rimessa a nuovo, ripulita con un maquillage che la fa sembrare addirittura più giovane, e difatti lí incontriamo il nostro Lupo che bisogno non ha di ritocchi perché lui giovane lo è veramente. Difatti inizia a sciorinare una serie infinita di parole utili riguardanti la ripopolazione del nostro Silvio Piola a dimostrare che a quell’età è facile avere entusiasmi e ideali in cui credere. Una volta erano sociopolitici ora magari un tantino meno impegnati.
Ma non importa se, allora come ora, era ed è il cuore il loro punto di partenza.
Prima di andare allo stadio abbiamo un appuntamento, a Bari – alle sei, con Lupo Alberto. La speranza è quella che, vista la sua età, ci presenti un po’ di figa o, perlomeno, ci faccia bere qualcosa di buono.
Invece sto pirla ci attacca un pippone, che nemmeno il nonno quando ha alzato un po’ il gomito è capace di fare, sul suo progetto di diffondere il verbo azzurro a Novara per portare gente allo stadio. Lo guardiamo con tenerezza ed ammirazione per l’entusiasmo con cui cerca di coinvolgerci, ma il sospetto che abbia affrontato l’argomento per svicolare dal fatto che non ha portato figa non mi ha abbandonato per tutto il viaggio.
Bianco o rosso uguali son.
Prendi una bottiglia di vino rosso e una di vino bianco. Dimentica di averle in cantina, per anni. Poi un giorno stappale entrambe e vedrai che il vino risulterà avere lo stesso colore: il rosso lo avrà perso, il bianco si sarà caricato. Metafora della vita. Il tempo che passa metterà tutti d’accordo rendendoci uguali…anche nel tifo.
Io ho gridato e incitato assieme ai Nuares…sarà mica perché i son da Nuara e la prima partida l’ ho vista che gh avevi vott ani e des ho süperá i sessanta?
Comunque al vin bianch, cul da tüti i di, da sti parti l’è propi mia bon!
Della Puglia puoi salvare tutto a tavola ma, porca troia, il vino bianco sfuso fa proprio cagare. Abbinare un carpaccio di ricciola e un polpo con patate più tenero di un contrasto di Orlandi Stabilin, con quel vino che sembra grappa é una bestemmia che neanche il Carlone nei suoi giorni più lucidi sapeva dire; anzi è più malvagio di quel vento di maestrale che ci ha scassato la minchia per tutta la partita.
Ma quanti cazzo siete!!
Rapido conteggio per determinare la proporzione: noi malcüntà una vintena, loro più del triplo, con cinque auto, un mega pulmino, una jeep e un elicottero che per tutta la durata della partita ha abbondantemente rotto i coglioni, si aggiunga un abbigliamento inquietante in perfetto stile anti black bloc e la domanda del Ciumi rivolta al generale di corpo d’armata si materializza: “Ma quanti cazzo siete???”
L’unica violenza consumata in modo particolarmente brutale a cui ho assistito è stato l’assalto ai panini da parte di alcuni componenti della vintena alla fine della partita.
Entriamo per primi nel piazzale del parcheggio ospiti. Ci vengono incontro una trentina di pulotti bardati da manifestazione in piazza San Babila negli anni settanta. Gli vado incontro, nel frattempo stanno arrivando i nostri, e gli dico: ma quanti cazzo siete!!!!
Arrivano da Napoli … follie di uno stato che ormai ha perso le misure.
Dentro fa un freddo porco e anche se ci stringessimo tutti vicini, siamo 24, non basterebbe. Ma ci scalda il cuore il Novara che non molla su nessuna palla… vado da lupo Alberto e gli dico: se quel pirla di Colantuono mette un’altra punta sono fritti…. Puntuale entra Maniero e la porta non la vedono più .
Noi, io e il nonno, il giorno dopo, friggeremo la paranza davanti al mare.
Epilogo
Oltre al puntone guadagnato sul campo sono riuscito a portare a casa il fritto di paranza avanzato e una “dama” da 5 litri di vino bianco sfuso che ho nascosto sotto il giubbotto e che dividerò col Ciumi che gli piace tanto.
Causa il poco spazio tra i sedili il fritto mi si è spatasciato in tasca e la gnoccona in divisa mi guardava in modo particolare.
Secondo me l’ho colpita…sul piede quando mi è caduta la dama da litri 5!!!
Bari val sempre una messa …. Questi possono cantare a squarciagola, sventolare millemila sciarpe, intonare tutti gli inni del mondo, prendere i pali, ma anche quest’anno, a cazzo duro, un puntone (come dice il nostro amico Tano) ce lo siamo portati a casa … che vadano affanculo Kerouac, il vino bianco, la Ryanair, il maestrale di merda, le fighe volanti di lupo Alberto, Bari vecchia e l’ora legale.
A noi, come ci siamo detti io e il nonno, non ce lo lecca nessuno.
Nonnopipo
Ciumi
Analista tecnico delle partite e sfanculatore ufficiale del blog. Convive con una sana passione per le Converse All Star sgualcite e scolorite e per la scarsa considerazione sul genere umano. Severo ma giusto.

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La Virtus Verona affronta il Novara con un modulo diverso da quello utilizzato fino ad ora schierando un 4-3-2-1. Il Novara gioca con due punte e la sottopunta Donadio che si posiziona sulla fascia sinistra senza mai esercitare il ruolo di trequartista, in un 4-3-3 anomalo, ancora più offensivo del solito, ma funzionale. Nel secondo tempo la Virtus tornerà al 3-4-1-2 prendendo possesso del centrocampo.
È stata una bella partita, entrambe le squadre hanno giocato a ritmi elevati e anche se la Virtus Verona è stata più pericolosa il Novara non ha mai rinunciato al suo gioco e ad attaccare. È raro vedere in serie C una partita così intensa e piena di emozioni. Per uno spettatore neutrale è stato sicuramente uno spettacolo godibile, per noi tifosi non sono mancati i soliti santi e madonne per errori, pericoli e svarioni arbitrali.
Da sottolineare che il Novara ha rinunciato a cinque “presunti” titolari per tutta la partita (Khailoti, Migliardi/Urso, Ranieri, D’orazio e Gerardini) senza modificare intensità e qualità di gioco. Rimangono gli errori/amnesie individuali (almeno tre se non quattro anche venerdì sera) che possono vanificare in qualsiasi momento le buone prestazioni.
I numeri questa volta sono tutti a favore del nostro avversario: possesso palla Virtus Verona 56% Novara 44%. Tiri in porta Virtus Verona 13 Novara 6. Indice XG Virtus Verona 1,96 Novara 0,99.
Secondo l’algoritmo il risultato doveva essere 2-1 per la Virtus, secondo me il pareggio è più che giusto.
Come vengono misurati i dati e calcolati gli indici era stato spiegato nella “prima puntata” che trovate qui. Aggiungo che l’indice XG è calcolato (non da me chiaramente) tramite un algoritmo che utilizza una combinazione di fattori: precisione del tiro (in/off target, dentro o fuori la porta), frequenza dei tiri (numero di tiri), pericolosità e posizione dell’attacco, pressione d’attacco complessiva. Capisco che possa sembrare strano che il Novara risulti la squadra con il migliore indice Xg (gol previsti) del girone A ma i criteri sono uguali per tutti le squadre e almeno i dati (che non sono miei ma di società specializzata) non dovrebbero essere in discussione.
L’interpretazione dei dati può essere invece individuale e personale. Può essere negativa: se creiamo tanto e segniamo poco significa che l’attacco fa schifo, che chi arriva al tiro non ha la freddezza, la precisione o la forza di segnare. Ovvero può essere critica sul modo di giocare: creiamo e attacchiamo tanto ma lasciamo spazi per il contropiede avversario, meglio coprirsi e rinunciare al gioco d’attacco per conservare il risultato. Oppure l’interpretazione può essere positiva: se creiamo tanto vuol dire che la struttura di gioco funziona, fa arrivare la squadra tante volte al tiro, cosa rara in serie C e che migliorando la finalizzazione le cose possono migliorare. Sicuramente un elevato indice Xg non significa che siamo i migliori, che è solo sfortuna se non vinciamo le partite e che nei prossimi match segneremo e vinceremo tutte le partite. Questo non è mai stato scritto.
Sabato affronteremo la Pro Sesto allenata da Parravicini che è una squadra molto diversa da quella impostata da Andreoletti nella scorsa stagione. Ultimi nella classifica del possesso palla, penultimi in quella dei tiri verso la porta avversaria e come indice Xg, hanno subito i nostri stessi gol; eppure, hanno quattro punti in più di noi.

Se lasci il controllo della palla al tuo avversario per 25 minuti, non superi più la metà campo e non hai la difesa dell’Inter è molto probabile che il tuo avversario anche se di basso livello come la Giana Erminio segni un gol impossibile al novantesimo. Errore da matita rossa per Buzzegoli che, come tutta la squadra, deve crescere ed imparare dagli errori.
Per la prima volta quest’anno i nostri avversari hanno avuto un possesso palla superiore (54% Giana 46% Novara). La differenza comunque è minima ed indica un equilibrio tra le due squadre.Il Novara ha tirato di più verso la porta avversaria (13 tiri del Novara contro 6 della Giana) ma l’indice XG nonostante un lieve vantaggio del Novara, spiega che il pareggio non è stato così ingiusto: Novara 1,56 Giana 1,24.
Il Novara si conferma una squadra che crea molte occasioni da gol, è addirittura al vertice nella classifica generale dei gol attesi e nettamente prima in quella dei gol attesi in casa (vedi tabella). Probabilmente non apprezziamo abbastanza questa dote degli azzurri, giustamente offuscata dai pessimi risultati ma il confronto con i dati delle nostre rivali, quelle in lotta per non retrocedere, induce ad un certo, flebile ottimismo. Creare occasioni da gol è merce rara nella terza serie: Alessandria, Pro Sesto, la stessa Giana creano pochissimo e raccolgono di conseguenza. Al Novara manca lo step successivo: freddezza sotto porta (Scappini deve mangiarsi tre gol per farne uno) e un pizzico di fortuna, quattro legni in cinque partite fanno oggettivamente la differenza, soprattutto sul fondo della classifica.
La prossima avversaria del Novara sarà la Virtus Verona che normalmente gioca con un 3-4-1-2 ed un trio d’attacco molto insidioso (Danti – Casarotto – Gomez). Alla Virtus non interessa il possesso palla, lasciato spesso e volentieri all’avversario, non eccelle in nessun indice, tira in porta molto meno del Novara e subisce mediamente molti più tiri in porta del Novara; eppure, la classifica parla chiaro, i veneti hanno già otto punti in più del Novara. È una squadra cinica che gioca a memoria, una vera montagna da scalare per questo Novara.

Se nelle prime tre partite i numeri raccontavano una storia diversa da quella del campo, contro il Padova anche i numeri certificano la disfatta azzurra.
Il possesso palla è stato pressoché identico (51% Novara 49% Padova). Soprattutto nel primo tempo il Padova ha lasciato il pallino del gioco al Novara per poi colpirlo al momento giusto, come da programma. La preparazione della partita dei nostri avversari sta diventando fin troppo semplice per la ripetitività delle lacune difensive del Novara.
Il Novara è stato inesistente in fase offensiva: solo quattro tiri verso la porta avversaria in novantacinque minuti anche se due di questi sono stati occasioni da gol importanti (indice XG 0,71). Il nuovo modulo proposto da Buzzegoli oltre a non migliorare per niente la fase difensiva ha annullato il peso offensivo della squadra.
In fase difensiva il Novara ha subito tredici tiri con un indice XGa di 1,71. È troppo facile segnare a questa squadra, ormai i nostri avversari conoscono i difetti del nostro assetto e con calma aspettano il momento giusto per punirci. Nelle ultime tre partite i nostri avversari hanno overperformato approfittando della fragilità del Novara.
Il nostro prossimo avversario, la Giana Erminio si può considerare come una squadra del nostro livello. Ha un bassissimo potenziale offensivo (tira mediamente 7,5 volte in porta a partita con un indice XG di 1,24) il più basso della categoria insieme all’Alessandria ma subisce mediamente poco con un indice XGa tra i migliori della categoria anche se ha già preso undici gol, indice di una certa fragilità difensiva. Gioca con un 3-5-2 classico con due punte centrali.
La classifica generale dei vari indici comincia a gratificare le squadre di vertice. Il Mantova fa del possesso palla il suo punto di forza (72% contro la Giana, 67,50% di media in quattro partite). Il Vicenza ed il Padova dominano in fase difensiva mentre in fase offensiva troviamo ai vertici Vicenza e Triestina insieme a Novara e Pergolettese. Anomali i dati della Virtus Verona che non eccelle in nulla ma ha ben dieci punti in classifica.
Il Novara è una squadra giovane ma è da sfatare il mito che i giovani stanno giocando per la regola del minutaggio. Alessandria, Pro patria e addirittura Trento hanno affrontato il Novara con un minutaggio di giocatori giovani superiore agli azzurri. Nelle prime quattro partite il Novara non si è mai avvicinato al minutaggio massimo consentito (450 minuti) contrariamente a quanto avveniva al Novara di Banchieri che si avvicinava sempre al massimo minutaggio consentito. Con questa tendenza anche l’obbiettivo di incassare soldi con la regola del minutaggio è vanificato.
I giovani giocano per scelta e non per convenienza. Questo è un altro problema.
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